Unione o matrimonio omosessuale?

Scrive il presidente del Centro Cattolico dei Medici Francesi

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Proponiamo in traduzione italiana un contributo del presidente del Centro Cattolico dei Medici Francesi*, il dottor Bertrand Galichon, riguardo il dibattito sul matrimonio tra persone dello stesso sesso in Francia. Il testo è stato pubblicato sul sito della Federazione Internazionale delle Associazioni di Medici Cattolici (FIAMC).

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Ad una questione seria, una risposta seria

I cristiani non devono parlare della sofferenza degli uomini e delle donne, ma parlarne a partire da essa per essere all’altezza del loro cuore. È nostra responsabilità. I progressi medici hanno reso possibili le rivendicazioni degli omosessuali nel campo della procreazione. Hanno permesso di dissociare la concezione dal suo contesto naturale. Ma è tutto accettabile? Rispettando il valore spirituale e l’unicità di ognuno, come medici, a fortiori cristiani, noi dobbiamo avere una riflessione preoccupata solamente da ciò che forgia la nostra umanità, la nostra libertà di essere.

La sofferenza, lo sguardo offensivo dell’altro

Il fatto omosessuale è stato a lungo relegato in un ghetto. Noi non dobbiamo negare questa sofferenza di scoprirsi diversi, omosessuali, nonostante l’accettazione crescente della nostra società. Però dobbiamo fare attenzione che la banalizzazione dell’omosessualità non rischi di rendere altrettanto banale questa sofferenza. È nostra responsabilità accogliere questa sofferenza quando ha bisogno di esprimersi. Non è il barbaro colui che nega l’umanità singolare dell’altro?

Qual è il centro del dibattito?

Ciò che è messo in causa non è il riconoscimento del valore dei legami omosessuali stabili, analoghi a dei “legami coniugali” ma la “parentalità” omosessuale. Questi collegamenti sono stati presi in considerazione da un certo numero di risposte legislative, senz’altro perfettibili sia sul piano patrimoniale che fiscale. Il matrimonio è un atto sociale serio che coinvolge varie vite, superando in questo modo il semplice sentimento amoroso. Il matrimonio in modo universale e in tutti i tempi è una risposta per dare una stabilità feconda alle famiglie, cellule costitutive delle nostre società. Il matrimonio ha dunque un valore sociale essenziale, legando le generazioni tra di loro al di là del sentimento amoroso. Quest’ultimo è stato incluso di recente nel matrimonio portando un fragile supplemento di umanità a questa unione, senza esserne la giustificazione, la condizione necessaria ed indispensabile.

La legge e l’eccezione

La recente conferma della legge a favore del matrimonio omosessuale in Spagna ha permesso di conoscere la realtà delle cifre a grandezza naturale, cinque anni dopo la prima votazione di questa legge. I matrimoni omosessuali rappresentano solo l’1,4% di quelli celebrati in questo Paese. Possiamo costruire una legge su una eccezione? Possiamo imporre l’eccezionale al numero più grande? Al contrario, l’eccezione deve ricevere la stessa risposta del numero più grande?

*C.C.M.F.
Centre Catholique Des Medecins Français
5 Avenue de l’Observatoire, 75006 Parigi
E-mail: ccmf@wanadoo.fr – Sito web: www.ccmf.fr

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ZENIT Staff

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