Un'Europa da completare: unità politica e valori comuni

Domani e sabato a Roma il XXXIII Convegno Bachelet promosso dall’Azione Cattolica Italiana

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Guardare all’Europa intuendone le ricchezze e le potenzialità, senza nascondersi i limiti e le fatiche, convinti però che senza Europa oggi sia difficile pensarsi dentro il contesto politico, economico e sociale nel quale ci troviamo. È questo l’intento del XXXIII Convegno Bachelet, “Un’Europa da completare: unità politica e valori comuni”, tradizionale appuntamento culturale che la Presidenza nazionale dell’Azione Cattolica Italiana e l’Istituto “Vittorio Bachelet” per lo studio dei problemi sociali e politici dedicano ogni anno all’amato presidente, ucciso dalle Brigate Rosse il 12 febbraio 1980. In programma a Roma, presso la Domus Mariae, in via Aurelia 481, da domani pomeriggio (con inizio alle ore 15.00) a sabato mattina (con inizio alle ore 9.00).

Da attento osservatore di ciò che si muoveva all’indomani della seconda guerra mondiale sul suolo europeo, così scriveva Vittorio Bachelet nel 1953: «L’Europa non è facile a farsi e non manca chi già accusa di lentezza il processo di unificazione europea: ma l’unificazione democratica sulla base della discussione e della collaborazione, non può essere che lenta: solo così si riesce a individuare quel bene comune che è veramente bene di tutti».

Sessant’anni dopo quell’intuizione politica è ancora innanzi a noi. Tanta è la strada fatta: il numero dei paesi membri, gli ambiti di intervento europeo, le frontiere abbattute, i diritti tutelati. Tanta è la strada da fare: il completamento dell’unità politica e la costruzione di una unità, pur nella diversità, dei popoli e delle culture.

Nell’ultimo anno l’Europa è stata protagonista della scena pubblica, mostrando la sua presenza su molte delle decisioni dei paesi dell’Unione, ponendosi come interlocutore principale nella soluzione della crisi. Questa esposizione ha evidenziato come sia impensabile oggi muoversi a livello nazionale per domare i mercati e salvare la democrazia ma allo stesso tempo ha portato nuovamente a galla l’antieuropeismo che continua a essere strisciante sia in alcuni governi, sia negli stessi cittadini europei. La crisi finanziaria si è infatti trasformata spesso in una crisi sociale e di fiducia nelle stesse istituzioni europee. È dunque in una situazione di ponte e di passaggio che ci troviamo e che a tutti richiede sapienza e lungimiranza, affinché non vada perduto il cammino fatto, smarrito l’orizzonte.

Al XXXIII Convegno Bachelet interverranno: Gian Candido De Martin, presidente del Consiglio scientifico dell’Istituto “Vittorio Bachelet”, Lucio Caracciolo, direttore di Limes, Ugo De Siervo, presidente emerito della Corte Costituzionale, Leonardo Becchetti, Università “Tor Vergata”, Fabio Mazzocchio, Università di Palermo, mons. Domenico Sigalini, assistente generale dell’Ac, Lorenzo Caselli, Università di Genova, Filippo Andreatta, Università di Bologna, Francesco Malgeri, Università “La Sapienza”, mons. Pero Sudar, vescovo ausiliare dell’arcidiocesi di Sarajevo, Ilaria Vellani, direttore dell’Istituto “Vittorio Bachelet”, Franco Miano, presidente nazionale Ac.

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ZENIT Staff

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