Una famiglia medita la Passione

Intervista a una coppia di giovani sposi di Lecco

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di Antonio Gaspari

ROMA, venerdì, 2 aprile 2010 (ZENIT.org).- E’ appena arrivato in libreria il libro “Con noi divise il pane” (edizioni Ares). Si tratta di una meditazione sulla Passione scritta da una coppia di giovani sposi di Lecco, genitori di 3 figli: Cecilia Pirrone, psicologa e già autrice per le edizioni Ancora, e il marito, Giovanni Ferrario, un tecnico, al suo primo libro.

Il testo della meditazione è servito come sceneggiatura della Pasqua Vivente che si svolge a Lecco con il coinvolgimento di tre parrocchie il Venerdì santo, e che raccoglie un grande numero di fedeli e di pubblico anche da fuori città.

Le immagini riportate nel libro sono tratte dalla rappresentazione della Pasqua vivente, e sono state realizzate da Daniele Calisesi un fotografo ravennate già collaboratore coi periodici Mondadori e Rizzoli.

Nella prefazione al libro il Cardinale Angelo Comastri, Vicario generale di Sua Santità per lo Stato della Città del Vaticano, sottolinea l’originalità della meditazione nata in seno alla famiglia.

“Ho letto queste stupende pagine correndo con gli occhi e esultando con il cuore”, ha scritto il porporato: “Undici scene si susseguono con un ritmo incalzante, lasciando con il fiato sospeso e con il bisogno incoercibile di seguire il racconto”.

Sono le scene della Passione di Gesù rappresentate con parole e immagini poetiche sotto una prospettiva nuova. Chi parla sono gli stessi personaggi del Vangelo che, raccontando il loro incontro col Maestro durante la sua passione, morte e resurrezione, aprono un nuovo sguardo sul mistero della Pasqua.

Ha spiegato il Cardinal Comastri: “Mi è sembrato particolarmente significativo il fatto che queste scene siano state ‘dipinte’ dal cuore credente di due giovani sposi. Questo fatto è un chiaro messaggio: è la famiglia il primo luogo dove la fede deve essere raccontata con la vita”.

ZENIT ha intervistato gli autori del libro.

Che cos’è il libro “Con noi divise il pane” e che cosa vi ha spinto a scriverlo?

Pirrone-Ferrario: Il libro “Con noi divise il pane” è un testo di meditazione che vuole dare alcuni punti di riflessione “diversi” circa la passione, morte e resurrezione di Gesù. In realtà, a ben guardare, vediamo che la “chiave di lettura” utilizzata ricalca quanto già indicato dal Cardinale Martini quando esortava a comprendere il Vangelo, a partire dal Vangelo stesso.

Come citato nell’introduzione del libro, il testo è nato “per caso” durante alcune passeggiate sulle montagne lecchesi. Il passo che ha portato alla sua pubblicazione è stato il riscontro positivo che ha suscitato sia come base alla rappresentazione della “Pasqua vivente”, sia come bozza sottoposta all’editore e al Cardinale Comastri che ne ha redatta la prefazione. Da questi riscontri abbiamo intuito che il testo avrebbe potuto essere un valido contributo di approfondimento e che quindi era “cosa buona” renderlo pubblico.

Che cosa c’entra la famiglia con la Passione di Gesù Cristo?

Pirrone-Ferrario: La vicenda umana del Figlio di Dio traccia una rotta chiara, inequivocabile e soprattutto percorribile verso quella meta di amore, pace ed unità che è il Regno dei Cieli. Ogni uomo è chiamato, nella sua libertà, a scegliere di percorrere questo sentiero di salvezza anche quando passa attraverso i dolori della Passione. In questa logica di redenzione, la famiglia, “invenzione” del Creatore sin dalle origini (Gn 1,28), è il luogo dove più “facilmente” è possibile ritrovare i caratteri della Passione di Cristo: l’amore filiale tra genitori (Maria) e figli (Gesù), la fiducia incondizionata dei bambini nei genitori (il ladrone sulla croce), la fedeltà dei coniugi che malgrado le fatiche si scelgono l’un l’altra ogni giorno (gli apostoli), il dolore per le scelte non condivise o i tradimenti (Giuda), la paura di affidarsi e di crescere (Gesù nel Getsemani), il perdono che quotidianamente ci si scambia (Gesù sulla croce).

Perché vi siete impegnati in una sceneggiatura della Pasqua vivente?

Pirrone-Ferrario: Ogni anno nella nostra parrocchia la sera del Venerdì Santo si mette in scena la Rappresentazione della Pasqua Vivente come momento di preghiera e meditazione. Noi vi abbiamo sempre preso parte come famiglia facendo la folla che osanna Gesù e che poi lo condanna, interpretando Maria in un’occasione o impersonando Gesù. Questa partecipazione attiva è un momento forte di preghiera e così ripensandovi si è provato a proporre un nuovo punto di vista che è stato ben accolto dal regista e quindi poi scritto.

Qual è il fine di queste attività?

Pirrone-Ferrario: Pregare!

Tante famiglie si lamentano perché non riescono a trovare il tempo per coniugare lavoro e famiglia. Voi come fate a coniugare gli impegni di lavoro, con quelli familiari compresa la cura e l’educazione di tre figli, insieme a scrivere un libro e curare la sceneggiatura della Pasqua vivente?

Pirrone-Ferrario: Non abbiamo curato la sceneggiatura, ma solo il testo. C’è poi un regista e una commissione che lavora con lui che si occupa di tutto il resto. L’idea è di coinvolgere il maggior numero di persone possibile “intorno a Gesù”: i ragazzi delle medie catturano il Signore con i bastoni, le ragazze ballano all’entrata in Gerusalemme, gli adolescenti fanno gli apostoli, i più grandi gli anziani del Sinedrio, le famiglie la folla… e via dicendo.

Tutti in preghiera di fronte alla Passione. Senza dimenticare i tecnici che mesi prima si impegnano a montare le impalcature e le luci quando la rappresentazione si svolge all’aperto, coloro che dipingono le scenografie, chi si occupa dell’audio e della fotografia, chi delle preghiere, chi di fornire i cavalli per i soldati, chi prepara i costumi per circa duecento persone… Ognuno ha il suo compito prezioso per la buona riuscita di questo momento di preghiera.

Alla stesura del libro abbiamo dedicato, visti gli impegni familiari e lavorativi, circa un anno durante il quale abbiamo ampliato e arricchito il testo che avevamo scritto per la rappresentazione.

I momenti privilegiati per questo lavoro sono stati prevalentemente la sera quando tutti dormivano o qualche pomeriggio dove ognuno aveva i suoi compiti: i ragazzi quelli di scuola, la mamma il libro.

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ZENIT Staff

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