«Un dramma della povertà e della solitudine»

La tragedia di Civitanova Marche: la Caritas di Roma esprime vicinanza nella preghiera

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«Un dramma della povertà e della solitudine che interroga la comunità cristiana e le Istituzioni». Il direttore della Caritas diocesana di Roma, monsignor Enrico Feroci, esprime vicinanza e solidarietà alla comunità della Diocesi di Fermo e alla Città di Civitanova Marche profondamente scossa per il suicidio dei tre familiari che vivevano con dignità la loro situazione di indigenza.

«È un dramma che non ha connotazioni geografiche, che ci interroga tutti – spiega monsignor Feroci – perché anche a Roma vediamo ogni giorno situazioni di povertà in famiglie che, apparentemente, vivono una vita normale. Le richieste che ci arrivano sono sempre più impegnative e ci sentiamo impotenti. A rivolgersi ai nostri centri di ascolto sono insegnanti precari, impiegati che hanno perso il lavoro, i precari del mondo dello spettacolo e molte altre persone che fino a qualche tempo fa non erano considerate a rischio povertà… Noi siamo l’ultimo punto di riferimento, hanno già ricevuto molti no: a chi possono rivolgersi? Che ne sarà di loro?».

«La situazione più preoccupante, come sembra dimostrare la tragedia di Civitanova Marche, riguarda coloro che vivono le loro difficoltà economiche isolandosi, perché hanno pudore ad esporsi oppure perché non hanno reti sociali a cui far riferimento». Per loro, chiede monsignor Feroci, «occorre l’attenzione vigile della comunità cristiana, il saper creare relazioni nel territorio, la presenza dei sacerdoti che sappiano ascoltare la loro comunità, di famiglie che si facciano carico di chi vive nella porta accanto».

Il direttore della Caritas di Roma rivolge inoltre un appello alle istituzioni e alla politica, affinché «non rimangano sorde al grido dignitoso di coloro che vivono il disagio tra tanti sacrifici». Perché, sottolinea monsignor Feroci, «anche nei momenti più difficili della crisi economica, dei partiti e della politica, occorre avere delle priorità: la persona, ed in particolare i poveri. Purtroppo, in questo momento, sembra che in molti abbiano perso questo riferimento».

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ZENIT Staff

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