TV2000: ultima puntata di “In mezzo del cammin”

Nella sua trasmissione, Franco Nembrini è riuscito a catturare l’attenzione del pubblico del pubblico su Dante, non come vuoto esercizio di retorica ma frutto di un’esperienza umana

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Con la trentaquattresima puntata, si conclude oggi Nel mezzo del cammin, il ciclo di incontri tenuto da Franco Nembrini sulla Divina Commedia. Da un anno, ogni lunedì alle 21 su Tv2000, Nembrini ha aiutato i telespettatori a riscoprire e amare il più grande capolavoro della letteratura italiana. Questa preziosa iniziativa sarà ancora fruibile su Youtube dove, di volta in volta, sono state caricate le puntate.
Leggere Dante al grande pubblico è sempre qualcosa di impegnativo e Nembrini è brillantemente riuscito in questa sfida, offrendo una lettura umana e culturale dell’opera del Sommo Poeta. Nembrini è riuscito a catturare l’attenzione del pubblico mostrando come la produzione letteraria di Dante sia, non un vuoto esercizio di retorica, ma il frutto di un’esperienza umana che come tale può essere partecipata ad ogni uomo. In particolare, Nembrini ha insistito molto sul fatto che il viaggio nell’oltretomba sia un espediente narrativo per raccontare in realtà ciò che avviene nell’aldiquà.
Da un punto di vista culturale, è importante sottolineare che la lettura di Nembrini è quella di un credente che legge l’opera di un altro credente vissuto 800 anni fa. Si tratta di un’operazione assai interessante, perché ci si potrebbe chiedere chi altro sia più qualificato di un uomo di fede per interpretare un’opera scritta nel contesto di un’esperienza che è prima di tutto religiosa.
In tal senso, quello che ha fatto il prof. Nembrini viene a colmare una lacuna: mancano nel cattolicesimo attuale figure di critici letterari (o d’arte) che sappiano offrire una lettura religiosa dell’immenso patrimonio artistico italiano che è, anzitutto, testimonianza della fede di un popolo. Come è noto, anche i manuali che sono in uso nelle scuole italiane sono scritti da studiosi che gravitano nell’orbita del marxismo o sono comunque atei. Questo ovviamente non significa che essi non possano offrire una lettura qualificata, anzi! Tuttavia risulta più difficile per chi ha una visione materialista cogliere fino in fondo quella che è, comunque la si voglia vedere, un’espressione artistica nata in un ambito di fede.
Nel mezzo del cammin non è stato solo un momento di lettura della Divina Commedia, ma è diventato esso stesso un laboratorio di produzione artistica. Infatti, i brani letti da Nembrini sono stati rappresentati dall’illustratore Gabriele Dell’Otto. Nembrini e Dell’Otto stanno lavorando a una nuova edizione della Divina Commedia, interamente commentata e illustrata da loro stessi. Inoltre lo scultore Adelfo Galli, seguendo le indicazioni di Nembrini, ha realizzato un gruppo scultoreo che rappresenta l’incontro di Dante con Beatrice. La donna cantata da Dante emerge dal cielo e dal mare diventando, proprio secondo la logica dantesca, portatrice di infinito. Una simile creatura genera tutto lo stupore di Dante, rappresentato nel suo positivo sconvolgimento mentre si mette la mano fra i capelli.
Dunque non solo un commento, ma una personale rielaborazione dell’opera dantesca, capace di dare vita a nuove espressioni artistiche. Davvero un bell’esperimento che speriamo nei prossimi anni sia seguito da altri.
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Fonte: L’Ancora online

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Nicola Rosetti

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