San Francesco - Ivo Batocco

Tra eremo e città, come San Francesco

La scelta dei frati Minori nella posterità dell’Assisiate

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

L’ordine dei frati Minori, secondo una indicazione data dal Capitolo generale del 2015, ha pubblicato le Linee guida per costituire una Fraternità di Eremo o Casa di preghiera dal titolo Ascoltate e vivrete. Inclinate l’orecchio del vostro cuore… Introdotto da una prefazione del Ministro generale, padre Michael Perry, all’inizio del documento è posto l’insegnamento di Francesco d’Assisi che visse l’alternanza tra eremo e città, ma successivamente sono portati altri esempi tratti dalla storia dei frati Minori fino al secolo XX con beato Gabriele Allegra missionario in Cina. Ecco di seguito il brano in cui la vicenda del beato Leopoldo da Gaiche è illustrata come modello da seguire proprio dal suddetto Padre che tradusse la Bibbia in cinese.
***
La vicenda stessa di Francesco d’Assisi è stata definita come un’alternanza tra Eremo e Città […] Tale indicazione per i frati non influenzò solo il loro stile di vita adottato, ma anche le narrazioni degli agiografi; così, ad esempio, Pacifico da Rimini narrando Della vita e delle eroiche virtù del Venerabile padre Leopoldo da Gaiche – che sulla scia di san Leonardo da Porto Maurizio diffuse la Via crucis così che le persone potessero risorgere a vita nuova – scrisse che «avea le occupazioni del giorno e della notte in così savio modo disposte, che ora accomodando sé ai negozi ora i negozi a sé soddisfaceva a un tempo stesso e con perfetta vicenda agli svariati uffici delle due sorelle Marta e Maria, al vantaggio dei prossimi del pari che alla propria santificazione inalterabilmente attendendo».
Nel secolo XX l’alternanza tra vita contemplativa e predicazione è percepita come un aspetto nevralgico della vita francescana. Ad esempio, Gerardo Cardaropoli, scrivendo di Fr. Gabriele Allegra, afferma: «Qual è il carisma intrinseco alla vocazione francescana? Fr. Allegra lo ha detto esplicitamente più volte: è il rapporto tra la radice contemplativa e la sua concretizzazione nell’apostolato; la contemplazione, intesa come ricerca della volontà di Dio e l’apostolato come concretizzazione del mandato ricevuto».
In una frase della preghiera al beato Leopoldo da Gaiche – per usare le stesse parole di Fr. Allegra: “Lo spirito, il carisma dell’Ordine è espresso con dolcezza e con forza nell’orazione al beato Leopoldo” – allora, Fr. Gabriele intravede il “suo programma di vita”: «le quattro grazie» del carisma francescano, cioé, la santità, l’apostolato, la sapienza, il martirio ovvero l’amore per il Padre Celeste, vivente in Gesù, l’amore per la Madre Immacolata, l’amore per la Chiesa. E aggiunge: «Finalmente le parole che si leggono (o si leggevano) nell’orazione al beato Leopoldo da Gaiche: in solitudine Deum quarere et in medio populi tui salutem operari…».
***
Il documento intero si può leggere qui.

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

ZENIT Staff

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione