A Eraclea Mare ho potuto visitare, dopo tanto tempo, la casa ove sono nato. Con mia sorpresa l’ho vista trasformata e un maneggio per cavalli occupava lo spazio all’intorno.
Ora vi abitano e vi lavorano Carlo, Giovanni e altri responsabili del maneggio con i quali è nata una bella amicizia.
Proprio in questi giorni a Verona è in atto una delle più grandi e frequentate fiere: la fiera dei cavalli, appunto. Una telefonata dall’amico Giovanni: “Con i nostri cavalli, siamo venuti da Eraclea, qui in fiera, a due passi da te…E’ possibile vederci?”.
Per la precisione i due passi sono esattamente duecento cinquanta che in tre minuti ho percorso per incontrare gli amici.
Nella cornice grandiosa e caotica, in quell’andirivieni d’una incalcolabile folla curiosa e interessata, nel frastuono di quel “mercato” di un grande giro di soldi e d’affari, osservo, tenuto per mano dalla nonna, un bambino di circa quattro anni che con piena soddisfazione era interessato a un gelato.
“Qual è la cosa più importante per te in fiera?”- gli domando a bruciapelo.
Mentre la nonna gli stava suggerendo “i cavalli”;…lui, “Il gelato”, mi risponde subito con due occhi che ringraziavano la nonna.
Piuttosto che possedere il mondo intero con il tormento dell’ingorda e insaziabile avidità, vorrei, come questo bambino, avere il cuore libero da tutto e pieno di riconoscenza a Dio anche per la semplice e grande gioia d’un gelato.
Ciao da p. Andrea
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