Un libro ripercorre la vita dell'Arcivescovo Gianni Danzi

“Il cuore di un Vescovo”

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ROMA, mercoledì, 14 gennaio 2009 (ZENIT.org).- “Il cuore di un Vescovo” è il titolo del libro, pubblicato dalle Edizioni San Paolo, che ripercorre la vita dell’Arcivescovo Gianni Danzi, prelato di Loreto, attraverso una trama di memorie e i suoi insegnamenti.

Il testo, di 280 pagine, è curato da due giornalisti televisivi, Myriam Castelli e Michele Fazioli (rispettivamente della RAI e della televisione svizzera), e ricostruisce, a partire dagli anni di Loreto, le tappe salienti dell’attività di monsignor Danzi, rivelando “un uomo mosso dall’impeto di una fede forte e convinta, un uomo di trincea, un sacerdote d’azione nel quale alle parole tenevano dietro i fatti, quasi a dimostrazione che ‘la fede sposta le montagne’ e che nulla è impossibile a chi ha costruito la casa sulla roccia”.

Tra le numerose testimonianze raccolte nel volume, spiccano quelle del Cardinale Stanisław Dziwisz, già segretario personale di Giovanni Paolo II e ora Arcivescovo di Cracovia, di monsignor Luigi Stucchi, Vescovo ausiliare di Milano, delle Monache Passioniste di Loreto, delle Trappiste di Vitorchiano, del presidente dell’Ente Fiera di Milano Luigi Roth e degli sportivi Leo Isolani e Carlo Nesti.

Il più bel profilo di monsignor Danzi viene tracciato dal Cardinale Angelo Scola, Patriarca di Venezia, che nella prefazione al volume, ricordando gli oltre quarant’anni di amicizia, dice di lui:

“Don Gianni era un uomo libero, e perciò spesso scomodo. Libero di una libertà autentica, quella che scaturisce da un io ben radicato nell’amore di Cristo. E la sua libertà lo portava a rischiare tutto, a non temere nulla, con la semplicità e la fiducia di un bambino saldamente tenuto dalle braccia del padre”.

Per il porporato, il ministero di monsignor Danzi è stato caratterizzato dal binomio tra “amore per Cristo e amore per l’uomo”, che “brilla con un’evidenza solare, senza intermittenze e a 360 gradi, in ogni tappa del suo instancabile e multiforme servizio alla Chiesa”.

Don Gianni, ricorda, aveva “un temperamento diretto, a volte persino brusco, ma positivo, capace di un’instancabile costruttività. Ma dietro tutto questo o, meglio, sotto a tutto questo c’è un segreto che, come scrive la curatrice di questo libro, è la chiave di lettura di tutta l’esistenza di don Gianni. È ben sintetizzato dall’icona di Maria e Giovanni sotto la Croce incisa sulla sua croce episcopale”.

Monsignor Danzi aveva del resto una speciale devozione alla Madonna, alla quale dedicò il suo motto episcopale, “Sotto il tuo presidio”.

Nell’introduzione al libro, il prelato di Loreto – incarico per il quale Papa Wojtyła lo nominò due mesi prima di morire – viene ricordato come “un educatore formidabile, un trascinatore nella fede intesa come speranza ragionevole, bellezza sperimentabile e non speculazione intellettuale”.

“Era uomo più di parola che di scrittura: tenne migliaia di ore di lezione, diresse innumerevoli campi giovanili e conversazioni concitate e appassionate a tutte le ore, pronunciò centinaia di omelie”.

“La sua contagiosa persuasione fu spesso trascritta in rapide note dai suoi studenti e dai suoi fedeli, fu registrata su nastro e ricopiata. Gianni Danzi era un pastore ‘da ribobinare’, da catturare al volo per fermarlo sulla carta”.

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ZENIT Staff

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