Un piccolo gioello nel cuore della Roma dioclezianea

La Chiesa di Santa Susanna a Roma

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La Chiesa di S. Susanna, situata proprio di fronte alla già descritta chiesa di San Bernardo alle Terme, è situata anch’essa all’interno della famosa area archeologica corrispondente alle Terme di Diocleziano e Massimiano proprio a ridosso della recinzione più esterna dell’impianto termale. Quando i romani iniziarono con l’imperatore Massimiano nel 298 d.C. la costruzione del maestoso impianto termale (conosciuto e inaugurato come le thermas felices Diocletianas, le ‘terme di Diocleziano’) certo non sospettavano che secoli dopo sarebbero diventate uno dei punti di riferimento più importanti e significativi dell’intera cristianità con la Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri. La dedica dell’edificio venne voluta in memoria dei cristiani che si pensa vennero resi schiavi e che furono costretti a costruire parte dell’impianto, ma anche in onore dei martiri uccisi dalla persecuzione di Diocleziano avvenuta nel 303 d.C.

La loro originale grandiosità è facilmente intuibile attraverso i numeri del maestoso impianto termale. Presentavano una superficie doppia rispetto alle già estese ‘terme di Caracalla’ (situate sull’Aventino), raggiungendo i 14 ettari di estensione. Il lato lungo del recinto misurava 380 metri il cui centro è rappresentato dall’odierna via Nazionale. Pochi infatti sono a conoscenza del fatto che la circolarità dei ‘portici’ di Piazza della Repubblica, realizzati alla fine dell’Ottocento da Gaetano Koch, è dettata dalle fondazioni della grandiosa esedra posizionata lungo la parete di fondo del muro di cinta che proteggeva l’impianto termale. Questo luogo, per la sua forma semicircolare, era probabilmente destinato alle rappresentazioni teatrali, svago ideale nell’ozio romano, circondato da due biblioteche, i cui volumina vennero qui trasferiti dalla basilica Ulpia del foro Traiano, all’epoca già non utilizzata.

Vista la vicinanza con le antiche strutture ‘dioclezianee’ anche la chiesa di S. Susanna presenza nelle sue fondazioni notevoli preesistenze di epoca romana del III secolo d.C. (poco più antiche delle strutture termali ma di contesto abitativo e privato) oggi visibili al di sotto dell’altare edificato sul luogo del martirio di Susanna, attraverso una pavimentazione in vetro situata nell’area della sacrestia. Scavi recenti hanno inoltre riportato alla luce alcuni frammenti di intonaco parietale dipinti ed un sarcofago marmoreo di epoca romana.

L’edificio fu elevato a titolo cardinalizio sul luogo dove si presume sorgessero le abitazioni di Gabinio e Caio. La leggenda infatti vuole che Susanna, figlia di Galbinio e nipote di Papa Caio (cugino dell’imperatore), era stata destinata dallo stesso imperatore in sposa a suo figlio adottivo Galerio Massimiano. Il rifiuto di Susanna (avendo fatto voto di castità in quanto convertita al Cristianesimo) sollevò le ire dell’imperatore il quale la costrinse ad adorare le divinità pagane. All’ennesimo rifiuto la fece decapitare nella sua stessa casa, nel luogo dove sarebbe sorta la chiesa a lei dedicata.

In origine, durante il V secolo, la chiesa era detta ad duas domos (in riferimento alle abitazioni di Gabinio e Caio) assumendo una forma basilicale, ma fu fatta in seguito riedificare da papa Leone III nell’800. Venne completamente rinnovata da papa Sisto IV nel 1475 che ne fece una comunità monastica cistercense femminile dedicata a San Bernardo. La facciata attualmente visibile e recentemente restaurata è stata realizzata da Carlo Maderno nel 1603, considerato il primo esempio pieno di architettura barocca, tra la fine del tardo manierismo e l’inizio del seicento.

Nel 1870 il convento venne espropriato dallo stato unitario ma ritornò gradualmente in possesso del titolo e riassegnato nel 1937 ai cardinali americani, divenendo in questo modo la chiesa nazionale dei cattolici statunitensi. La facciata presenta al primo ordine alcune lesene poste agli estremi della facciata, un primo avanzamento ottenuto con una colonna quasi in alveolo e infine con gradualità, l’accostamento di due colonne che delimitano il portale, disposte in modo emergente verso il centro.

Il portale introduce all’interno dell’edificio che è a navata unica con una cappella laterale in prossimità della balaustra del presbiterio. Le pareti della navata sono affrescate con Storie della vita di Santa Susanna e realizzate da Baldassarre Croce nel 1595, mentre il soffitto a cassettoni dorati reca al centro l’immagine della Madonna sormontata dallo stemma Rusticucci. Il presbiterio, diviso dalla navata da una balaustra marmorea, presenta nel catino absidale un l’affresco di Cesare Nebbia intitolato Gloria di Santa Susanna, mentre l’altare possiede la pala del Martirio di Santa Susanna, opera di Tommaso Laureti.

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Paolo Lorizzo

Paolo Lorizzo è laureato in Studi Orientali e specializzato in Egittologia presso l'Università degli Studi di Roma de 'La Sapienza'. Esercita la professione di archeologo.

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