Una straniera dalla fede grande

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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Lettura

Una mamma implora per la figlia che sta male: di fronte a Gesù, una donna delle parti di Tiro e Sidone, in Fenicia, dove la gente era attirata dai santuari dedicati al dio Sole. L’incontro con la Cananea è l’occasione per riprendere un antico dibattito: da una parte, il Maestro mandato per le pecore perdute della casa d’Israele; dall’altra, i discepoli che vorrebbero un intervento a favore della donna, anche se solo a motivo del fastidio procurato dalle sue grida. Il conflitto “si scioglie” grazie alla fede profonda di quella donna.

Meditazione

Due le caratteristiche dell’Annuncio cristiano: sul piano delle parole, annunciare; sul piano dei gesti, guarire le infermità del popolo. Con parole e gesti, Gesù realizza il Regno di Dio tra noi. Quale sarà l’ordine da seguire in quest’azione di salvezza? E più radicalmente: come rendere l’annuncio davvero universale, cioè aperto a tutti? Non bisognerebbe seguire la stessa pedagogia di Dio che, prima, ha stabilito un’alleanza con il popolo d’Israele e, poi, si è rivolto agli altri popoli? All’epoca di Gesù, i non “fedeli” non erano  trattati dolcemente: qualcuno li chiamava, spregiativamente, “cani” o “cagnolini”, come sembra voler ricordare anche l’iniziale rifiuto di Gesù ad intervenire perla Cananea.Dovevano essere queste, o simili, anche le domande delle prime comunità cristiane circa l’andare o non andare ad annunciare il Vangelo ai popoli chiamati “gentili”. Il Maestro risolve ogni possibile dubbio, dopo il breve colloquio conla Cananea: la figlia indemoniata sarà liberata, ma non perché i discepoli gli hanno chiesto di esaudirne le invocazioni, né perché lei gli ha richiesto l’aiuto. La guarigione avverrà, infatti, perché quella straniera, benché pagana, si mostra come una donna dalla fede grande. Gesù, il pastore mandato per ogni pecora perduta, è l’Inviato come medicina per qualunque infermo, o posseduto dal Maligno. Prima o poi, ogni dubbio sulla strategia della missione si risolve in base alla categoria di fede: «La fede è luce che viene dal futuro, che schiude davanti a noi orizzonti grandi, e ci porta al di là del nostro “io” isolato verso l’ampiezza della comunione» (Papa Francesco, Lumen fidei, 4). Se la fede è legata all’ascolto, prestiamo ascolto al messaggio di Gesù! 

Preghiera

Signore, la tua Parola suscita in me la fede e m’interpella in prima persona; davanti a me, sei un “tu” che mi chiama per nome e attende la mia risposta generosa. Voglio restarti fedele, poggiandomi su te, Figlio di Dio, roccia sicura sulla quale potrò costruire con solide fondamenta la mia vita. Amen.

Agire

La fede è un dono gratuito del Padre, che chiede da me il coraggio di fidarmi. Oggi compirò un “atto di affidamento” a Dio, che si è lasciato incontrare da me nel suo Figlio.

Meditazione del giorno a cura dimonsignor Vincenzo Bertolone, arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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