Verso i poveri, per portare "la novità del Vangelo"

La missione affidata ai guanelliani si svolge in Germania, dove è in aumento il flusso migratorio di italiani

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La Chiesa in Germania risponde all’appello di papa Francesco, esce dalle sagrestie e va incontro alla gente, specialmente a chi vive situazioni di difficoltà ed indigenza, per testimoniare la novità del Vangelo.

Le persone destinatarie dell’iniziativa sono le circa 6.050 della missione italiana affidata dal 19 gennaio ai guanelliani. “Oramai – spiega P. Wieslaw Baniak, 48 anni, polacco, dei Servi della Carità fondati da San Luigi Guanella – non si lasciano 99 pecore per trovarne una, ma si lascia la sola per andare a trovarne 99!”.

Persone spesso sole, con vari problemi. “Il flusso emigratorio dall’Italia è in aumento, soprattutto dalla Sicilia: motivi di lavoro chiaramente. Collaboriamo con la Caritas e con il centro culturale italiano per farci prossimi nel modo più corretto, capendo quali sono i reali bisogni delle persone e portare loro, come insegna don Guanella, Pane e Signore”.

Il luogo in cui si celebrerà l’iniziativa è Pforzheim, città della regione meridionale del Baden-Württemberg, dove vivono molti italiani in stato di povertà. “Quando la sera torno a casa dalla missione verso le 21.30 ne vedo tanti attorno alla stazione ferroviaria – racconta padre Wieslaw -. Cerchiamo di indirizzarli o accompagnarli in prima persona nelle strutture della Caritas o in quelle pubbliche per l’accoglienza. In fondo anche il solo portarli, come il buon samaritano fece caricando il povero sul suo cavallo e affidandolo ad una locanda, può generare un nuovo sguardo sulla vita. Io stesso sono divenuto sacerdote per quel che ho visto a Casa San Giuseppe, a Roma, dove disabili gravi sono quotidianamente amati e curati con premura impagabile”.

Padre Wieslaw è costantemente supportato, nella sua opera, da un confratello indiano, don Arokiadoss. Insieme a P. Wieslaw c’è anche don Arokiadoss, indiano. “Abbiamo iniziato insieme la visita ai malati negli ospedali o agli anziani soli a casa”. La missione conta una chiesa a Pforzheim e altre 3 nei paesi distanti circa 20 e 40 km. “Celebriamo la messa nelle diverse chiese e in quaresima stiamo proponendo alcuni ritiri spirituali”.

Poi la vita ordinaria: catechesi per la prima comunione, prematrimoniale, via crucis, certificati, raccolta per i poveri, visita delle famiglie, sacramenti, aiuto alle altre missioni cattoliche, confessioni. Qualche pellegrinaggio. “A maggio andremo con gli anziani e i malati di Pforzheim a Lourdes”. 6.200 italiani, ma in chiesa la domenica ci sono circa 150 persone. Una sfida affascinante, con gli occhi rivolti in particolare ai giovani, tutti invitati alle esperienze estive promosse da un team ad hoc di religiosi e religiose guanelliane.

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ZENIT Staff

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