Un luogo speciale per Cristo Re

Come nacque il santuario messicano del “Cubilete”, che accoglierà Benedetto XVI

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di Paloma Rives, inviata speciale

GUANAJUATO, lunedì, 19 marzo 2012 (ZENIT.org) – Il concepimento di questo luogo speciale iniziò con una messa nel 1919. 93 anni più tardi, il 25 marzo 20012, papa Benedetto XVI riaffermerà la medesima fede da cui germogliò la costruzione di questo monumento di oltre 20 metri di altezza. La storia del Cristo del “cubilete” è, senza dubbio, la storia di un sentiero pieno di ostacoli ma, al tempo stesso, di perseveranza.

Nel novembre 1919, il vescovo di Leon e Guanajuato, José Guadalupe Albino Emeterio Valverde Téllez, si recò in vista pastorale a Silao, nello stato di Guanajuato e, nel momento in cui era ospite nel tempio del Signore del Perdono – dove erano residenti dei carmelitani – contemplò la collina detta “El Cubilete”. Qui, avvertì il desiderio di celebrare una messa proprio su quell’altura. Si avvicinavano, inoltre, le festività della “Vigilia delle Spighe” – di cui è tradizionale la Adorazione Notturna – quindi era il momento ideale.

Una volta che il vescovo Valverde Tellez avrebbe celebrato la messa, il padre Eleuterio de Maria Santisima Ferrer – sacerdote carmelitano e direttore spirituale degli Adoratori – propose di porvi una lapide commemorativa. Prima di far ciò, il presidente della sezione, Felipe Bravo Araujo, precisò che sarebbe stato meglio edificare un monumento e che, sopra di esso, sarebbe stata collocata l’immagine del Sacro Cuore di Gesù. L’idea fu comunicata al vescovo Valverde che, compiaciuto, accettò e attribuì al luogo uno status diocesano; la prima pietra venne posta il 12 marzo e l’11 aprile ebbe luogo la dedicazione.

L’Episcopato lo nominò monumento nazionale e sollecitò la sua sostituzione con un altro più grandioso, che fu approvato il 10 ottobre 1920, giorno in cui in Messico si celebrava il Giubileo d’Argento della Coronazione della Santissima Vergine di Guadalupe. In seguito, essa fu definita votiva, per il voto che l’Episcopato fece al Sacro Cuore, l’11 giugno 1914, di erigerla a tempio nazionale.

Vale la pena segnalare che il colle del cubilete si trova a 2579 metri sul livello del mare e segna il centro esatto della Repubblica Messicana.

I lavori furono avviati in un secondo momento, nel 1923, tuttavia non fu possibile proseguire la costruzione. Ci trovavamo in una delle epoche più difficili della persecuzione cristera. L’atto di erezione di una statua in onore di Cristo Re fu quindi considerata un atto anticostituzionale e una sfida al governo. Il 30 gennaio 1928 il luogo fu distrutto da un’esplosione di dinamite.
Dopo vari tentativi, continue lotte e momenti di disperazione, l’11 dicembre 1944, il vescovo Valverde benedisse e collocò la prima pietra dell’ormai quinto monumento. Lo stesso giorno benedisse l’Eremo di Espiazione – che fu edificato nel luogo dove fu fatta saltare in aria la prima statua – per chiedere perdono per l’attentato sacrilego.

Il monumento a Cristo Re consta di due parti: una basilica sferica che simboleggia l’universo e, sopra di essa, in piedi, la statua di Cristo Re con due angeli che porgono due corone: quella del martirio e quella reale. La statua, in stile ellenico, opera dello scultore di Monterrey, Fidias Elizondo, simboleggia la divina regalità di Cristo Signore dell’Universo.

Quando il vescovo Valverde morì (1948), lo stato dell’opera era già molto avanzato, ed il nuovo vescovo Manuel Martin del Campo Padilla continuò i lavori. L’11 dicembre 1950 benedisse la statua in nome di Sua Santità, Pio XII. Lo stesso giorno si compivano i 25 anni dell’enciclica Quas Primas, di Pio XI, con la quale si istituiva la festività universale di Cristo Re.

La benedizione della custodia monumentale, vero trono di Cristo Re Eucaristico, ebbe luogo il 20 aprile 1960.

Si è trattato di un cammino difficile, analogo al cammino che molti pellegrini hanno intrapreso in mezzo alle mulattiere anguste e pietrose prima che i percorsi verso questo santuario assumessero le caratteristiche odierne.

La storia ci permette di constatare che questo è un luogo speciale per Cristo Re. Con le braccia distese, dall’alto, riparerà con la sua ombra il successore di Pietro e migliaia di persona di buona volontà che riceveranno qui il messaggero della pace, Benedetto XVI.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Luca Marcolivio]

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ZENIT Staff

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