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Un sussidio in dodici punti per i vescovi europei

Mentre a Barcellona fervono i preparativi per l’avvio del Simposio Europeo sull’accompagnamento dei giovani, gli oltre 250 partecipanti si preparano con l’aiuto di un sussidio

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Mentre a Barcellona fervono i preparativi per l’avvio del Simposio Europeo sull’accompagnamento dei giovani, in questi mesi gli oltre 250 partecipanti si sono preparati all’appuntamento di fine mese (28-31 marzo) con l’aiuto di un sussidio in dodici punti. Tra i temi affrontati: 1) Gesù e l’accompagnamento; 2) Entusiasmo cristiano e volontà di Dio; 3) Diversità e relazione; 4) Identità e vita; 5) Comunità e famiglia; 6) Famiglia e Chiesa; 7) Speranza e pienezza di vita; 8) Gioia e vita; 9) Giovani e i loro linguaggi; 10) Accompagnamento e Spirito Santo; 11) Esame di coscienza e testimonianza; 12) Evangelizzazione e Cristo.
Il documento è il risultato di un’ampia consultazione. Nel settembre 2015, un comitato composto da rappresentanti di cinque ambiti pastorali (catechesi, scuola, università, giovani e vocazioni) si è incontrato a Malta e ha redatto un documento che è stato discusso durante la prima metà del 2016 in incontri separati con i delegati nazionali di tutti e cinque i settori. Il maggior numero possibile dei loro commenti è stato poi inserito nel documento finale, redatto a Madrid, da un altro piccolo comitato in rappresentanza dei cinque ambiti pastorali.
“I giovani sono decisivi per la vita della Chiesa e della società! Essi hanno molti doni da condividere e che bisogna valorizzare: dedizione, creatività, generosità, desiderio di conoscere l’altro e di accoglierlo, o meglio, un grande desiderio di amare e di essere amati, di conoscere la verità e di aderire a essa. Essi credono di potere cambiare il mondo, ed è giusto e buono che lo credano…”, afferma mons. Duarte da Cunha, Segretario Generale del CCEE, e prosegue “Accompagnare i giovani diventa, quindi, una bellissima missione che Gesù ci affida. Significa per l’accompagnatore seguire insieme ai giovani la luce di Dio. La vita di chi accompagna non ha bisogno di essere perfetta ma egli deve guardare a Dio e vivere con impegno la realtà presente. Così, anche quando il giovane deve sorpassare ostacoli, l’accompagnatore è capace di dare un orientamento, una nuova perspettiva che diventa anche proposta attraente, al contrario del consumismo che non riesce a riempire il cuore. Amare i giovani porta a testimoniare con la vita e la parola che vale la pena andare avanti, che cosa sia il bene e il male, e che cos’è la felicità vera. Non c’è, infatti, gioia più grande per un educatore che vedere il giovane aver un rapporto personale con Gesù Cristo, diventare cosciente di poter dare anche lui liberamente la vita per gli altri così da diventare lui stesso un vero testimone e accompagnatore per gli altri. Dobbiamo quindi curare non solo i giovani ma anche le famiglie e le comunità perché esse siano sempre più disponibili e entusiasmate da questa missione di mostrare Cristo e di camminare con Lui. Per questo motivo, a Barcellona, le giornate saranno scandite da momenti di preghiera e dalla celebrazione quotidiana dell’Eucaristia durante la quale si pregherà per le vocazioni (mercoledì 29) e per la famiglia (giovedì 30)”.
Nella serata di mercoledì 29 marzo alle ore 19.45 presso la Chiesa di Sant’Anna (Plazoleta de Santa Anna, 29 – 08002  Barcellona), i giovani del servizio diocesano di pastorale giovanile animeranno una veglia di preghiera. La veglia, che vuole essere un momento di preghiera per i giovani dell’Europa, prevede alcune testimonianze intercalate da momenti di adorazione e da canti. Al termine, i giovani animatori di Barcellona incontreranno i partecipanti in un momento di convivialità.

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ZENIT Staff

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