Un anno di rinnovamento spirituale per “L’Opera”

Intervista a padre Hermann Geissler

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di Andrea Kirk Assaf

ROMA, sabato, 6 novembre 2010 (ZENIT.org).- È un anno di celebrazioni e commemorazioni per la Famiglia spirituale “L’Opera”. Questo gruppo internazionale, costituito in Belgio, sta infatti festeggiando il 100° anniversario della nascita della propria Fondatrice, Giulia Verhaeghe, e la beatificazione del suo “fratello d’anima”, il beato John Henry Newman.

Alla fine di questo mese, il Centro Internazionale degli Amici di Newman, gestito da “L’Opera”, celebrerà a Roma il coronamento di tanti anni d’impegno nel promuovere la causa di beatificazione del Cardinale Newman, da quando cioè diede vita a una comunità internazionale di studiosi per approfondire il primato di Dio nella vita e negli scritti del neo beato.

In questa intervista a ZENIT, padre Hermann Geissler, membro della Famiglia spirituale “L’Opera” e direttore del Centro Internazionale degli Amici di Newman a Roma, riflette sui carismi della sua comunità ecclesiale e sul significato di questo importante anniversario.

Quali sono le caratteristiche della spiritualità de “L’Opera”?

P. Hermann Geissler: Il nome della nostra Famiglia spirituale è un programma di vita. Gesù disse: “Questa è l’opera di Dio: credere in colui che egli ha mandato” (Gv 6,29). La nostra Fondatrice Giulia Verhaeghe, chiamata spesso Madre Giulia (1910-1997), si accorse in età giovane che la fede di tanti uomini era già indebolita. Dio le fece conoscere che sarebbe venuto un tempo in cui molti, anche all’interno della Chiesa, avrebbero vissuto una vita superficiale e neopagana, impegnandosi in vari modi ma non credendo veramente in Gesù Cristo, Figlio di Dio. Madre Giulia invitò pertanto le persone attorno a lei a una sincera conversione, a una profonda unione con il Sacro Cuore e a una fede personale in Gesù Cristo, che le mostrò la ricchezza del suo amore misericordioso e giusto. Nello stesso tempo capì che non possiamo amare Gesù senza amare la Chiesa, suo corpo. Attraverso un incontro interiore con san Paolo, ricevette la grazia di una seconda conversione, che le portò, passo dopo passo, a una completa donazione della sua vita al Signore coronato di spine, per il rinnovamento della santa Chiesa. Scrisse: “Io non ho fondato nulla. Da quando Gesù Cristo ha fondato la santa Chiesa, tutto p stato fondato. Egli ha bisogno solo di persone che vivano a fondo questa fondazione”. Questo amore per Cristo e la sua Chiesa si esprime, tra l’altro, nelle due parole guida della nostra Famiglia spirituale: “Ad laudem et gloriam Dei!” e “Ut uomnes unum sint!” Sono i due pilastri su cui poggia la spiritualità de “L’Opera”: l’adorazione e l’unità. Dio deve essere al centro della nostra vita. Iniziamo quindi ogni giorno con la Messa e concludiamo il lavoro quotidiano con un’ora di adorazione. Lodando Dio in uno spirito di fede ci aiuta a vivere l’unità tra di noi: in un’unica Famiglia spirituale che consiste da una Comunità Sacerdotale e da una Comunità di Consacrate, alla quale sono associati, in vari modi, tanti altri membri della Chiesa.

In che modo la vostra Famiglia spirituale è collegata con John Henry Newman?

