Un manuale ad uso dei vaticanisti

La LEV presenta il suo ultimo libro presso la sede della FNSI

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di H. Sergio Mora

ROMA, mercoledì, 23 maggio 2012 (ZENIT.org) – Il libro Giornalismo e religione, storia, metodo e testi, edito dalla Libreria Editrice Vaticana (LEV) è stato presentato ieri presso la sede della Federazione Nazionale della Stampa Italiana (FNSI), dinanzi a un numeroso pubblico, tra cui non sono mancati diversi giornalisti di spicco.

“Ho scelto questa sede per la presentazione – ha indicato il direttore della Lev, don Giuseppe Costa – per far capire la professionalità giornalistica che compete ai vaticanisti” perché “se è vero che devono essere equidistanti, devono anche essere competenti”.

Gli autori del volume, tutti giornalisti con un importante curriculum professionale, sono don Costa, don Giuseppe Merola e Luca Caruso. Le 840 pagine contengono una antologia di interviste e 152 articoli firmati da 63 giornalisti vaticanisti e non solo, che coprono l’arco degli ultimi 60 anni di cronaca sulla Chiesa. Si tratta, quindi, di un vero manuale per i giornalisti o gli studenti che si occupano di religione e di Vaticano.

Il segretario nazionale della Federazione Nazionale della Stampa, Franco Siddi, ha suggerito questo libro come strumento per le scuole di giornalismo al fine di contribuire a formare una figura qualificata come quella del vaticanista perché “la professione non ha bisogno di giornalisti ‘tuttologi’ ma di giornalisti preparati”.

Angelo Scelzo, sottosegretario al dicastero vaticano per le Comunicazioni Sociali, dopo la conclusione dell’evento ha spiegato a Zenit che, al di là della presentazione del libro, “è stata un’occasione per dibattere con molti colleghi un tema vivo quale è il rapporto tra giornalisti e religione. È un libro che racconta molto di questo e fornisce degli elementi adatti per rivisitare questo rapporto”.

“Innanzitutto con una sezione antologica – ha proseguito Scelzo – in cui si possono leggere dei testi dei giornalisti vaticanisti importanti, che hanno fatto un po’ la storia del giornalismo religioso, ma poi ci sono contributi, sia nel libro che nel dibattito, durante questo incontro, che hanno portato in primo piano la necessita di approfondire questi temi per migliorare la conoscenza reciproca”. Perché si tratta “di un giornalismo che ha le sue regole, come la professionalità, che va sempre rispettata”.

Le testimonianze sono state numerose ed interessanti: come quella del vaticanista di Repubblica, Orazio Larocca che ha ricordato come Benedetto XVI sia stato sempre amico dei giornalisti e che da lui ottenne in passato numerose interviste improvvisate per strada. “Del cardinale Ratzinger sapevo al mattino presto, verso le sette, andava alla Congregazione della Dottrina della Fede. Lui abitava in piazza Leonina: la prima volta cominciai a seguirlo, mi qualificai e lui mi incoraggiò a fare delle domande. Una volta addirittura mi diede delle anticipazioni sulla terza parte del messaggio di Fatima. Una volta si scusò e mi disse: ‘questa mattina no, ho un terribile mal di denti e devo andare dal dentista’”, ha raccontato a Zenit il giornalista, a evento concluso .  

Nella premessa il libro afferma: “La presente raccolta antologica di testi giornalistici a contenuto religioso o comunque riferito alla religione è destinato a studenti di corsi di giornalismo e a quanti, per vari titoli operatori della comunicazione sociale, sono interessati all’informazione. Il progetto si rifà a una precedente pubblicazione (La notizia e la religione, 1999), che grazie ai nuovi apporti è stata completamente modificata”.

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ZENIT Staff

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