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Un Dio per Padre

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio — Mt 6,7-15

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Lettura
Nel Vangelo odierno Gesù presenta il vero modello di preghiera. Nessun’altra preghiera potrà mai superarlo per bellezza e forza di sintesi. «Di fatto – scriveva il card. Martini – il Padre nostro contiene delle affermazioni allusive a tutta la realtà del regno di Dio; recita delle parole che danno una sintesi dell’insegnamento di Gesù e, per comprenderle a fondo, dovremmo rileggere buona parte del Vangelo» (Ritrovare se stessi, 1966).
Meditazione
Il Padre Nostro è la preghiera più bella e più semplice di tutte. Per la sua popolarità ha subìto la sorte di essere la più soggetta alla ripetizione meccanica, rituale e disattenta da parte di molti fedeli. Gesù ricorda di non “sprecare parole” come i pagani: Dio non ha bisogno di gesti esteriori. Egli sa di quali cose abbiamo bisogno ancora prima che gliele chiediamo. Allora perché pregare? Innanzitutto, perché la preghiera è il grido del cuore, “un affettuoso slancio verso Dio” (sant’Agostino). Il primo atto del cristiano dev’essere di rendere a Dio i doveri di religione; segue la richiesta delle grazie necessarie alla luce di quanto san Paolo scriveva, cioè non angustiarsi per nulla, ma, in ogni circostanza, fare presenti a Dio le nostre richieste con preghiere, suppliche e ringraziamenti (cfr. Fil 4,6). Preghiamo quindi per mostrare la nostra fede in quel Dio Padre, certi che Egli ascolta il gemito del povero e ha potere di fare «molto più di quanto possiamo domandare o pensare» (Ef 3,20). Solo Gesù poteva farci conoscere Dio così grande e buono. Se «essere padre – come scriveva Louis Evély – è donarsi, è amare qualcuno prima che vi ami, quando non vi ama ancora, quando non esiste ancora», bisogna affermare che Dio, come Padre, va oltre ogni limite umano. Dona a tutti, perché ama infinitamente i suoi figli. Lo possiamo chiamare “Padre” perché abbiamo «ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi» (Rm 8,15). Con questa certezza lo possiamo amare e pregare, fiduciosi tra le sue braccia e desiderosi che il suo Regno di amore e di pace venga nel mondo; che tutti possano amare la sua volontà, anche nelle prove più incomprensibili; che tutti i figli possano avere il giusto nutrimento tanto del corpo, quanto dello spirito. È un Padre provvido e dal suo cuore non può uscire che la vita piena per ogni sua creatura. L’uomo può cessare di essere figlio e può cadere nella tentazione; Dio non potrà mai cessare di essere Padre e di proteggerci dal male. Ricco di misericordia, è sempre aperto a perdonare chi lo invoca e vuole che anche i suoi figli si amino tutti come fratelli.
Preghiera
Padre, nelle tue mani, affido il mio spirito.
Agire
Abbandonarsi con fiducia illimitata nelle braccia di Dio, ricco di misericordia e sempre provvido verso i suoi figli.
Meditazione del giorno a cura mons. Alberto Maria Careggio, vescovo emerito di Ventimiglia – San Remo, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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