The books of Emiliano Fittipaldi 'Avarizia' and Gianluigi Nuzzi ' Via Crucis'

ANSA

Vatileaks: processo rinviato al 7 dicembre. Nuovo avvocato per Chaoqui

Udienza di soli 13 minuti. La pr calabrese nomina come avvocato di fiducia Laura Sgrò, che ha chiesto il rinvio per studiare gli atti del processo. Scadenza per il 5 dicembre

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L’attesa era grande. Per oggi erano fissati i primi interrogatori di due dei cinque imputati del processo cosiddetto “Vatileaks 2”, per fuga di documenti privati vaticani. Invece l’udienza è stata rinviata al prossimo lunedì 7 dicembre, dopo essere durata solo 13 minuti (dalle 9.42 alle 9.55). Il motivo? Un piccolo colpo di scena con il cambio di avvocato da parte dell’unica imputata donna, Francesca Immacolata Chaoqui, che ha sostituito il legale d’ufficio Agnese Camilli con Laura Sgrò. Avvocato rotale e civilista dal 2009, abilitata in qualità di avvocato dello Stato della Città del Vaticano e di difensore d’ufficio, la Sgrò ha chiesto il rinvio di una settimana per aver la possibilità di studiare gli atti del processo. 

Tutto questo è stato riferito a inizio udienza, nella piccola aula del Tribunale vaticano, dal presidente Giuseppe dalla Torre che ha spiegato, nel dettaglio, che il 27 novembre la pr calabrese ha nominato la Sgrò come suo difensore di fiducia. Il 28, l’avvocato ha presentato una scrittura sui termini a difesa per differire dell’inizio dell’istruttoria previsto per oggi, con gli interrogatori dei primi imputati, in modo da avere il tempo di studiare gli atti di causa.

Alla richiesta, il promotore di Giustizia Gian Pietro Milano ha detto: “Non mi oppongo”. Il Collegio si è quindi riunito in camera di Consiglio alle 9.44 per deliberare rientrando, dopo circa 10 minuti, alle 9.54. Al difensore della Chaouqui è stato concesso tempo fino al prossimo 5 dicembre per produrre le prove della nuova difesa. Per gli altri il termine è scaduto invece lo scorso sabato 28 novembre. Lunedì 7, alle 9.30, quindi, l’inizio del dibattimento.

L’ordinanza con cui è stato rinviato il giudizio è 350 bis del Codice di Procedura Penale dell’11 luglio 2013, quello cioè modificato da Papa Francesco, che prevede anche dai 4 agli 8 anni di reclusione per il reato di divulgazione di notizie segrete riguardanti gli “interessi fondamentali” dello Stato della Città del Vaticano (art. 116 bis).

Come riferito dai giornalisti presenti al pool, il clima in Aula era decisamente più disteso rispetto alla udienza del 24 novembre scorso. Tutti gli imputati erano presenti e sono arrivati puntuali: Nicola Maio, per primo, alle 9; poi Gianluigi Nuzzi, autore di Via Crucis alle 9.15; mons. Lucio Vallejo Balda, poco prima delle 9.30; infine Emiliano Fittipaldi, giornalista de L’Espresso e autore di Avarizia, e la Chaoqui, insieme, alle 9.40. Un minuto dopo, l’ingresso dei promotori di giustizia.

I cinque imputati hanno interagito anche tra di loro: Nuzzi parlava con Vallejo e il monsignore con il suo ex collaboratore Maio, i due giornalisti hanno scambiato qualche parola fra di loro e con la Chaoqui. Nessun contatto invece tra la donna e il suo ex mentore spagnolo, a seguito anche delle scabrose dichiarazioni di quest’ultimo nel memoriale consegnato al primo avvocato (poi sostituito) l’8 novembre scorso e diffuso oggi a mezzo stampa. I due hanno invertito anche l’ordine dei posti, sedendosi distanti.

La ex commissaria della Cosea, tra l’altro, si è presentata in Tribunale in maniera del tutto diversa rispetto a martedì: vestita di nero, truccata, con capelli arricciati, stivali col tacco alto, appariva decisamente più curata e in forma. Interpellata dall’AP su cosa speri di guadagnare in questi cinque giorni aggiunti per la difesa, ha dichiarato: “Non capisco niente. Non c’è una prova contro di me. Dobbiamo scoprire in questi cinque giorni perché sono qua…”.

Silenzio da parte di Balda che si è limitato a riferire: “Oggi non posso dire nulla”. Il monsignore si era intrattenuto a lungo stamane prima dell’inizio dell’udienza con il suo avvocato Emanuela Bellardini, nell’aula attigua, forse per definire gli ultimi elementi pensando di dover essere ancora interrogato.

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Salvatore Cernuzio

Crotone, Italia Laurea triennale in Scienze della comunicazione, informazione e marketing e Laurea specialistica in Editoria e Giornalismo presso l'Università LUMSA di Roma. Radio Vaticana. Roma Sette. "Ecclesia in Urbe". Ufficio Comunicazioni sociali del Vicariato di Roma. Secondo classificato nella categoria Giovani della II edizione del Premio Giuseppe De Carli per l'informazione religiosa

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