Un convegno a Roma analizza l'“ateologia naturale”

Il 20 e il 21 maggio presso il Camillianum

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ROMA, martedì, 18 maggio 2010 (ZENIT.org).- “L’ateologia naturale. La sofferenza interpella la ragione e la fede” è l’argomento del convegno che l’Istituto Internazionale di Teologia Pastorale Sanitaria Camillianum ha organizzato per il 20 e il 21 maggio.

“Si parla di ‘ateologia naturale’ a proposito della realtà del male che rende irragionevole e inaccettabile credere in Dio”, spiegano gli organizzatori in un comunicato.

“Perché Dio non fa in modo che i mali non avvengano? Se Dio è buono e onnipotente perché c’è il male nel mondo? Perché lo permette?”.

La teodicea, ricorda il testo, “interpreta il male come una necessità per realizzare il bene nel ‘migliore dei mondi possibili’; il pensiero credente, pur non spiegando, aiuta a rispondere in modo esistenzialmente coinvolgente”.

Nel contesto attuale, la realtà del male “pone il problema della razionalità, del rapporto tra fede e ragione, tra credere e sapere”.

“La sofferenza critica la razionalità logico-argomentativa e si appella alla razionalità dialogante; la razionalità si ‘allarga’, diventa rispetto e dialogo e questo perché si fonda sulla trascendenza dialogante”.

“Non solo ‘perché Dio permette il male?’, ma ‘come pensare Dio che permette il male?’”.

L’incontro si svolgerà presso l’Aula Magna del Camillianum (L.go O. Respighi 6, Roma).

Giovedì 20 maggio i lavori si svolgeranno dalle 15.30 alle 18.30. Dopo il saluto del Preside, il professor Luciano Sandrin m.i., la professoressa Palma Sgreccia, docente di Filosofia al Camillianum, introdurrà il convegno, la cui prima sessione avrà per tema “Come testimoniare l’amore di Dio nella sofferenza”. Il moderatore sarà il professor Eugenio Sapori m.i., docente di Teologia al Camillianum.

Alla prima sessione interverranno il professor Massimo Petrini, vicepreside del Camillianum, su “La geografia della sofferenza”, e il Preside Sandrin m.i. su “La teodicea pastorale”. Seguirà una tavola rotonda su “Creatività e sofferenza” coordinata dal professor Arnaldo Pangrazzi m.i., docente di Teologia Pastorale Sanitaria al Camillianum.

Venerdì 21 maggio, dalle 9.30 alle 12.30, si svolgerà la seconda sessione, sul tema “Come pensare Dio che permette il male”. Moderatore sarà la professoressa Palma Sgreccia.

Interverranno il professor Charles Morerod op, Rettore della Pontificia Università San Tommaso d’Aquino, su “È necessario ‘provare’ che Dio esiste? L’epistemologia riformata di Alvin Plantinga”; il professor Lubomir Zák, docente di Teologia Fondamentale alla Pontificia Università Lateranense, su “Il potere di Dio si vede nella povertà. La teodicea trinitaria di Pavel Aleksandrovic Florenskij”; il professor Marco Salvati o.p., ordinario di Teologia Dogmatica alla Pontificia Università San Tommaso d’Aquino, su “Contro la sapienza la malvagità non può prevalere” (Sap 7,30); il professor Alessandro Di Chiara, docente di Filosofia Contemporanea all’Accademia di Belle Arti di Venezia, che disserterà su “Dio e la Libertà originaria. La trasfigurazione del dolore nella bellezza”.

Il Comitato scientifico è composto da José Michel Favi m.i., Massimo Petrini, Luciano Sandrin m.i. e Palma Sgreccia.

Per ulteriori informazioni: Tel. 06.32.97.495; 06.32.96.950; Fax 06.32.96.352; www.camillianum.com.

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ZENIT Staff

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