Una preghiera per il Sommo Pontefice Emerito

Benedetto XVI resta sempre magister magnus di fede e di teologia

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In questi giorni di “sede vacante” si sente forte il vuoto nella Chiesa, ma a differenza delle altre occasioni similari per la morte del Papa, questa volta si percepisce il segno di una presenza viva e silenziosa, anche se nascosta e non visibile.

Questa sarà la prima domenica senza la recita dell’Angelus e senza le sagge paterne parole che rendono vicino alla gente il messaggio del vangelo domenicale.

Una domenica con le finestre chiuse e le luci spente, mentre prima passando da piazza San Pietro lo sguardo veniva spesso rivolto a quella luce, che restava accesa fino a tarda ora, testimonianza della presenza vigile e operosa del Santo Padre.

Partecipando alla celebrazione Eucaristica, rendimento di grazie per tutti i doni, compreso il grande dono del Papa Benedetto, si percepisce nelle Messe di questi giorni  un senso di vuoto nel non sentire nel canone , dopo la consacrazione, la preghiera per il Santo Padre Benedetto XVI.

Le norme liturgiche  suggeriscono  nel periodo di “sede vacante” l’omissione della preghiera per il Papa, (trattandosi del Papa defunto), ma essendo ancora vivo Benedetto XVI , sommo pontefice emerito, non sarebbe opportuno che, dopo le elezioni del nuovo Papa e quindi quando la preghiera per il Papa sarà ripristinata, insieme al nome del nuovo Papa si possa ricordare il Papa emerito Benedetto XVI?.

Spesso accade che nelle concelebrazioni vengono ricordati il Vescovo celebrante ed il Vescovo della Chiesa locale e poi… la preghiera non dovrebbe avere limitazioni.

Sentire durante la Liturgia Eucaristica la presenza vigile e orante di Benedetto XVI Papa emerito, grande per la sua umiltà di zelante “operaio della vigna del Signore”, ora “pellegrino” nell’ultimo tratto del cammino terreno, diventa memoria e ricordo non solo della Persona del Sommo Pontefice ora “emerito”, ma ancor più segno dell’innovazione che il suo gesto coraggioso ha apportato alla Chiesa per un cammino sicuro e forte tra le intemperie dei tempi moderni.

Benedetto XVI resta sempre magister magnus di fede e di teologia, modello di semplicità e di santa umiltà, buon papà e saggio maestro di vita.

Lo abbiamo visto salire il cielo sull’elicottero verso Castel Gandolfo, abbiamo assistito alla chiusura del portone che ha segnato la fine del Pontificato e nel silenzio della notte e nelle frenesia delle attività quotidiane il pensiero spesso si rivolge all’anziano Papa, al quale auguriamo buona salute e grande forza d’animo, come ha già dimostrato in questi giorni non facili , per le tante cose dette, a volte anche a sproposito.

La sua eredità viene condivisa tra i fedeli i quali, rileggendo le sue parole, e meditando i suoi insegnamenti, incontrano quella spiritualità mistica che eleva lo spirito e riscoprono quei valori irrinunciabili che rendono il Cristianesimo, attraverso la pedagogia della fede, la vera guida per una società capace di futuro.

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Giuseppe Adernò

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