P. Hermann Geissler: Madre Giulia non conobbe Newman quando la nostra Famiglia spirituale cominciò a svilupparsi. Solo all’inizio degli anni sessanta ricevette una biografia e un’antologia di Newman. Rimase profondamente colpita da questo grande convertito e sperimentò una profonda vicinanza spirituale con lui tanto da chiamarlo “un fratello per la mia anima”. La vita e la testimonianza di Newman furono come una conferma delle sue convinzioni più profonde: il suo amore per la Chiesa cattolica in mezzo a tante difficoltà e prove, la sua rocciosa fiducia nella provvidenza di Dio, il suo impegno nella formazione delle coscienze secondo i principi della fede. Qualche anno dopo, nel 1975 la nostra Famiglia spirituale organizzò il primo Simposio accademico su John Henry Newman a Roma, riunendo esperti di Newman di tutto il mondo e facendo conoscere la vita e le opere di questo genio a Roma. Successivamente, l’allora Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi ci chiese di continuare l’impegno per Newman. Abbiamo quindi istituito il Centro Internazionale degli Amici di Newman, che ha ora biblioteche specializzate a Roma, a Littlemore presso Oxford (dove Newman è stato ricevuto nella Chiesa cattolica), a Bregenz (Austria) e a Budapest (Ungheria). Per 35 anni cerchiamo di promuovere la venerazione e lo studio di Newman, organizzando convegni, conferenze e celebrazioni liturgiche, pubblicando libri e articoli su Newman e mettendo a disposizione una bibliografia, regolarmente aggiornata, sul nostro sito (www.newmanfriendsinternational.org). Inviamo anche lettere circolari a migliaia di amici di Newman e sosteniamo gli uomini, in modo personale, sul loro cammino di fede, secondo il motto cardinalizio di Newman: “cor ad cor loquitur”. Per tali motivi il Santo Padre Benedetto XVI ha menzionato la nostra Famiglia spirituale nella sua omelia durante la Messa di beatificazione (19 settembre 2010), valorizzando il nostro impegno nella promozione della causa di Newman.

Come vivete quest’anno speciale, con il centenario della nascita della vostra Fondatrice e la beatificazione del Cardinale Newman?

P. Hermann Geissler: Quest’anno è innanzitutto un anno di ringraziamento. Rendiamo grazie al Signore per la beatificazione di Newman, promuovendo devozioni, pellegrinaggi (soprattutto a Littlemore) e altri eventi religiosi in onore del beato John Henry Newman. E lodiamo Dio per la vita di Madre Giulia, organizzando Messe di ringraziamento in molti Paesi in Europa, negli USA e a Gerusalemme. Le due celebrazioni più significative si svolgeranno il 7 novembre a Bregenz (Austria), dove si trova la tomba di Madre Giulia, e l’11 novembre a Geluwe (Belgio), dove Madre Giulia nacque nel 1910; durante quest’ultima Messa due giovani Suore consacreranno la loro vita al Signore in amore verginale, dando così una risposta soprannaturale ai gravi problemi che la Chiesa attualmente deve affrontare nel Belgio.

Cerchiamo poi di impegnarci per il sempre necessario rinnovamento interiore. Il Concilio Vaticano Secondo ha invitato le comunità di vita consacrata a ritornare alle origini, ai fondatori. Nella nostra Famiglia spirituale abbiamo messo l’anno passato sotto il motto: “la nostra amicizia con Cristo secondo Madre Giulia”. E l’anno prossimo sarà dedicato al tema: “Verso il Sacro Cuore e il suo Corpo, la Chiesa”. Miriamo così all’approfondimento di alcuni elementi fondamentali della nostra spiritualità, che sono del resto di grande rilevanza per tutta la Chiesa. La beatificazione di Newman entra perfettamente il questo programma spirituale, poiché il nuovo beato è un luminoso modello di donazione totale al Signore e di servizio disinteressato alla Chiesa.

Ci impegniamo infine a rendere testimonianza dei doni spirituali che abbiamo ricevuto dalla nostra Madre Fondatrice. Pubblichiamo articoli e interviste sulla sua vita e spiritualità, inviamo lettere circolari a numerosi amici, curiamo un sito in nove lingue (www.opera-fso.org) e cerchiamo di essere testimoni credibili di Cristo e della Chiesa in mezzo a un mondo che, almeno in certi Paesi, sembra diventare sempre più secolarizzato e ostile ai valori cristiani e quindi bisognoso di una nuova evangelizzazione. Il beato John Henry Newman è un faro per questo nostro impegno, un santo per il nostro tempo. Aveva previsto la grande apostasia del tempo moderno, ma non perdeva mai la fede e la speranza sapendo che Dio è più forte delle potenze di questo mondo. Il 22 e il 23 novembre avrà luogo un Simposio internazionale, con la partecipazione dei più famosi esperti di Newman a livello mondiale, su “Il primato di Dio nella vita e negli scritto del beato John Henry Newman”. Speriamo
che questo evento accademico, che si svolgerà presso l’Università Pontificia Gregoriana, contribuirà a fortificare la fede in molti, mostrando loro che abbiamo un grande futuro se poniamo sempre Dio al primo posto.

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ZENIT Staff

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