Valorizzare la cultura e il territorio: un corso all'Università Europea di Roma

Il prof. Samuele Briatore illustra il progetto dell’Ateneo per erogare una formazione specializzata per gli operatori del turismo culturale

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La cultura, l’arte e il turismo sono un grande patrimonio dell’Italia. Valorizzarlo significa non solo mettere in luce, salvaguardare e sviluppare la bellezza del territorio, ma anche creare opportunità per chi sente nel cuore la passione per un impegno di lavoro nel settore. Con questo spirito è nato il corso dell’Università Europea di Roma per Operatori della Valorizzazione Territoriale, con lo scopo di erogare una formazione specializzata per gli operatori della valorizzazione territoriale e gli operatori del turismo culturale, figure chiave del sistema turistico italiano.

Ne parliamo con uno dei docenti, Samuele Briatore, che ha anche partecipato ai progetti di valorizzazione dell’Università Europea di Roma come “Dal Restauro alla gestione programmata: Una metodologia di intervento per castelli, torri e chiese medievali” diretto dalla prof.ssa Renata Salvarani. Ha pubblicato con Diabasis “Valorizzazione dei Centri Storici Minori: Strategie di Intervento”.

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Qual è l’obiettivo del corso dell’Università Europea di Roma per Operatori della Valorizzazione Territoriale?

Secondo il mio punto di vista l’obiettivo del corso è la formazione di una coscienza critica e specializzata sulle tematiche legate alla valorizzazione territoriale attraverso l’acquisizione di strumenti operativi capaci di rispondere alle esigenze del turismo attuale. Il corso vuole mettere in evidenza il valore legato al territorio e alla sua capacità di creare benessere e opportunità di lavoro attraverso la valorizzazione. I territori capaci di produrre valore non sono solamente i grandi centri culturali ma anche le piccole realtà come i borghi storici minori. Inoltre il corso sarà una possibilità di aggiornare le competenze acquisite attraverso una formazione universitaria qualificante e utile per l’ingresso e per il consolidamento della propria posizione all’interno del mercato del lavoro. 

In un momento di difficoltà economica come quello che stiamo vivendo, quanto è importante il contributo della Valorizzazione Territoriale per lo sviluppo del nostro Paese e per l’occupazione dei giovani?

In Italia il turismo rappresenta una fonte primaria di occupazione, quasi 1 milione di posti di lavoro, il 5% dell’occupazione nazionale. Il turismo attraverso il web ha completamente cambiato aspetto e i giovani sono gli unici a poter rispondere alle nuove esigenze del turista 2.0, sempre più attento a commenti, offerte e blog di viaggio. Ad oggi i giovani rappresentano il 63% degli occupati, 602 mila dipendenti sotto i 40 anni e 342 mila sotto i 30. Dati che fanno sperare in una fetta del mercato del lavoro indirizzata ai giovani, dove conta saper creare rete e mettersi in gioco quotidianamente.

Una particolare attenzione, nel corso, sarà rivolta ai beni ecclesiastici?

Sì! I beni ecclesiastici sono un patrimonio del nostro Paese, l’esperienza materiale della nostra storia e della nostra cultura. Occuparsi di beni ecclesiastici vuol dire occuparsi delle proprie radici tracciando un legame trasversale tra storia e contemporaneità, infatti spesso i beni ecclesiastici sono rari esempi in cui è possibile riflettere sull’arte strettamente legata al suo utilizzo e alla sua funzione. In questi beni è possibile riflettere e vedere la fruizione attraverso la vocazione che li ha originati.

Il corso si occuperà anche di comunicazione: nuovi media e utilizzo dei social network. Che ruolo possono avere la comunicazione e l’uso dei nuovi media nella Valorizzazione Territoriale?

I nuovi media e i social network rappresentano le piattaforme operative del turismo e della valorizzazione territoriale, basti pensare alle reti di valorizzazione come le Bandiere Blu, Bandiere Arancioni, Borghi più Belli d’Italia e tanti altri. Siti e social network come tripadvisor, facebook, twitter, sono la base per diffondere informazioni condivise a basso costo. Saper utilizzare i linguaggi giusti e le codificazioni necessarie rappresenta una chiave vincente per una valorizzazione territoriale sostenibile e vincente.

Quale messaggio darebbe ad un giovane che sente nel cuore la passione per un impegno di lavoro nel settore della Valorizzazione Territoriale?

Sicuramente gli direi che è un lavoro di responsabilità e molto creativo, che può essere divertente se fatto in modo organizzato, aggiornato e metodologicamente corretto. La valorizzazione territoriale è un campo che può dare molte soddisfazioni personali e relazionali, è un impiego che vede sempre nuove sfide. I giovani che vogliono affrontare questa strada devono essere pronti a mettersi in gioco e dar sfogo alla creatività responsabile e sostenibile.

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Per  informazioni sul corso, scrivere alla prof.ssa Renata Salvarani, coordinatrice del corso: info@renatasalvarani.it 

Ulteriori informazioni anche sul sito dell’Università Europea di Roma:
http://www.universitaeuropeadiroma.it/ateneo/1693

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Carlo Climati

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