Vertice UE immigrazione: un minuto di silenzio per le vittime

Prima del Summit di Bruxelles richiesto dal premier Renzi, si è svolto un vertice a quattro tra Italia, Francia, Gran Bretagna e Germania. Oggi i funerali a Malta dei 24 migranti

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È iniziato con un minuto di silenzio per gli 800 migranti morti domenica scorsa nel Canale di Sicilia, il Summit straordinario europeo che vede i leader di 28 paesi discutere a Bruxelles sul tema dell’immigrazione.

Poco prima si è svolto ‘un vertice a quattro0 tra Italia, Germania, Gran Bretagna e Francia, con Renzi, Merkel, Cameron e Hollande a fare il punto della situazione alla luce della recente tragedia e trovare una linea comune per affrontare la problematica.

Al Justus Lipsius, sede del Consiglio Europeo, durante il Summit da egli stesso richiesto, il presidente del Consiglio italiano ha poi ribadito che di fronte ad una strage come l’ultima nel Mediterraneo, “l’Europa deve mostrare il suo volto più solidale”, perché “se non lo facesse perderebbe un’occasione”.

Il premier si dice “ottimista” sul fatto “che possiamo portare a casa il segno che finalmente qualcosa in Europa è cambiato: dai primi contatti che ho avuto penso di poter dire che ci sono tutte le condizioni per farlo”. Inoltre, ha sottolineato, “se l’Europa è solo relegata a iniziative economiche perde l’anima”. Il primo risultato è pertanto “affermare che la politica in Europa può mostrare la sua dignità”.

Ai giornalisti incontrati prima del vertice, Renzi aveva invece dichiarato che l’emergenza sbarchi “non è più soltanto un problema dell’Italia e di Malta, ma è una questione di diritto umanitario, di sicurezza e di giustizia”.

Dal canto suo David Cameron ha offerto invece appoggio tattico da parte della Gran Bretagna: ovvero uno dei pezzi forti della Royal Navy, la nave portaelicotteri Bulwark, tre elicotteri e due pattugliatori. Tutto a condizione però che le persone salvate “saranno portate nel Paese sicuro più vicino”, probabilmente in Italia, e “che non chiederanno asilo nel Regno Unito”.

Sul tavolo dei 28 leader c’è poi il decalogo proposto dal commissario Dimitris Avramopoulos, tradotto – secondo le bozze circolate – in tredici punti. Fra questi: una missione di Politica europea di sicurezza e difesa comune (Pesd), che preveda un’azione mirata per distruggere i barconi prima del loro utilizzo; poi il raddoppio di mezzi e risorse per le operazioni coordinate da Frontex, Triton e Poseidon, per il 2015 e 2016; il controllo delle frontiere.

I leader europei, inoltre, daranno mandato “ad un primo progetto pilota volontario” dei richiedenti asilo che “offra almeno 5.000 posti”. Saranno anche “aumentati gli aiuti di emergenza ai paesi in prima linea”, secondo la formula di “considerare opzioni per la ricollocazione di emergenza tra stati membri”, su base volontaria.

Intanto si sono svolti oggi, a Malta, i funerali delle 24 vittime accertate del naufragio. E mentre emergono particolari agghiaccianti della tragedia dello scorso weekend, come le percosse subite da alcuni migranti stipati nelle stive da parte di trafficanti, alcune così violente da ucciderli, giunge notizia che in Toscana è stato arrestato il presunto scafista del barcone. Secondo alcune testimonianze, infine, sembra che un gruppo di musulmani, dopo una lite, abbia gettato in mare dall’imbarcazione una decina di immigrati cristiani, uccidendoli. [S.C.]

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ZENIT Staff

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