Tra Karl Marx e Adam Smith, è meglio Benedetto XVI

Giulio Tremonti propone il congelamento dei debiti e l’utilizzo della finanza per lo sviluppo dell’economia reale

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di Antonio Gaspari

ROMA, mercoledì, 14 marzo 2012 (ZENIT.org) – Né Karl Marx né Adam Smith, l’uscita di sicurezza dalla crisi si trova nell’enciclica Caritas in veritate.

Lo ha detto ieri, 13 marzo, alla Pontificia Università Lateranense a Roma, Giulio Tremonti, nel corso della presentazione del  il suo ultimo libro Uscita di sicurezza (Rizzoli).

L’ex Ministro dell’Economia ha duramente criticato l’attività speculativa che ha dominato i mercati negli ultimi decenni. Tremonti ha spiegato che, a causa della tendenza a speculare su quelli che sono stati chiamati “derivati”, si è giunti ad una “asimmetria dimensionale” tra economia reale e massa finanziaria.

In parola povere i titoli di carta crescono ad un ritmo superiore di 10-12 volte rispetto all’economia reale. Nel 2011 a fronte di un PIL mondiale pari a 62.911 miliardi di dollari, si è assistito ad una crescita della attività finanziarie sui derivati pari a 707.569 miliardi di dollari.  

Secondo Tremonti, questo modo di intendere l’economia sta rovinando interi continenti, riducendo le politiche sociali e mettendo in grandi difficoltà la vita di ogni singolo cittadino e relativa famiglia.

Rispondendo ad una domanda posta da ZENIT, Tremonti ha precisato che per trovare la “via d’uscita” da questa situazione si potrebbe lanciare un “anno sabbatico”, cioè una sospensione dei debiti per venti o quaranta anni, perché “c’è un volume di debiti e crediti che non hanno riscontro nella realtà e non sono pagabili”.

Esattamente come facevano gli ebrei che, nell’anno sabbatico e in quello giubilare, cancellavano i debiti ai poveri, restituivano le terre e liberavano gli schiavi.

Per l’ex ministro dell’Economia bisogna separare l’attività produttiva dall’attività speculativa, mettendo la ragione al posto dello spread, l’uomo al centro dell’attività lavorativa e sviluppare un sistema di valori come indicato dall’Enciclica Caritas in veritate.

Ettore Gotti Tedeschi Presidente dello IOR (Istituto per le Opere di Religione), ha definito profondamente attinente alla realtà dei fatti il paragone tra l’Arca di Noè ed il Titanic, che Tremonti fa nel suo libro. L’arca di Noè fu costruita da dilettanti e salvò uomini e creato, il Titanic è stato costruito da professionisti, ed ora giace in fondo al mare.

Il senso è chiaro: quando si confondono fini e mezzi e quando gli strumenti assumono un autonomia quasi fossero un idolo, si rischia il disastro.

Il presidente dello IOR ha sostenuto che “gli strumenti devono essere riadattati a quelli che sono i veri fini”.

A questo proposito ha sottolineato: “Come evidenzia anche l’enciclica Caritas in Veritate non sono gli strumenti che vanno rinnovati per uscire da una situazione difficile, ma gli uomini. Tremonti ci mette tutti e due, l’uscita di sicurezza sui fini è un nuovo sistema politico, una nuova politica. Negli strumenti, invece, le banche devono fare le banche, adattandosi ai veri fini”.

L’uscita di sicurezza, ha concluso Gotti Tedeschi, “significa agire su interpreti, fini, persone. Rinnovare gli uomini e gli strumenti”.

Monsignor Lorenzo Leuzzi, Cappellano della Camera dei Deputati, ha proposto di tornare a guardare la realtà dei fatti dove l’economia non è l’anima, ma il corpo dell’azione umana.

L’anima è ben altro, per questo è necessario ristabilire una realtà antropologica, in cui la famiglia umana è al centro di tutte le attività, proprio partendo dall’economia.

Valerio de Luca, Presidente dell’AISES, ha condiviso appieno l’analisi di Tremonti e si è detto preoccupato di una situazione dove “i tassi di interesse rischiano di diventare la prosecuzione della politica con altri mezzi”.

Nel saluto iniziale il Magnifico Rettore della Università Pontificia Lateranense, monsignor Enrico Dal Covolo ha ricordato l’enciclica Populorum Progressio di Paolo VI che, al n°66, afferma: “Il mondo è malato. Ma il suo male risiede meno nella dilapidazione delle risorse o nel loro accaparramento da parte di alcuni, che nella mancanza di fraternità tra gli uomini e tra i popoli”.
 
I diversi interventi sono stati moderati e animati da Mario Sechi, direttore del quotidiano romano Il Tempo.

La presentazione del libro di Tremonti è stata organizzata nel contesto del Corso di Alta Formazione “Etica Finanza Sviluppo”, promosso dall’Area di Ricerca “Caritas in Veritate” della Pontificia Università Lateranense, in collaborazione con l’Accademia Internazionale per lo Sviluppo Economico e Sociale (AISES).

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ZENIT Staff

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