Antioch, Saint Pierre Church

Antioch, Saint Pierre Church - Wikipedia Commons

Turchia. Cattolici e ortodossi celebrano insieme Pietro e Paolo

Prevista una preghiera ecumenica la mattina del 29 giugno in un’antica chiesa rupestre di Antakya recentemente restaurata. Ma la situazione politico-sociale nella regione resta “inquietante”

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Si recheranno insieme, ad Antakya, in Turchia, nell’antica “Grotta di Pietro”, una chiesa rupestre riaperta nel 2015 dopo un lungo restauro, cattolici e ortodossi per celebrare la festa dei Santi Pietro e Paolo.
Canti, preghiere e lettura del Nuovo Testamento saranno animati, la mattina del 29 giugno, da Vicario apostolico dell’Anatolia, mons. Paolo Bizzetti SJ, e dall’inviato del Patriarca greco-ortodosso di Antiochia. Alla celebrazione interverrà anche l’Arcivescovo Paul Fitzpatrick Russell, Nunzio apostolico in Turchia dallo scorso marzo.
Le radici di questa chiesa rupestre risalgono all’epoca dei crociati, che la edificarono nel 1098 nell’antica Antiochia, la città dove per la prima volta furono chiamati cristiani i discepoli di Gesù e dove fu vescovo Pietro. Più tardi i bizantini la assursero a luogo in cui si incontravano i primi battezzati nei periodi di persecuzione.
La chiesa è stata finalmente recuperata dopo anni di abbandono. Tuttavia la situazione in cui versano i cristiani nell’area rappresenta un motivo di preoccupazione che mitiga l’entusiasmo per l’avvenuto restauro. “Purtroppo – nota all’agenzia Fides padre Domenico Bertogli OFM Cap, parroco della comunità cattolica locale – la situazione politica sociale è inquietante, e la gente non è tranquilla…. i pellegrini quasi non vengono più. Nel 2011 i turisti che visitarono Antakya furono più di 80mila, nel 2015 sono scesi a meno di 10mila… nell’est del Paese si moltiplicano attentati, muoiono in tanti anche della polizia e dell’esercito. Solo nella nostra regione, negli ultimi mesi, ne sono tornati in bara 21, e solo nell’Hatay, i rifugiati, soprattutto siriani, sono 400mila. Per tutto questo chiederemo l’aiuto di san Pietro, di san Paolo e della Vergine Maria”.

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ZENIT Staff

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