Virus Zika

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Virus zika: per i vescovi brasiliani l'aborto è comunque ingiustificato

Secondo la Conferenza Episcopale, le pressioni delle organizzazioni internazionali rappresentano una “totale totale mancanza di rispetto verso il dono della vita”

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I vescovi brasiliani sono compatti nel difendere la vita nascente, anche nel pieno della diffusione del virus Zika. L’emergenza sanitaria venutasi a creare nelle ultime settimane, si legge in una nota della Conferenza episcopale brasiliana, non è “una giustificazione per difendere l’aborto nei casi di microcefalia, come purtroppo propongono determinati gruppi che si organizzano per portare la questione all’attenzione del Supremo Tribunale federale”.

Secondo i presuli gli appelli delle Nazioni Unite e le campagne di alcune organizzazioni internazionali, come Planned Parenthood e Women on Waves, a distribuire farmaci abortivi alle donne incinte colpite dal virus nei paesi latinoamericani coinvolti (nella maggior parte dei quali l’aborto è in parte o del tutto illegale), rappresentano “una totale mancanza di rispetto verso il dono della vita”

Inoltre la Conferenza Episcopale Brasiliana lancia un appello alla popolazione, perché non si lasci “prendere dl panico”, nonostante la “gravità della situazione”, e non si comporti come se stesse “di fronte a qualcosa di invincibile”.

Una sollecitazione speciale è rivolta dai presuli alla politica perché assicuri l’assistenza alle persone contagiate e, in particolare, ai neonati microcefali e alle loro famiglie: “La salute è un dono e un diritto per tutti, che deve essere garantito. Senza una politica sanitaria di base tutti gli sforzi per combattere la aedes aegypti sarebbero compromessi”, si legge ancora nella nota.

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ZENIT Staff

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