Tra le mura dell'anima (Seconda parte)

Il racconto di chi ha pensato di portare Gesù nelle carceri, ed ha scoperto Cristo nel volto di detenuti e vittime

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Come è nata Prison Fellowship International e in che modo la sezione italiana si è sviluppata?

Prison nasce nel mondo perché nel 1976 il senatore democratico Charles Colson braccio destro di Nixon viene accusato di Watergate informatico. Venne condannato  a tre anni di carcere. Lì si convertì e quando uscì dal carcere vendette tutto quello che aveva per dedicarsi all’opera di portare aiuto a tutti i detenuti nel mondo. Esistono luoghi nel mondo dove la detenzione è disumana, e Colson diceva: “con Gesù il carcere, anche il peggiore, diventa un luogo più umano, senza Gesù è un luogo disumano”. 

Nel contesto di questa che è una sorta di ‘compagnia degli amici dei detenuti’, l’intuizione, che per ora è solo italiana, ha fatto un passo in avanti con il progetto Sicomoro che è un incontro tra detenuti e vittime, Così abbiamo fondato in italia anche la Victim Fellowship, perché ci rendiamo conto che le vittime soffrono non meno dei detenuti e che hanno bisogno di essere ristorati, e in qualche maniera risarciti dai detenuti in una relazione di riparazione.

Parlando con un detenuto che si era macchiato di ben trentacinque omicidi, Mario Congiusta, a cui è stato ucciso il figlio perché si è opposto ad una richiesta di ‘pizzo in Calabria’, gli ha detto ‘per te prima o poi la pena finisce. La mia pena invece non finirà mai’.

Oggi Mario Congiusta, spiega che “va dal dolore all’impegno perché non succeda ad altri”, ed ha ritrovato la sua serenità dopo aver lavorato per il progetto Sicomoro. Come lui sono tante le vittime che ritrovano la pace dopo aver lavorato per i progetti di Prison e Victin Fellowship..

Il Primo progetto ‘Sicomoro’ è nato nel carcere di Opera.  Tutti ergastolani. Gente che hanno le mani che grondano di sangue.  Lo abbiamo fatto chiedendo che ci affidassero i detenuti  più buoni per provare a vedere se funzionava. Gli esperti ci hanno dato invece i peggiori perché hanno detto: ‘se funziona con loro funzionerà con tutti’ E ha funzionato!

Ma chi ve lo fa fare?

E’ una cosa che ci chiedono tutti. E’ un modo di restituire e riconquistare al bene persone, perché ci rendiamo conto che molti di loro, anche i più criminali,  sono essi stessi vittime, nel senso che molti vengono da situazioni familiari disperate, da povertà sociali e morali, e noi abbiamo il dovere di riparare i danni

E poi assistiamo a tantissime storie dei conversioni. Uno che abbiamo incontrato al primo progetto Sicomoro era un testimone di Geova.  Nato e vissuto in una famiglia di Testimoni di Geova. Alla fine del progetto ha chiesto di ricevere i sacramenti cattolici.  Oggi è battezzato e quando gli ho chiesto perché aveva preso questa decisione mi ha risposto, “il Dio che mi avevano presentato (Geova) mi aveva sempre giudicato, voi mi avete portato un Gesù che mi perdona” ed io voglio questo Dio.

Cosa si può fare per sostenere il vostro lavoro?

Noi siamo molto poveri, non abbiamo né finanziamenti nè sponsor, però tutti i proventi del libro vanno ai progetti Sicomoro.

Quello che sarebbe utile è che le vittime che hanno desiderio di guarire le ferite del danno subito, ci contattino. Abbiamo visto che l’incontro tra vittime e detenuti  crea benefici per entrambi.

Adesso stiamo per entrare nel carcere di Modena, dove c’è un braccio di detenuti che si sono macchiati di femminicidio.  Ci sono molti islamici, ben 15 di loro hanno accettato di partecipare al progetto.

L’incontro tra le vittime e i detenuti presuppone un lavoro difficile e faticoso, ma genera tante grazie. Nel libro c’è la lettera di una delle vittime, una ragazza di 23 anni che all’inizio era molto spaventata e scettica. Apostrofava i detenuti accusandoli di essere dei vigliacchi. Dopo questa esperienza ha però inviato una lettera in cui ha scritto: “Carissimi. Mi siete mancati. Questa è stata l’esperienza più grande della mia vita”.

Noi aiutiamo le persone accompagnandole con le preghiere, e assistiamo a cambiamenti miracolosi.  Ci sono due detenuti che hanno partecipato al progetto Sicomoro.  Le famiglie di questi due detenuti sono rivali in maniera feroce da decenni, Si tratta di due famiglie di clan rivali della stessa città. Già essere riusciti farli incontrare è stata un miracolo.  Il direttore del carcere mi ha detto che le due famiglie si stanno riconciliando, così siamo diventati strumenti di pace.

