Via Crucis del lavoratore

Le quattro “C” di papa Francesco

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Il venerdì di quaresima che precede la domenica delle Palme nell’arcidiocesi di Catania è dal 2005 un appuntamento tradizionale di preparazione alla Pasqua ed in incontro spirituale con il mondo del lavoro e della politica.

La Via Crucis del lavoratore, promossa dagli Uffici diocesani per il problemi sociali, del lavoro, insieme al Centro missionario diocesano costituisce una positiva occasione di incontro e di riflessione sui temi forti dell’attualità sociale ed in particolare accende i riflettori sulla disoccupazione, lo sfruttamento e la devianza minorile, la condizione della donna lavoratrice, la crisi dei valori sociali che pervade l’intera società.

Nel discorso introduttivo l’arcivescovo Mons. Salvatore Gristina ha guidato la riflessione sul particolare significato dell’Anno della fede che si concretizza non solo nella proclamazione, ma si realizza nella testimonianza attraverso le opere e quindi la carità che si fa dono, servizio  e attenzione agli altri.

Le riflessioni che accompagnano il “cammino” delle quattordici stazioni sulla via della Croce, rileggono i diversi aspetti delle problematiche connesse al mondo del lavoro: dall’atteggiamento di disinteresse e di scarsa attenzione dei politici (quasi un lavarsi le mani, come Pilato) alla fatica del lavoro, agli incidenti e alla mancanza di sicurezza nei posti di lavoro, alla precarietà e al dramma della disoccupazione, allo sfruttamento minorile, all’abbandono scolastico e al disagio dei giovani e poi ancora al lavoro delle donne, la tutela delle lavoratrici madri e alle pari opportunità nella progressione di carriera.

Nel cammino della croce le diverse tappe sono altresì segnate dal ricordo di quanti sono caduti vittime innocenti e martiri del servizio di donazione agli altri: Mons. Oscar Romeo, Mons.Luigi Locati, P. Fausto Tentorio, Don Leo Commissari, Annalena Tonelli, P. Taddeo Gabrieli, Don Bruno Baldacci, Fratel Aldo Menghi, Joe Castillo, P. Giuseppe Schiavo, Pier Luigi Andeni, P. Nazareno Lanciotti, P. Ottorino Maule. Sono missionari e laici del Brasile, Venezuela, dell’Ecuador, del Kenya, della Tanzania, dove la Chiesa che ha costruito segni di presenza missionaria e testimonianze di carità è stata colpita nei suoi eroici figli migliori.

Il pio esercizio della via crucis, al quale hanno preso parte anche politici, amministratori, sindacalisti, commercianti e imprenditori insieme ai lavoratori ha così segnato un forte richiamo ai valori del lavoro per l’uomo, alla “custodia” dell’uomo che lavora nell’esercizio della personale  dignità e realizzazione delle proprie potenzialità e professionalità.

Nel saluto conclusivo Don Piero Sapienza, responsabile dell’ufficio diocesano, ha sottolineato le diverse espressioni della “fantasia della carità” che ben declinano i principi della dottrina sociale della Chiesa nella società contemporanea.

Ancora una volta le quattro “C” di Papa Francesco: Camminare, Costruire, Confessare, Custodire, si intrecciano con la fede, la carità, il servizio e l’amore verso gli altri, sintesi ed essenza del messaggio pasquale che porta a tutto il mondo il lieto annuncio del Cristo Risorto e l’Alleluja del giubilo per la riconquistata libertà e dignità.

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Giuseppe Adernò

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