Verona unita per la libertà d'espressione

Le Sentinelle in Piedi in piazza per affermare l’unicità della famiglia come unione di un uomo e di una donna

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22 Dicembre, ore 16, circa 300 persone sono scese in centro a Verona, Piazza Bra, in piedi, per un’ora, in silenzio, leggendo un libro. Sono le Sentinelle in Piedi, vegliano in formazione rivolte verso Palazzo Barbieri, sede del municipio e simbolo dello Stato Italiano, per mostrare il proprio dissenso e affermare la propria presenza.

Vegliano per reclamare la libertà di espressione ed opinione, per affermare l’unicità del matrimonio tra un uomo e una donna, per difendere il diritto di ogni bambino a nascere e crescere con un padre e una madre.

Le Sentinelle in Piedi sono un movimento apartitico e aconfessionale, accoglie ogni uomo e ogni donna di buona volontà, ogni persona che, al di là del credo religioso e delle scelte personali, ne condivida i valori.

Accanto alla condanna verso ogni tipo di violenza nei confronti di ogni persona, vi è la ferma opposizione a leggi liberticide quali il ddl Scalfarotto, che, con il pretesto di contrastare l’omofobia, istituisce un vero e proprio reato di opinione.

Le Sentinelle denunciano la strategia nazionale dell’UNAR, che impone alle scuole l’adeguamento all’ideologia Gender, e le recenti linee guida per l’informazione, proposte dal Dipartimento delle Pari Opportunità, mirate alla censura dei giornalisti che osino opporsi all’agenda Gender.

Lo stile delle Sentinelle è ripreso dai Veilleurs Debout nati a Parigi dopo le repressioni violente da parte della polizia francese delle manifestazioni de La Manif Pour Tous.

In Italia le veglie stanno rapidamente coinvolgendo diverse città: negli ultimi due mesi centinaia di persone si sono radunate a Milano, Genova, Biella, Bergamo, Brescia, Trento, Trieste e Reggio Emilia.

Domenica a Verona tra i veglianti hanno partecipato persone atee e credenti di diverse provenienze: Padre Gabriel Codrea, l’Imam Guerfi, il Rabbino Moscati, rappresentanti delle rispettive comunità ortodossa rumena, islamica ed ebraica locali. Tra gli altri numerosi membri di associazioni e gruppi cattolici, fermo restando – precisano le Sentinelle – la partecipazione alle veglie della singola persona e non dell’associazione o comunità in sé.

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ZENIT Staff

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