Philippe Claudel

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“Une enfance”: l’infanzia negata e la speranza del domani secondo Philippe Claudel

La storia di un riscatto, nel terzo film del regista francese, proiettato alla Festa del Cinema di Roma

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Philippe Claudel alla sua terza opera cinematografica, porta sul grande schermo, le problematiche di un’infanzia difficile e ingiusta di un bambino di 13 anni, già alle prese con responsabilità e problemi da superare. Questa è la storia di Une enfance, presentato nella sezione Alice nella città alla X edizione della Festa del Cinema di Roma. Jimmy è un ragazzino che vive in una provincia francese, con la madre, il fratellino Kevin, e il padrigno. 

L’ambiente famigliare è totalmente inadatto per una normale crescita: i suoi genitori abusano costantemente di droghe e di alcool, e questo consegue un completo disinteressamento  alla formazione scolastica e sociale dei bambini.

Il ragazzino così si ritrova costretto ad occuparsi di se stesso e del suo fratellino: si reca ogni giorno a fare la spesa, si cucina da solo, e viene sfruttato come pusher dal padrigno ,  per acquistare sostanze stupefacenti in pericolosi motel, abitati da spacciatori e prostitute. 

Inoltre l’uomo, non si farà scrupoli ad utilizzarlo come complice in una rapina, ed arriverà perfino a picchiarlo, quando Jimmy vuole difendere la madre dalle continue violenze domestiche. Questa pessima dimensione famigliare, lo farà crescere in modo assolutamente disincantato: mentre i suoi compagni, come giusto che sia, si permettono ancora di sognare la scelta di un lavoro futuro e di una vita più bella, lui non crede in nessun miglioramento.

Tuttavia Jimmy, svela una sensibilità adulta nel comprendere lo stato della madre; infatti non avvengono mai litigi tra di loro, anzi lui è un’ancora di salvezza per la donna, incapace nel suo ruolo e manipolata dal compagno.

Il ragazzino odia il padrigno e desidera avere la madre tutta per sè, ma lei è troppo concentrata a seguire il suo stile di vita anticonformista e scialbo, dove organizzare  feste depravate, ed assecondare il compagno, sembrano essere le sue uniche priorità.

E allora quando Jimmy cerca con suo fratello Kevin, un appoggio dalla loro nonna, chiedendole di ospitarli, e  si ritrova l’ennesimo rifiuto, capisce che deve farsi forza da solo. Così comincia a mostrarsi indifferente davanti al compagno di sua madre, ma quest’ultimo lo tratta sempre con più aggressività, rendendogli la vita impossibile .

Allora il ragazzo passa le sue giornate fuori casa, allontanandosi con le sue corse in bicicletta in campagne limitrofe, dove ruba ciliegie o rifugiandosi all’interno di una fabbrica abbandonata, lanciando bottiglie vuote di vetro e dando sfogo alla sua rabbia, con orribili grida.

In Jimmy, nonostante ciò, incominciano le prime passioni adolescenziali: infatti da un lato prova a sentire un forte affetto per una dolce e benestante bambina della sua scuola, e dall’altro, va sempre a curiosare i giocatori, in un campo da tennis vicino casa sua.

Purtroppo entrambi i suoi interessi, sono destinati a essere irraggiungibili al momento,  per colpa del suo modo introverso di rapportarsi con gli altri e la mancanza di denaro.

Poi ad un tratto, un evento tanto imprevisto quanto tragico, cambia radicalmente tutto: pare infatti che il destino, abbia deciso di dare a questo ragazzo, un’altra chance, allora la sua vita rincomincia ad essere vissuta.  E quando  Jimmy,  sorride per la prima volta, dona speranza a lui e a chi lo vede: un futuro più bello si può costruire anche dopo aver vissuto un doloroso passato.

 

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Sabrina Tomarro

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