Unitalsi: la carità che si fa miracolo (Seconda parte)

Nel 110° anniversario della fondazione il Presidente dellUnitalsi riflette sulla grande famiglia dei volontari che accompagna la sofferenza a Lourdes e ai Santuari Internazionali

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Alcuni non comprendono perché l’UNITALSI vuole impegnarsi in una società destinata a mantenere e a far circolare i treni dei pellegrinaggi, cosa ci dice per spiegare la sua posizione?

Pagliuca: Nel pellegrinaggio in treno si fondono l’aspetto pastorale e l’aspetto sociale del pellegrinaggio e viene fornita  ai portatori di handicap e gli ammalati, soprattutto quelli  gravi, la necessaria assistenza fisica e spirituale prima e durante il viaggio. Stiamo spiegando ai nostri Vescovi che il pellegrinaggio in treno a Lourdes rimane il momento centrale e l’elemento identitario di tutte le associazioni di pellegrinaggio: basti pensare che, negli ultimi anni sono state trasportate per ferrovia  dall’Italia mediamente 80.000 persone all’anno. La S.A.R.P. SpA e le singole associazioni che di essa fanno parte, non possono rinunciare alla possibilità di compiere i propri pellegrinaggi in treno. E ciò non tanto in omaggio alle loro rispettive tradizioni storiche, quanto piuttosto perché il mezzo ferroviario è parte integrante della concezione cristiana del pellegrinaggio: un percorso di andata, nel quale ci si prepara spiritualmente all’avvicinamento della meta sacra, e un percorso di ritorno, nel quale si rende grazie a Dio delle eventuali grazie ricevute e dei benefici spirituali ricavati.

Per questo motivo, ogni treno è oggi dotato di una cappella, ove si celebra la messa, e di un impianto di amplificazione che consente la recita collettiva delle preghiere (il Rosario, in particolare) e la lettura, con appropriati commenti, della Sacra Scrittura.

Un paio di ore di volo in aereo, invece, non consentono questo itinerario dello spirito nella preghiera e nella meditazione. Un lungo e difficoltoso viaggio in pullman non offre ai malati gli stessi confort del treno. Entrambi i mezzi limitano la consistente presenza  di malati  che invece il treno permette. Anche per questi motivi prendiamo atto di una drammatica realtà, vale a dire che la soppressione dei treni impedirà a molti dei nostri attuali pellegrini, soprattutto ammalati e disabili in più gravi condizioni di salute, di partecipare ai pellegrinaggi, in quanto le loro particolari condizioni non permetterebbero loro di affrontare viaggi in aereo o pullman.

Va, inoltre, sottolineato come la disponibilità di treni per pellegrini, consentirebbe ai fedeli in condizioni di salute più precarie di partecipare anche ad altri eventi religiosi:  molte  associazioni di pellegrinaggio in Europa , per esempio, disporrebbero dei mezzi di trasporto per fare affluire a Roma persone (sane o ammalate) desiderose di assistere alle udienze pubbliche del Santo Padre e di visitare il centro della cristianità.

Occorre infine rilevare come, oltre alla valenza religiosa che l’acquisto dei mezzi ferroviari assumerà, ci sarà indubbiamente anche, più genericamente, una valenza sociale. La S.A.R.P. SpA sarà in grado di offrire possibilità di spostamenti anche a persone che non intendono compiere pellegrinaggi, ma che, come membri della società civile, hanno diritto a quella mobilità nei limiti in cui le loro limitazioni fisiche gliela consentano. E’ indubbiamente proprio del cristiano offrire aiuto a chi si trova in difficoltà, come la parabola del Buon Sammaritano ci insegna. E questo servizio offerto al prossimo potrebbe, paradossalmente, diventare anche uno strumento di (nuova) evangelizzazione. 

Lourdes non ha ricevuto la promessa della vita eterna, la Vergine è apparsa anche in altri luoghi, l’UNITALSI come vede la sua presenza negli altri santuari mariani, specialmente a Medjugorje dove si recano ogni anno numerosi pellegrini italiani? 

