Dove of the Holy Spirit in Saint Peter's Basilica

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Vaticano: presto una nuova Santa e quattro Beati

Si tratta di Maria Elisabetta Hesselblad, fondatrice dell’Ordine del S.ss Salvatore di Santa Brigida, pioniera del dialogo ecumenico. Autorizzati i decreti di 12 Venerabili, di cui due laici

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Ricevendo ieri pomeriggio il cardinale Angelo Amato, il Papa ha autorizzato la Congregazione delle Cause dei Santi a promulgare i Decreti riguardanti la prossima canonizzazione di una religiosa, la Beata Maria Elisabetta Hesselblad, straordinaria pioniera del dialogo ecumenico, la proclamazione di 4 nuovi Beati e di 12 Venerabili, di cui due laici.

Nata a Flågavik, Svezia, il 4 giugno 1870 e morta a Roma il 24 aprile 1957, la Hesselblad fu fondatrice dell’Ordine del Santissimo Salvatore di Santa Brigida, che riformò dedicandosi in particolare alla contemplazione, alla carità verso i bisognosi e all’unità dei cristiani. Fu beatificata da Giovanni Paolo II, il 9 aprile 2000.  

Tre i Venerabili di cui è stato riconosciuto il miracolo dovuto alla loro intercessione: Mariae Celeste Crostarosa, monaca fondatrice delle Suore del Santissimo Redentore, nata a Napoli il 31 ottobre 1696 e morta a Foggia il 14 settembre 1755; Maria di Gesù, Fondatrice della Congregazione delle Suore Cappuccine dell’Immacolata di Lourdes, nata a Palermo il 2 ottobre 1852 e morta a Cinisi il 27 gennaio 1923; Itala Mela, Oblata Benedettina del Monastero di San Paolo in Roma, nata a La Spezia il 28 agosto 1904 e morta sempre a La Spezia, il 29 aprile 1957.

Miracolo riconosciuto anche per il Servo di Dio Ladislao Bukowiński, sacerdote diocesano, nato a Berdyczów, Ucraina, il 22 dicembre 1904 e morto a Karaganda, Kazakhstan, il 3 dicembre 1974. Sacerdote instancabile tra i polacchi confinati da Stalin in Kazakhstan, si era fatto volontariamente internare per la loro cura pastorale. Don Bukowiński era stimato dall’allora vescovo Karol Wojtyla, è stato tumulato nella cattedrale di Karaganda.

I decreti riconoscono poi le virtù eroiche di 12 Servi di Dio:

– Angelo Ramazzotti, patriarca di Venezia, fondatore dell’Istituto per le Missioni Estere, nato a Milano il 3 agosto 1800 e morto a Crespano del Grappa il 24 settembre 1861;

– Giuseppe Vithayathil, sacerdote diocesano, Fondatore della Congregazione delle Suore della Sacra Famiglia, nato a Puthenpally, India, il 23 luglio 1865 e morto sempre in India a Kuzhikkattussery l’8 giugno 1964;

– Giuseppe Maria Arizmendiarrieta, sacerdote diocesano, nato a Markina, Spagna, il 22 aprile 1915 e morto a Mondragón il 29 novembre 1976;

– Giovanni Schiavo, sacerdote professo della Congregazione di San Giuseppe, nato a Sant’Urbano l’8 luglio 1903 e morto a Caxias di Sul, Brasile, il 27 gennaio 1967;

– Venanzio Maria Quadri, religioso professo dell’Ordine dei Servi di Maria, nato a Vado di Setta  il 9 dicembre 1916 e morto a Roma il 2 novembre 1937;

– Guglielmo Gagnon, religioso professo dell’Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Dio, nato a Dover, Usa, il 16 maggio 1905 e morto a Hô Chi Minh City, Vietnam, il 28 febbraio 1972;

– Teresa Rosa Ferdinanda de Saldanha Oliveira e Sousa, del Terzo Ordine di San Domenico, fondatrice della Congregazione di Portogallo delle Suore Domenicane di Santa Caterina da Siena, nata il 4 settembre 1837 a Lisbona, Portogallo, ed ivi morta l’8 gennaio 1916;

– Maria Emilia Riquelme Zayas, fondatrice dell’Istituto delle Missionarie dei Santissimo Sacramento e della Beata Vergine Maria Immacolata, nata a Granada, Spagna, il 15 agosto 1847 e morta il 10 dicembre 1940;

– Maria Speranza della Croce, cofondatrice delle Missionarie Agostiniane Recollette, nata a Monteagudo, Spagna, l’8 giugno 1890 ed morta nella stessa località il 23 maggio 1967;

– Emanuela Maria Maddalena Kalb, suora professa della Congregazione delle Suore Canonichesse di Santo Spirito in Sassia; nata a Jarosław, oggi Polonia, il 26 agosto 1899 e morta a Cracovia il 18 gennaio 1986.

I due Servi di Dio laici sono: Nicola Wolf, nato a Neuenkirch, Svizzera, il 1° maggio 1756 e morto a Sant’Urbano, ancora in Svizzera, il 18 settembre 1832 e l’italiano Teresio Olivelli nato a Bellagio il 7 gennaio 1916 e morto nel campo di concentramento di Hersbruck, Germania, il 17 gennaio 1945.

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ZENIT Staff

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