"Un Ciclone di nome Francesco"

ZENIT inizia a pubblicare libri raccontando l’anno dei due Papi

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Riportiamo l’introduzione del libro “Un Ciclone di nome Francesco” appena pubblicato da Zenitbooks:

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Un Papa tedesco, già Prefetto della Congregazione che nella storia si chiamava Sant’Uffizio, scopre che il suo aiutante di camera lo tradisce. La persona che gode della sua massima fiducia trafuga e copia documenti riservati, per passarli a persone che li pubblicano con l’intento di suscitare uno scandalo. Il Pontefice che era stato eletto per rinnovare e mettere in ordine la Chiesa sembra diventare lui stesso vittima dei peccati di Palazzo.

L’istituzione bimillenaria che nei secoli è sopravvissuta a tutto sembra accusare il colpo. Alti prelati vengono accusati di praticare la pedofilia. Le vocazioni nella vecchia Europa scarseggiano. Ci sono più Chiese che sacerdoti. Gli episcopati dei paesi ricchi importano sacerdoti dai paesi in via di sviluppo, trasformano chiese in musei e, dove non ce la fanno, vendono cappelle e seminari. Il mondo è scosso dalla crisi finanziaria e dalla corruzione. Le culle sono vuote e nei parlamenti si discute di matrimoni e adozioni per coppie omosessuali. La secolarizzazione avanza ed i credenti cominciano ad essere mal tollerati e discriminati.

In questo contesto accade l’impensabile: il Papa anziano medita la rinuncia e all’improvviso, la mattina dell’11 di febbraio, comunica le sue dimissioni. La Chiesa ed il mondo sembrano sgomenti. Se anche il Papa si dimette, siamo alla fine del mondo! I cardinali arrivano a Roma per uno dei Conclavi più complicati della storia. Impazza il “totopapa”, con i poteri forti che cercano di influenzare l’elezione e intercettare il candidato giusto. La tecnica dei mass media è sempre la stessa: scandali, dubbi, paure, accuse, bugie, minacce. Il popolo dei credenti si raccoglie e prega. La Chiesa dà prova di trasparenza, non nasconde le informazioni e difende il diritto ad eleggere il Papa secondo i criteri di riservatezza e prudenza.

Il 13 di marzo, ad un mese dalla rinuncia di Benedetto XVI, dopo appena due giorni di Conclave, sul balcone della Basilica di San Pietro si presenta Jorge Mario Bergoglio, argentino, figlio di immigrati italiani, primo Papa dell’America Latina, primo Papa gesuita, primo Papa a scegliere il nome di Francesco. È umile, semplice, spirituale. Parla poco ma le sue parole ed in suoi gesti toccano il cuore.

Vive in una stanza d’albergo. Celebra messa con dipendenti vaticani, giardinieri e funzionari. Fa colazione, pranzo e cena a tavola con chi trova. Veste la semplice talare bianca. Usa il pastorale di Giovanni Paolo II e Paolo VI. Croce e anello del Pescatore sono d’argento. Indossa scarponi neri che sembrano ortopedici. Viaggia con la macchina della gendarmeria. È sempre il primo a salutare. Va incontro alla gente, offre e chiede preghiere. Accarezza e consola disabili e sofferenti. Nel Giovedì Santo è andato a lavare e baciare i piedi a giovani carcerati. Cerca la gente. È allegro e bonario.

È coraggioso. Ai potenti del mondo ha spiegato che «il più grande potere è il servizio»; ai cardinali ha precisato che il peggior male che possa capitare alla Chiesa è la mondanità spirituale, l’autoreferenzialità e il narcisismo teologico. Ai sacerdoti ha detto che Il buon Pastore porta addosso “l’odore delle pecore”. Ai patriarchi delle altre confessioni cristiane, si è presentato come “servo dei servi”, Vescovo di Roma con il primato della carità. Ama la musica, la letteratura l’arte ed anche il calcio.

La sua elezione a Papa è stata paragonata ad un ciclone. In 50 giorni, da Pontefice ha battuto tutti i record di popolarità. La gente corre e viene da ogni parte per ascoltarlo. All’udienza del mercoledì ed al Regina Coeli, piazza San Pietro si riempie di persone, con propaggini verso via della Conciliazione, via di Porta Angelica e piazza Risorgimento. Le chiese cattoliche si riempiono. Battesimi, confessioni e conversioni sono in crescita ovunque nel mondo. Tutti, specie i più tiepidi e lontani, sono attratti da questo Papa che viene “dalla fine del mondo”.

Nessuno avrebbe potuto immaginare una situazione del genere. Eppure sta accadendo. Papa Francesco sta scrivendo la storia.

Il libro che state per leggere cerca di raccontare e spiegare quanto accaduto negli ultimi due mesi, dalla rinuncia al pontificato di Benedetto XVI fino ai primi 50 giorni di Papa Francesco. Buona lettura!

Per acquistare il libro:
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ZENIT Staff

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