Pagliuca: Il messaggio evangelico, che a Lourdes si evidenzia, è chiaro e semplice, valido in ogni tempo e per ogni persona: Dio ci ama così come siamo. Maria è apparsa in una Grotta sporca e oscura, chiamata “Grotta dei maiali”, per dirci che Dio viene a raggiungerci ovunque noi siamo e ha scelto di parlare proprio a una ragazzina senza cultura, perché tutti potessero comprendere.

La bellezza di Lourdes è proprio questa: la semplicità della preghiera che diventa un’esigenza di comunione fraterna. La fede che si fa miracolo. Un luogo dove tutte le diversità sono abbattute, dove abbandonarsi allo sguardo amorevole della Madonna, dove cercare conforto, avere speranza, ringraziare, ridere, piangere e sperare nel miracolo fisico e dello spirito. Negli altri luoghi dove si è verificata la presenza di Maria non c’è la stessa attenzione verso i malati che c’è a Lourdes, e Medjugorje, che tra l’altro non è ancora riconosciuta e ciò non permette lo svolgersi di pellegrinaggi ufficiali dell’Unitalsi, ha delle oggettive difficoltà di accoglienza. 

L’UNITALSI è molto impegnata nel campo sociale, ci può dare qualche esempio e parlare dei vostri progetti futuri sul piano della solidarietà?

Pagliuca: La condivisione, che è lo stile di vita dell’UNITALSI, ci porta a camminare insieme ogni giorno anche quando il pellegrinaggio è finito.

Per questo l’Associazione fin dal 2001 si è impegnata in una serie di progetti a livello nazionale per migliorare la vita di chi ha più bisogno, di chi è solo, di chi attraversa dei periodi di difficoltà, di chi ha bisogno di amore e di calore.

Oggi, quelli che noi continuiamo a chiamare “progetti” sono diventati realtà a livello nazionale e costituiscono un punto importante nella vita dell’Unitalsi e dei suoi volontari che si impegnano costantemente per mandarli avanti.

Il nostro spirito di condivisione favorisce anche la realizzazione di moltissime iniziative locali finalizzate ad alleviare i disagi degli anziani e dei disabili, come l’assistenza domiciliare, l’organizzazione di soggiorni estivi e invernali, gite di una o più giornate, attività di tempo libero, attività di formazione, laboratori di creatività, laboratori teatrali e di attività manuali (cucito, pittura, lavorazione del legno).

Alcuni progetti già realizzati sono: Progetto Bambini; Germogli Diversi; Fundraising Unitalsi; Bilancio Sociale; Arte fruibile da tutti; Case Famiglia; Case Vacanze; Comunità per minori; Prossimi al Prossimo.

Oltre a diversi progetti di associazionismo sociale che tendono alla formazione, all’utilizzo di ausili informatici per le disabilità gravi ed all’inclusione sociale. Mi piace ricordare in particolare il progetto “Volere Volare”, avviato il 6 novembre 2009, con il quale l’UNITALSI ha pensato di far conoscere e sperimentare ai propri soci disabili il Volo Sportivo come ulteriore mezzo per superare le barriere fisiche e culturali, attivare percorsi di crescita personale e diventare strumento di svago.

La dimostrazione che pilotare un aeroplano non è un’esperienza preclusa alle persone con disabilità motoria ce la fornisce l’Associazione dei “Baroni Rotti”, la quale ha dato vita alla prima scuola di volo per piloti disabili in Italia. Grazie ad essa molte persone con handicap motori sono riuscite a conseguire l’attestato per il volo da diporto e sportivo, dimostrando che, quando la professionalità di chi insegna e la tenacia dell’allievo si uniscono, è possibile andare molto “in alto”.

L’UNITALSI ha instaurato un rapporto di collaborazione con l’Associazione “Baroni Rotti” perché la assistesse, con la sua esperienza e conoscenza, per la realizzazione del progetto, nella conv
inzione che la disabilità fisica non preclude a priori la possibilità di pilotare un aereo e che il volo è un mezzo innovativo per raggiungere l’inclusione sociale.

(La prima parte è stata pubblicata ieri, mercoledì 5 giugno)

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François Vayne

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