Un ciclone di nome Francesco

Un bilancio dei primi ventidue mesi di pontificato di papa Bergoglio

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Il 17 dicembre compirà 78 anni Jorge Mario Bergoglio, da 22 mesi papa Francesco.  Un pontefice venuto dalla fine del mondo, che sta suscitando stupore, meraviglia, speranza.

Per   cercare di fare il punto sul pontificato di Bergoglio, ZENIT ha intervistato Antonio Gaspari autore del libro Un ciclone di nome Francesco (Edizioni Zenitbooks) pubblicato nelle lingue italiano, polacco, francese, inglese e spagnolo (link Amazon: http://www.amazon.it/Un-ciclone-nome-Francesco-venuto/dp/0615824226).

Ventidue mesi del pontificato di papa Francesco: cosa si può dire….

Cosa non dire… Papa Francesco fino ad ora è stato un vero ciclone, un pontefice coraggioso e rivoluzionario. Il suo modo di fare umile e compassionevole, il suo modo di vivere sobrio e rigoroso, le sue parole che sfidano tutti, il suo essere testimone del Vangelo, incarnando coerentemente il suo essere il “servo dei servi”, vescovo della diocesi di Roma che ha il primato della carità. L’umanità e la familiarità con cui cerca, accoglie e incontra tutti, amici e nemici della Chiesa. Il coraggio che ha nel compiere gesti e incontri al limite dell’audacia, come farsi benedire dal patriarca  ortodosso, portare gi imam ai piedi della cupola di san Pietro, chiedere di farsi intervistare da Eugenio Scalfari, telefonare a Marco Pannella, incontrare i centri sociali, denunciare la lobby che alimenta le guerre, mettere insieme le principali religioni del mondo per sfidare la cultura dello scarto e liberare le vittime delle nuove e vecchie schiavitù.

Alcuni sostengono che il Papa è misericordioso con i lontani ed è invece durissimo con i “suoi”…

Rigoroso con i suoi di certo. Nessun capo di Stato del mondo ha avuto il coraggio di far arrestare un proprio ambasciatore: papa Francesco lo ha fatto con un nunzio vaticano. Nessun pontefice ha mai rimosso vescovi solo perché praticavano poco il Vangelo. papa Francesco lo sta facendo. Il Papa è durissimo nei confronti di coloro che hanno utilizzato cariche e uffici della Santa Sede per compiere speculazioni e azioni finanziarie illecite. In continuità con quanto già iniziato da Benedetto XVI, papa Francesco sta cercando di liberare la Chiesa dall’autoreferenzialità e dal clericalismo.

Per quanto importante, un pontificato non può basarsi solo sulla sostituzione di chi fa scandalo….

Infatti è impressionante quello che Papa Francesco sta costruendo. Il dato più rilevante è la crescita della credibilità della Chiesa e l’entusiasmo popolare che il pontefice sta suscitando. I numeri sono impressionanti: ad ogni Angelus e Udienza Generale, papa Francesco attira decine di migliaia di persone. Mai piazza San Pietro è stata così perennemente affollata. Sono centinaia di migliaia i lettori che acquistano i libri con le omelie mattutine del Papa. Innumerevoli le copertine dei periodici in tutte le lingue dedicati a papa Francesco. I suoi tweet hanno raggiunto il 17 milioni di followers. Nessun capo religioso gode di una popolarità o influenza simile. Il dato sociologico che più stupisce è che gran parte delle persone che arrivano a San Pietro, così come di quelli che acquistano i libri con i testi del Papa, sono cattolici ‘tiepidi’, cioè persone che avevano smesso di ricevere i sacramenti o persone lontane dalla chiesa e dal mondo cattolico. Proprio quel tipo di persone che la Chiesa vuole incontrare per promuovere la Nuova Evangelizzazione. Sul piano internazionale, poi, papa Francesco sta operando in maniera straordinaria. Sta migliorando in maniera storica le relazioni con i cristiani, ortodossi, anglicani, carismatici, pentecostali, protestanti e con i rappresentanti di tutte le altre religioni: ebrei, induisti, musulmani, buddisti. Il Pontefice sta costruendo una sorta di  ‘internazionale delle religioni’, al fine di sconfiggere le nuove schiavitù, vincere la fame e garantire pace e sviluppo al mondo intero.

Cosa la colpisce di più nella spiritualità di papa Francesco?

Devo ammettere che le parole ed i gesti di papa Francesco mi interrogano e mi commuovono.  Mi impressiona la sua umanità, la sua serena, gioiosa e coerente testimonianza del Vangelo ed in particolare il modo con cui ci sta insegnando a far crescere la cultura dell’incontro. Per tutta la mia vita ho assistito ad un conflitto culturale con lobbies diverse che si sono opposte sistematicamente agli insegnamenti cristiani.  Mi è capitato di dover difendere una posizione opponendomi all’altra, di dover difendere persone, criticandone altre. Sembrava una lotta senza fine, invece papa Francesco ha cambiato lo scenario. Come San Francesco è il primo a rivolgersi a tutti, in particolare ai lontani, quelli che non condividono la fede cristiana o che persino la avversano. Non si tratta di un insegnamento nuovo, è presente in tanti documenti, non ultimo la Gaudium et Spes, ma papa Francesco impersona proprio colui che crea i ponti, che fa cadere i muri. “Dialogare – ha scritto – significa essere convinti che l’altro abbia qualcosa di buono da dire”,  e che “nel dialogo è sempre possibile avvicinarsi alla verità che è dono di Dio e arricchisce vicendevolmente”. Un altro insegnamento che mi ha impressionato profondamente è il modo con cui papa Francesco si relaziona con il denaro e con le ricchezze materiali. In più occasioni ha ricordato che le ricchezze accumulate in terra non varranno niente quando ci troveremo di fronte al Signore perché Dio ci riconoscerà solo quelle che abbiamo condiviso. Anche in questo caso non è un insegnamento nuovo, ma pensate che rivoluzione ci sarà, se sarà preso sul serio.

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Luca Marcolivio

Roma, Italia Laurea in Scienze Politiche. Diploma di Specializzazione in Giornalismo. La Provincia Pavese. Radiocor - Il Sole 24 Ore. Il Giornale di Ostia. Ostia Oggi. Ostia Città (direttore). Eur Oggi. Messa e Meditazione. Sacerdos. Destra Italiana. Corrispondenza Romana. Radici Cristiane. Agenzia Sanitaria Italiana. L'Ottimista (direttore). Santini da Collezione (Hachette). I Santini della Madonna di Lourdes (McKay). Contro Garibaldi. Quello che a scuola non vi hanno raccontato (Vallecchi).

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