All’inizio avevamo difficoltà a farci accedere alle carceri, adesso ci cercano, perchè hanno capito la potenza del progetto. Sono almeno dieci le carceri che hanno chiesto il nostro intervento.

Appena dentro al carcere facciamo una presentazione ai detenuti spiegando il progetto. Quelli che decidono di partecipare vengono selezionati. In base al tipo di crimine noi cerchiamo le vittime. Quelle che vengono in carcere, buttano in faccia ai detenuti il loro dolore. Questa esperienza fa prendere coscienza e consapevolezza ai detenuti che non possono fare a meno di capire la sofferenza che hanno procurato. Questo li spinge  a cercare di riparare il danno. Si tratta di incontri a forte carica emotiva che toccano il cuore anche di noi che organizziamo l’incontro. A quel punto si inizia una relazione con pentimenti e perdono. I risultati sono incredibili, con il recupero di vite macchiate dal crimine e vittime liberate dalla sofferenza.

La crescita del progetto è tale che abbiamo organizzato dei corsi per preparare i volontari. Chiunque, anche non cattolico, può partecipare al corso di formazione, e lavorare nel progetto. Abbiamo dei siti chiunque voglia aiutare se partecipa al corsop fine maggio a Loreto primo di giugno chiunque voglia partecipare ci scriva. 

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Antonio Gaspari

Cascia (PG) Italia Studi universitari a Torino facoltà di Scienze Politiche. Nel 1998 Premio della Fondazione Vittoria Quarenghi con la motivazione di «Aver contribuito alla diffusione della cultura della vita». Il 16 novembre del 2006 ho ricevuto il premio internazionale “Padre Pio di Pietrelcina” per la “Indiscutibile professionalità e per la capacità discreta di fare cultura”. Il Messaggero, Il Foglio, Avvenire, Il Giornale del Popolo (Lugano), La Razon, Rai tre, Rai due, Tempi, Il Timone, Inside the Vatican, Si alla Vita, XXI Secolo Scienza e Tecnologia, Mondo e Missione, Sacerdos, Greenwatchnews. 1991 «L'imbroglio ecologico- non ci sono limiti allo sviluppo» (edizioni Vita Nuova) . 1992 «Il Buco d'ozono catastrofe o speculazione?» (edizioni Vita Nuova). 1993 «Il lato oscuro del movimento animalista» (edizioni Vita Nuova). 1998 «Los Judios, Pio XII Y la leyenda Negra» Pubblicato da Planeta in Spagna. 1999 «Nascosti in convento» (Ancora 1999). 1999 insieme a Roberto Irsuti il volume: «Troppo caldo o troppo freddo? - la favola del riscaldamento del pianeta» (21mo Secolo). 2000 “Da Malthus al razzismo verde. La vera storia del movimento per il controllo delle nascite” (21mo Secolo, Roma 2000). 2001 «Gli ebrei salvati da Pio XII» (Logos Press). 2002 ho pubblicato tre saggi nei volumi «Global Report- lo stato del pianeta tra preoccupazione etiche e miti ambientalisti» (21mo Secolo, Roma 2002). 2002 ho pubblicato un saggio nel nel Working Paper n.78 del Centro di Metodologia delle scienze sociali della LUISS (Libera Università Internazionale degli Studi Sociali Guido Carli di Roma) «Scienza e leggenda, l’informazione scientifica snobbata dai media». 2003 insieme a VittorFranco Pisano il volume “Da Seattle all’ecoterrorismo” (21mo Secolo, Roma 2003). 2004 ho pubblicato insieme a Riccardo Cascioli “Le Bugie degli Ambientalisti” (Edizioni Piemme). 2004 coautore con del libro “Emergenza demografia. Troppi? Pochi? O mal distribuiti?” (Rubbettino editore). 2004 coautore con altri del libro “Biotecnologie, i vantaggi per la salute e per l’ambiente” ((21mo Secolo, Roma 2004). 2006 insieme a Riccardo Cascioli “Le Bugie degli Ambientalisti 2” (Edizioni Piemme). 2008 insieme a Riccardo Cascioli il libro “Che tempo farà… Falsi allarmismi e menzogne sul clima (Piemme). 2008, è stata pubblicata l’edizione giapponese de “Le bugie degli ambientalisti” edizioni Yosensha. 2009. insieme a Riccardo Cascioli “I padroni del Pianeta – le bugie degli ambientalisti su incremento demografico, sviluppo globale e risorse disponibili” (Piemme). 2010 insieme a Riccardo Cascioli, è stato pubblicato il volume “2012. Catastrofismo e fine dei tempi” (Piemme). 2011 Questo volume è stato pubblicato anche in Polonia con l’imprimatur della Curia Metropolitana di Cracovia per le e3dizioni WYDAWNICTTWO SW. Stanislawa BM.

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