Vietnam: il card. Filoni a Da Nang per dire grazie ai missionari coraggiosi

Nella diocesi nata durante il Vaticano II, il porporato ha celebrato una Messa di ringraziamento per il dono della fede, giunto in questa terra grazie ad un’intrepida opera di evangelizzazione

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Prosegue a ritmo serrato la visita pastorale in Vietnam del cardinale Fernando Filoni. Il prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli si è recato ieri pomeriggio al Centro pastorale di Da Nang, dove ha presieduto una celebrazione di ringraziamento per il dono della fede, giunta in questa terra attraverso “intrepidi missionari”, e per la fedeltà al Signore degli antenati, “che, anche nelle persecuzioni, hanno saputo testimoniare l’amore a Cristo”.

Creata il 18 gennaio 1963 da San Giovanni XXIII, durante il Concilio Vaticano II, la diocesi di Da Nang “è stata uno dei primi frutti di quello straordinario evento ecclesiale, dove fu presente l’episcopato vietnamita”, ha ricordato il cardinale. La chiesa locale ha quindi voluto celebrare questo felice anniversario con due anni di giubileo (2013-2015), inserendo nelle celebrazioni anche la ricorrenza per il 400° anniversario dell’evangelizzazione del paese. Era infatti il 18 gennaio 1615 quando due Gesuiti, accompagnati da alcuni cristiani giapponesi, sbarcarono nel porto di Hoi An e cominciarono l’opera missionaria nel territorio.

Ma in questa serie di ricorrenze si inserisce pure il 50° anniversario del Decreto Conciliare sulle missioni ‘Ad Gentes’, “con cui i Padri Conciliari chiedevano che l’evangelizzazione passasse a pieno titolo alle Chiese locali”, ha rammentato Filoni. Che ha quindi voluto ringraziare il Signore per questi eventi  con la solenne celebrazione, durante la quale – informa ancora Fides – ha amministrato il battesimo a 50 catecumeni adulti e a 10 bambini. A loro il porporato ha assicurato “l’abbraccio e la carezza del Papa Francesco, e il mio più affettuoso augurio di bene, per voi e le vostre famiglie”.

Commentando poi le Letture della liturgia, il prefetto del Dicastero missionario ha sottolineato che, come dice il Profeta Isaia, “non siamo stati noi a cercare Dio, a cercare la fede” ma è stato Dio stesso che per primo è venuto a cercarci”. Nella Lettera ai Romani, invece, san Paolo insegna che Gesù “deve essere creduto nel cuore e confessato o proclamato con la bocca e con la vita…”, quindi “la fede, al tempo stesso, è personale, ma anche comune e pubblica; non è per pochi, ma per tutti, senza distinzione”, ha detto il porporato. E ha evidenziato il passaggio del Vangelo che ricorda che la fede “è comunione tra persone, come gli Apostoli attorno a Gesù e Maria, animati dallo Spirito Santo, e quindi mandati”.

Ha quindi concluso l’omelia esortando i fedeli di Da Nang e di tutto il Vietnam a “raccogliere questa missione” e, “con lo stesso entusiasmo degli Apostoli e dei Missionari che vi hanno portato la fede, portarla avanti”, perché tanta gente “sta aspettando di conoscere qui, oggi, Cristo”.

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ZENIT Staff

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