Unioni civili e utero in affitto: il ‘no’ di Bagnasco

Durante la prolusione all’Assemblea Generale della Cei, il cardinale condanna la pratica della maternità surrogata: “sfrutta indegnamente i bisogni la donna e riduce il bambino ad oggetto di compravendita”

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Si è aperta con un saluto speciale ai vescovi italiani di recente nomina (tra questi il portavoce della Cei, monsignor Domenico Pompili, assegnato alla diocesi di Rieti) e con uno sguardo al Giubileo della Misericordia, la prolusione del cardinale Angelo Bagnasco in occasione dell’Assemblea Generale della Conferenza Episcopale Italiana.

“L’Anno Santo della Misericordia è un dono del Papa alla Chiesa: lo accogliamo con rinnovata gratitudine e lo vogliamo vivere con il nostro Clero, le persone consacrate, le Comunità cristiane”, ha dichiarato il presidente della CEI.

La Porta Santa che si aprirà a Roma e in tutte le diocesi del mondo “sarà meta e simbolo di rinnovamento interiore, perché il Signore sia reso visibile al mondo”, ha proseguito il cardinale Bagnasco ricordando l’invito di papa Francesco a riscoprire “le opere di misericordia corporale e spirituale” e a “rimettere al centro il sacramento della Riconciliazione”.

Dopo aver menzionato altri eventi fondamentali per la Chiesa italiana e mondiale, come l’ostensione della Sindone e l’Anno della Vita Consacrata, Bagnasco si è soffermato in modo particolare sull’Assemblea ordinaria del Sinodo dei Vescovi sulla famiglia, in programma il prossimo ottobre, che si prospetta come un momento di “esemplare discernimento dei Padri cum et sub Petro, con l’intenzione non di far prevalere delle opinioni, ma il cuore dei Pastori che hanno la missione di sostenere le anime con la misericordia della verità e dell’amore”.

Con riferimento al Convegno Ecclesiale Nazionale di Firenze del prossimo novembre, sul tema In Gesù Cristo il nuovo umanesimo, il presidente della Cei, ha rimarcato la “gravità della ‘questione antropologica’, cioè la progressiva mutazione dell’identità umana: vi sono aree che ormai si trovano nel guado e altre che vedono avvicinarsi con preoccupazione l’onda di piena”.

Altre questioni toccate nella prolusione, sono stati il terremoto in Nepal, per il quale, Bagnasco ha ricordato l’impegno dei vescovi italiani attraverso la colletta nazionale tenutasi domenica scorsa. Già in precedenza, la Cei aveva stanziato per il Nepal tre milioni di euro prelevati dall’otto per mille, che si aggiungono ai 22 milioni della Comunità Internazionale.

Un breve ma significativo cenno è stato fatto dal porporato al centenario del genocidio armeno, il quale va ad aggiungersi alla “continua persecuzione dei cristiani in diverse parti del mondo”: una piaga alla quale non ci si deve fare l’abitudine, né i governi e la diplomazia possono rimanere “in silenzio”.

Passando a descrivere l’attuale scenario della società italiana, il cardinale Bagnasco ha guardato con fiducia ai “segnali di ripresa”, confermando però la propria preoccupazione per i dati sulla disoccupazione, la quale “resta la piaga del nostro tempo”.

Per affrontare un problema così complesso non si può indulgere né nella “sfiducia”, né nella “rassegnazione” ma nemmeno fare affidamento sul falso mito dell’“arte di arrangiarsi, che, come la storia insegna, porta facilmente su vie pericolose che vanno ad aggiungere altri gravissimi problemi per i singoli, le famiglie, la tenuta sociale”.

Sono richieste, invece, “maggiore flessibilità, disponibilità e inventiva da parte di tutti”, ha detto Bagnasco, auspicando poi che “la grande vetrina dell’EXPO di Milano rappresenti un’ occasione perché l’Italia, offrendo il meglio di sé, possa essere apprezzata e valorizzata a livello mondiale nella sua bellezza, creatività e affidabilità produttiva”.

Dolore è stato espresso dal presidente della Cei, per la “tragedia senza fine” dei migranti dalla sponda Sud del Mediterraneo, vittime di un sistema che specula sulle loro disgrazie e che ,“per cavare il massimo del profitto, aggrava le vessazioni e le torture dei miseri”.

