"Tu vuoi ripartire?"

Lettera di monsignor Lorenzo Leuzzi agli studenti universitari di Roma per il mese di febbraio 2014

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Cari studenti universitari,

questa lettera è un po’ diversa rispetto alle altre. È un invito a preparaci insieme alla prossima Quaresima che avrà inizio Mercoledì 5 marzo.

Papa Francesco ci ha consegnato un messaggio molto impegnativo per la Quaresima, che va al cuore della nostra fede cristiana. Infatti ci sollecita a tornare al dipinto La vocazione di Matteo che fa da sfondo al nostro cammino pastorale. Tutti ricordiamo Gesù che indica il pubblicano Matteo. Quel dito è il segno concreto e storico della grazia di Dio, di cui ci parla papa Francesco nel Messaggio quaresimale.

Il dito di Dio: ma perché Dio ha voluto rimettersi in gioco puntando una seconda volta sull’uomo? Non bastava il suo primo intervento?

La prima e ovvia risposta è quella del dito di Dio che giudica l’uomo. Il puntare di Dio sull’uomo è più che mai legittimo se pensiamo alla situazione storica contemporanea: guerre, violenze, ingiustizie, sopraffazioni…

Ma se osserviamo l’episodio di Matteo siamo ben lontani da questa ipotesi. Sia perché lo stesso evangelista riferisce che Gesù non solo non intende giudicare Matteo, ma addirittura gli chiede di ospitarlo a casa sua, notoriamente frequentata da peccatori.

Nessun giudizio, nessuna condanna, ma misericordia!

Il dito di Gesù puntato verso Matteo è, pertanto, il dito del Dio della misericordia.

Nell’Antico Testamento c’è già il desiderio di Dio di perdonare l’uomo; e, in fondo, la liberazione del popolo di Israele dalla schiavitù dell’Egitto non è che un vero gesto di misericordia. Come non ricordare le bellissime parole del profeta Isaia: “Anche se i vostri peccati fossero come scarlatto, diventeranno bianchi come neve. Se fossero rossi come porpora, diventeranno come lana” (Is. 1,18).

Dov’è allora la novità?

Questa volta il puntare di Dio avviene nella storia, perché la misericordia di Dio non è più una promessa, è una certezza: “Io sono con voi, fino alla fine del mondo” (Mt.28,20).

È qui il vero mistero di Dio: entra nella storia per donare l’eternità all’esistenza umana. Non un gesto di “amnistia”, ma di ricostruzione.

È questo il Vangelo della misericordia: “da ricco che era, si è fatto povero, perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà” (2 Cor. 8,9). Il vero amore va oltre la riparazione, apre strategie nuove, prospettive nuove.

Ma perché Dio si è impegnato in tanto?

Hegel avrebbe risposto dicendo che si tratta di una esigenza interna allo Spirito che si fa nel divenire. E molti religiosi contemporanei non esiteranno a sostenere che questa è la risposta più adeguata al bisogno religioso dell’uomo.

In realtà sono risposte ancora nei limiti della ragione, come sosteneva Kant, il quale ha cercato di ripensare il Cristianesimo come religione gestibile con la sola ragione.

Il Vangelo della misericordia è ben altro! È il dono della vita nuova, perché il Cristianesimo è una realtà operante nella storia e non una semplice esperienza religiosa.

Dio e l’uomo possono camminare insieme, non in astratto, ma nel concreto dell’esistenza umana, per costruire la civiltà dell’amore. Se non avesse condiviso la condizione umana non sarebbe possibile costruire un mondo migliore. Il fallimento della storia avviene quando si vuole costruire volendo ostinatamente fare a meno di questa presenza, che è reale, ma sempre condizionata dalla libertà umana.

Cari amici,

se tante volte non sperimentiamo la gioia del Vangelo e sentiamo la nostalgia di una esistenza più piena è perché abbiamo paura del dito Dio puntato verso di noi! Come Adamo preferiamo nasconderci, e non risponderGli, rinviando ad altri momenti la nostra scelta. Non abbiamo capito che quel dito è il segno della misericordia!

Il tempo della Quaresima è il tempo che Dio ha riservato per te!

Tu vuoi ripartire? Allora ricordati:

che Gesù ti cerca, anche se tu non lo hai mai pensato!

che Gesù ti ama, così come sei e non per quello che fai!

che Gesù desidera affidarti i tuoi fratelli!

Come Matteo, allora, non perdere altro tempo. Alzati e seguilo!

Cari amici,

prepariamoci a vivere la prossima Quaresima e ad annunciare agli amici questo tempo di grazia per scoprire insieme a Papa Francesco, il Vangelo della misericordia.

Vi aspetto perciò Mercoledì 26 febbraio nella Basilica di Santa Croce in Gerusalemme dalle ore 20.30 alle 22.00 per riflettere e pregare insieme perché possiamo essere testimoni della presenza di Gesù nelle aule delle nostre Università.

Nella prima parte dell’incontro risponderò volentieri ad alcune domande sulla Quaresima che vi chiedo di inviarmi in questi giorni collegandovi al sito www.uniurbe.org.

In attesa di incontrarVi, Vi benedico di cuore!

Vostro

+ Lorenzo, Vescovo 

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ZENIT Staff

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