www.livingland.info

Un progetto di rete per la poesia

Comunità, arte e socialità: questi gli ingredienti di un’iniziativa nata nella provincia di Lecco, di cui è parte attiva il mondo cattolico

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La comunità in cui viviamo è un’utopia, un’opera d’arte, un sogno collettivo, una trama e un ordito che tessiamo tutti insieme. Si apre con queste suggestive parole il sito web di Living Land (www.livingland.it), un progetto che promuove un innovativo modello di welfare, rivolto alle nuove generazioni e alle famiglie che si prendono cura di persone anziane e disabili. Con una particolare attenzione alla dimensione artistica e culturale.
Il 7 luglio scorso si è tenuta a Pasturo, in provincia di Lecco, la conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa Per troppa vita che ho nel sangue, consistente nella riapertura, grazie all’entusiasmo e all’impegno dei ragazzi aderenti al progetto Living Land, della casa della poetessa Antonia Pozzi, grande voce lirica della letteratura italiana del primo Novecento, morta suicida nel 1938 a soli ventisei anni. La casa sarà riaperta per la prima volta in modo continuativo nei mesi di luglio e agosto, con la possibilità di partecipare ad eventi culturali e visite guidate.
Saranno gli stessi giovani di Living Land a guidare i visitatori nel suggestivo “viaggio” culturale all’interno della casa, che si snoda attraverso tre percorsi principali: uno spazio cinema con proiezioni di filmati originali girati da Antonia Pozzi negli anni Trenta; uno spazio libri con esposizione di volumi e supporti digitali sulla vita e le opere dell’autrice; una mostra fotografica significativamente intitolata: Soltanto in sogno.
Lo studio della poetessa sarà l’elemento chiave di questo viaggio a ritroso nella sua ispirazione, che si riassume nei versi che hanno dato il nome al progetto a lei dedicato:
 
Per troppa vita che ho nel sangue
tremo
nel vasto inverno.
E all’improvviso,
come per una fonte che si scioglie
nella steppa,
una ferita che nel sonno
si riapre,
perdutamente nascono pensieri
nel deserto castello della notte.
Creatura di fiaba, per le mute
stanze, dove si struggono le lampade
dimenticate,
lieve trascorre una parola bianca:
si levano colombe sull’altana
come alla vista del mare.
Bontà, tu mi ritorni:
si stempera l’inverno nello sgorgo
del mio più puro sangue,
ancora il pianto ha dolcemente nome
perdono.
 
Questi versi, tratti dal sito www.antoniapozzi.it e appartenenti al componimento intitolato Sgorgo, sono fortemente emblematici della produzione creativa dell’autrice. Sono versi che, come scrivevamo nel settembre scorso in un articolo di ZENIT dedicato alla Pozzi, “cristallizzano il messaggio dell’inconscio attraverso la poesia; portano alla luce uno stato di malinconia, di profonda tristezza, che rivela una condizione di estrema sensibilità e di fragilità estenuata. E la conoscenza che se ne trae sull’origine del linguaggio poetico risulta oltremodo illuminante”.
Una ulteriore componente illuminante verrà certamente dalla conoscenza dell’ambiente esistenziale in cui questi versi hanno avuto origine: “le mute / stanze, dove si struggono le lampade / dimenticate”, come scrisse la Pozzi nella poesia citata. Ed è per questo che l’iniziativa promossa da Living Land, volta alla riapertura della casa della poetessa, assume un valore – al tempo stesso testimoniale e culturale – di assoluto rilievo.
Sul medesimo sito dedicato all’autrice, che merita d’essere consultato per la qualità e l’accuratezza dei contenuti, possiamo trovare scritti e poesie, alcune fotografie scattate dalla Pozzi, contributi di giovani studiosi per un’esegesi critica dell’opera, ed una toccante biografia a cura di Onorina Dino, responsabile e curatrice dell’Archivio Pozzi.
Biografia che si apre con queste parole: “Quando Antonia Pozzi nasce è martedì 13 febbraio 1912: bionda, minuta, delicatissima, tanto da rischiare di non farcela a durare sulla scena del mondo; ma la vita ha le sue rivincite e… Antonia cresce: è una bella bambina, come la ritraggono molte fotografie, dalle quali sembra trasudare tutto l’amore e la gioia dei genitori…”.
Ma nel destino di Antonia è intessuto un “un incessante dramma esistenziale, che nessuna attività riesce a placare: né l’insegnamento, né l’impegno sociale a favore dei poveri, né il progetto di un romanzo sulla storia della Lombardia, né la poesia, che rimane, con la fotografia, il luogo più vero della sua vocazione artistica. La mancanza di una fede, rispetto alla quale Antonia, pur avendo uno spirito profondamente religioso, rimase sempre sulla soglia, contribuisce all’epilogo: è il 3 dicembre del 1938. Lo sguardo di Antonia Pozzi, che si era allargato quasi all’infinito, per cogliere l’essenza del mondo e della vita, si spegne per sempre mentre cala la notte con le sue ombre viola”.
Per tornare al progetto Living Land, vale la pena porre in evidenza la sua natura di “progetto di rete” che parte dalla comunità per condividere bisogni, proporre soluzioni e costruire il futuro. Un esempio di aggregazione che può costituire un modello alternativo rispetto al decadimento delle tradizionali strutture di welfare.
Al progetto prendono parte enti pubblici e privati, associazioni, aziende e cooperative sociali, cittadini, imprenditori, amministratori e operatori, che sono chiamati a dare una mano per costruire – tutti assieme – una comunità sostenibile. Living Land nasce all’interno del bando Welfare in Azione promosso dalla Fondazione Cariplo e vede il coinvolgimento di sessanta enti della provincia di Lecco, tra cui anche diverse realtà di matrice cattolica, come la Comunità Casa don Guanella, la Pastorale Giovanile del Decanato di Lecco e la Parrocchia di Sant’Antonio Abate in Valmadrera.
L’inaugurazione ufficiale di Per troppa di vita che ho nel sangue è in programma oggi, sabato 9 luglio, ore 17, presso la casa della poetessa a Pasturo, con un concerto del Corpo Musicale Bruno Colombo e un reading letterario, a cura del poeta Stefano Raimondi, intitolato: Una vita per le parole: Antonia Pozzi e la sua poesia.
Nel corso dei due mesi di apertura, il programma prevede la possibilità di prenotare visite guidate non solo alla casa di Antonia Pozzi, ma anche ai luoghi dei “momenti pasturesi” della poetessa attraverso l’itinerario En plein air Antonia Pozzi – il percorso poetico di un territorio. Gli aggiornamenti saranno disponibili sul sito: www.livingland.it.

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Massimo Nardi

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