Tutti i santi sono nati peccatori

Non temiamo il buio che è in noi e intorno a noi. Prima di essere fragili, contraddittorie, insicure creature, siamo figli di Dio

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Prof, io sono un disastro”.

È Chiara che parla così di se stessa, mentre sorseggia il the bollente accanto a me, nei dieci minuti della ricreazione. “Anche ieri è successo…” e mi racconta un episodio che, secondo lei, sarebbe l’ennesima prova del fatto che non riesce mai a combinare qualcosa di buono. La sento stanca di se stessa.

L’ascolto e penso a quante volte anche io mi sono sentita stanca di me stessa. Quando ero piccola avevo paura del buio. Entravo nella mia camera e accendevo subito la luce per il timore che, sotto il letto, qualcuno potesse essersi nascosto. Poi, una volta sotto le coperte, mi coprivo fin sopra la testa e il leggero peso della trapunta mi rassicurava.

Ora che sono grande ho paura del buio che è dentro di me. Quel buio che mette in risalto “solo” le mie mancanze. Quel buio che non ha età e che intravedo nella mia bellissima alunna del quinto.

È proprio vero: i più grandi conflittinon sono tra due persone, ma tra una persona e se stessa. Vorremmo essere sempre generosi, ma poi ci assale quell’egoismo ancestrale che mette dei muri, indesiderati anche da noi. Vorremmo essere sempre sereni, ma poi il timore del futuro si fa largo nella nostra mente, senza chiedere nessun permesso prima di entrare. Vorremmo riuscire a portare a termine i propositi fatti, ma poi la fragilità interrompe anche la più bella buona volontà!

Ci eravamo ripromessi di essere un po’ “più” … e ci ritroviamo ad essere un po’ “meno”. Ed eccolo allora; il buio! Quell’oscura onda nera che entra nel nostro mondo interiore, togliendoci il sonno tranquillo e la forza rigenerante. Però la settimana scorsa, a casa di mia madre, ho letto un libriccino piccolissimo. Era appoggiato sul tavolo della cucina ed ho iniziato a sfogliarlo distrattamente. Ma aneddoto dopo aneddoto, non sono riuscita più a staccarmene.

Si intitola “Detti e Aneddoti” e raccoglie aneddoti e storie vere di Madre Speranza.

Racconta una ragazza che un giorno, turbata per alcuni pensieri che le erano venuti in mente, non era andata a fare la Comunione e diceva tra sé: “Gesù, quanto mi dispiace, oggi non ti posso venire a ricevere, però chiederò alla Madre il permesso per andare in Parrocchia, lì mi confesserò e farò la Comunione”.

All’improvviso Madre Speranza le si avvicina dicendo: “Vai pure a fare la Comunione, che Gesù vuole venire in te”. Dopo la Comunione la Madre la chiama e le dice esattamente quello che aveva pensato. E la ragazza, piena di stupore di gioia, esclama:“Madre, nella mia vita, dopo lo sguardo di Gesù c’è quello suo che mi segue”.La Madre prontamente risponde:“No, prima c’è quello della Madonna e poi il mio”. Mentre leggevo pensavo al desiderio di Gesù di “venire in noi”.

Sentiamo il buio interiore e ne abbiamo paura; Gesù invece non lo teme e vi entra. Anzi; cerca qualsiasi via per farsi largo e portarvi la sua Luce. Noi siamo istintivamente portati a vedere Gesù nei santi, nelle vite vicine alla perfezione, negli ambienti spiritualmente promossi come “buoni” e facciamo una grande fatica ad immaginarLo dove la luce non c’è. Eppure è proprio lì che Lui è.

Mentre ascoltavo la mia studentessa parlare del suo “buio”, rammentavo la risposta di Madre Speranza alla ragazza timorosa di fare la comunione (“Gesù vuole venire in te”) e ho pensato: “Nessuno dovrebbe temere il buio!”

Ognuno di noi ha qualche “buio” che gli incute timore. Gesù entra proprio lì. Quando siamo angosciati, preoccupati, indifesi, soli, tristi…lì Gesù vuol venire! Quando ci sentiamo disgustati di noi stessi o della vita…proprio in quel buio Gesù vuole entrare. Quando l’ingiustizia prevale, la povertà avvilisce gli animi, la violenza trasforma in bestie, quando i più deboli fra i deboli sono lasciati soli ed indifesi, quando i benpensanti guardano e giudicano disgustati senza alzare un dito…lì Gesù varca la soglia, con ancor più desiderio divino.

Non temiamo il buio che è in noi e intorno a noi. Prima di essere delle fragili, contraddittorie, insicure creature, siamo figli di Dio. Siamo peccatori? Beh, tutti i santi sono nati peccatori.

Dio lo sa e non si scandalizza di questo. Il suo mestiere è perdonare, riconciliare e organizzare feste per ogni figlio che ricomincia dal bene. E’ un “event planner” divino! Ci sa fare nell’organizzare cascate di gioia, pioggia di perdoni ed arcobaleni di rinascite.

Ha detto Papa Francesco: “Prima di tutto, Dio perdona sempre! Non si stanca di perdonare. Siamo noi che ci stanchiamo di chiedere perdono. Ma Lui non si stanca di perdonare. Quando Pietro chiese a Gesù: “Quante volte io devo perdonare? Sette volte?” – “Non sette volte: settanta volte sette”. Cioè sempre. Così perdona Dio: sempre. Ma se tu hai vissuto una vita di tanti peccati, di tante cose brutte, ma alla fine, un po’ pentito, chiedi perdono, ti perdona subito! Lui perdona sempre”.

Lasciamoci abbracciare da Dio ogni sera e copriamoci con il piumone che Lui ha preparato fin dall’inizio, per noi. Una coperta che riscalda e ci avvolge, senza appesantirci con ulteriori umiliazioni. Chiudiamo gli occhi sereni e diciamo: “Angoscia, non mi hai intrappolato. Il Signore mi ha liberata!” 

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Maria Cristina Corvo

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