Viaggio del Patriarca di Mosca in Terra Santa

Allo Yad Vashem sono state ricordate le vittime della II Guerra Mondiale

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A cura di A.G.

ROMA, martedì, 13 novembre 2012 (ZENIT.org).- Si concluderà domani la visita in Terra Santa di Kirill, patriarca di Mosca.

Secondo Robert Cheaib, coordinatore editoriale dell’edizione araba di Zenit, “è un evento storico perché l’ultima visita di un patriarca di Mosca risale al 1991 quando ha visitato la Terra Santa il patriarca Alexis II”.

La visita è iniziata il 9 novembre e si concluderà il 14 novembre.

Secondo il portavoce del ministero degli esteri israeliano, “a livello religioso, è la visita più importante che un capo di una Chiesa effettua in Israele dopo la visita di Benedetto XVI nel 2009”.

Al suo arrivo in Israele, il Patriarca Kirill ha dichiarato che ciò che serve in Medio Oriente è operare per “instaurare la giustizia” quale condizione per stabilire la pace completa che ancora non c’è. 

L’importanza di questa visita si ricollega al grande numero di russi ortodossi che sono giunti in Israele negli anni novanta del secolo scorso in seguito alla caduta del Muro di Berlino. 

Marco Tosatti ha scritto su www.lastampa.it che si tratta di “una visita di grande rilievo: anche perché circa un milione e duecentomila russi sono emigrati in Israele negli anni ’90, dopo il collasso dell’Unione Sovietica. Il che fa certamente dei russi la minoranza culturale più consistente della zona”.   

Anche da un punto di vista religioso si calcola che sono almeno 250mila i cristiani ortodossi guardano a Mosca come un punto di riferimento, e 120mila i cristiani arabi che vedono nella Russia un alleato storico. 

Secondo Tosatti dopo la  caduta dell’Unione Sovietica la Russia vorrebbe rivitalizzare il ruolo di protettore della cristianità ortodossa nella regione.  

Il sito Voce della Russia riporta che durante la sua visita al Memoriale di Yad Vashem, dedicato alla memoria di 6 milioni di ebrei sterminati dai nazisti, il Patriarca Kirill si e’ rivolto ai popoli della Russia e di Israele per “ricordare la tragedia della Seconda guerra mondiale, pregare per le vittime della guerra e non dimenticare mai le lezioni della storia”. 

Il Patriarca di Mosca ha affermato: “Sono felice di sapere che qui vengono ricordati anche i nomi di quelli che si sacrificarono per salvare il popolo ebraico. Proprio in questo luogo vorrei ricordare i soldati dell’Armata Rossa che salvarono il mondo dalla peste nazista. Insieme ai sei milioni di ebrei vorrei ricordare anche 27 milioni di cittadini sovietici, tra cui anche degli ebrei, che a prezzo della loro vita difesero il mondo e l’Europa dal potere nazista”. 

Il presidente di Israele, Shimon Peres, ha assicurato il Patriarca che ricordando la Shoah gli israeliani ricordano con gratitudine anche il ruolo che la Russia ha svolto durante la Seconda guerra mondiale.

Il programma del viaggio del Patriarca prevede la visita ai posti legati alla vita terrestre di Gesu Cristo: Nazaret, Tiberiade e Monte Tabor.

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ZENIT Staff

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