Nonostante il nostro Paese abbia fatto “non poco attraverso le sue istituzioni politiche, civili e militari”, Bagnasco ha ricordato che l’“accoglienza umanitaria” va sempre “accompagnata dalla legalità e dalla sicurezza di tutti”.

Quanto ai provvedimenti recentemente adottati dall’Unione Europea in tema di immigrazione, Bagnasco ha definito il segnale “apprezzabile ma avaro”: servono, ha aggiunto, “logiche più stringenti, concrete, tempestive, che prevedano interventi nei Paesi di provenienza per superare le cause di tanta fuga coatta”.

Altri fenomeni sociali da combattere sono stati individuati dal porporato nell’alcolismo giovanile (ne sono vittime 75mila adolescenti tra gli 11 e i 17 anni) e nel gioco d’azzardo, il cui fatturato negli ultimi due anni ammonta a 90 miliardi (terzo fatturato dopo ENI ed ENEL) e che rappresenta il 10% dei consumi delle famiglie italiane.

Parlando della “buona scuola”, Bagnasco ha ricordato i 300mila che incontrarono il Papa un anno fa a piazza San Pietro per un “nuovo patto educativo”. “Quella visione e quell’onda non sono scomparse – ha detto -. È l’onda di un popolo che è appassionato per il futuro del Paese, futuro che passa attraverso l’educazione delle giovani generazioni”.

Questo ‘popolo della scuola’, ha proseguito il cardinale, chiede “una struttura più giusta e adeguata per sedi e organici, un’istruzione solida ed essenziale, una formazione professionale stimata e sostenuta; in una parola, un’educazione integrale per tutti, educazione di base che molti Paesi avanzati non hanno e ci invidiano, ma libera, lontana da schemi statalisti, antiliberali”, lontana dalla “colonizzazione ideologica” e da “schemi statalisti” e “antiliberali”.

Appoggiando il sistema del “bonus” per i genitori da utilizzare nella scuola prescelta, per realizzare una vera parità tra scuola pubblica e privata, Bagnasco ha sostenuto il dovere di “educare al rispetto di tutti”, dicendo no ad “ogni forma di bullismo ed omofobia” ma rigettando “quella teoria in base alla quale la femminilità e la mascolinità non sarebbero determinate fondamentalmente dal sesso, ma dalla cultura”.

Quanto al disegno di legge sulle unioni civili, il presidente della CEI ha preso le distanze, in quanto “ancora una volta conferma la configurazione delle unioni civili omosessuali in senso paramatrimoniale”, comprensivo della possibilità di adozione dei figli del partner (anche se dello stesso sesso).

“Così come è evidente, ancora alla luce di quanto accade altrove, che presto sarà legittimato il ricorso al cosiddetto “utero in affitto”, che sfrutta indegnamente le condizioni di bisogno della donna e riduce il bambino a mero oggetto di compravendita”, ha aggiunto Bagnasco.

“Il desiderio della maternità o della paternità non può mai trasformarsi in diritto per nessuno”, tanto più quando alimenta la “cultura dello scarto”, “categoria che tanto piace se applicata a certe situazioni, ma non a queste”, ha commentato il cardinale.

Commentando, infine, la legge sul “divorzio breve”, di recentissima approvazione, Bagnasco ha detto: “sopprimere un tempo più disteso per la riflessione, specialmente in presenza di figli, è proprio un bene? Si favorisce la felicità delle persone o si incentiva la fretta?”.

Su tutti questi temi, la Chiesa italiana guarda “con gratitudine all’alto Magistero del Santo Padre Francesco”, sebbene “a volte, certe parole del Papa, non in linea con il pensiero unico, siano selezionate e oscurate da chi ha altre parole da far valere e diffondere nella pubblica opinione”, ha poi concluso Bagnasco.

 

 

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Luca Marcolivio

Roma, Italia Laurea in Scienze Politiche. Diploma di Specializzazione in Giornalismo. La Provincia Pavese. Radiocor - Il Sole 24 Ore. Il Giornale di Ostia. Ostia Oggi. Ostia Città (direttore). Eur Oggi. Messa e Meditazione. Sacerdos. Destra Italiana. Corrispondenza Romana. Radici Cristiane. Agenzia Sanitaria Italiana. L'Ottimista (direttore). Santini da Collezione (Hachette). I Santini della Madonna di Lourdes (McKay). Contro Garibaldi. Quello che a scuola non vi hanno raccontato (Vallecchi).

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