Tomasi: “Accoglienza ai migranti senza populismi”

L’Osservatore Permanente della Santa Sede presso l’Onu di Ginevra sollecita l’impegno dell’Unione Europea e dei paesi di provenienza

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Un nuovo appello a favore dei migranti è arrivato da monsignor Silvano Maria Tomasi, Osservatore Permanente della Santa Sede presso l’Onu di Ginevra, intervenendo ieri al Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite.

L’esortazione del rappresentante vaticano è per una politica europea delle migrazioni che tuteli i diritti umani di tutti e che neutralizzi l’affermazione di “pressioni populiste irrazionali”.

Non solo serve incrementare le “operazioni di ricerca e di soccorso”, tutelando la vita di tutti, ma è anche necessario un “reinsediamento in Europa” che sia “effettivamente svolto e più equamente distribuito, con la dovuta attenzione alle esigenze di sicurezza e sociali”.

Monsignor Tomasi ha quindi sollecitato le autorità competenti al rilancio di “canali legali più sicuri di emigrazione”, in modo che siano conciliati “i diritti dei migranti e gli interessi legittimi delle società che ricevono”.

L’Osservatore Permanente ha constatato l’incapacità del “sistema multilaterale” a gestire “in modo efficace” la migrazione, facendo salva la “grande generosità nell’accoglienza dei richiedenti asilo e dei migranti”.

Tale carenza si riscontra non solo nel Mediterraneo – con 1.800 migranti morti dall’inizio dell’anno – ma anche con i 25mila Rohingya e bengalesi imbarcati da trafficanti e destinati in Thailandia e in Malesia. Per non parlare del dato “scioccante” dei 68mila minori non accompagnati fermati tra l’ottobre 2013 e il settembre 2014 dalla polizia di frontiera statunitense.

Una proposta avanzata dal rappresentante vaticano è la promozione di “meccanismi adeguati per l’accettazione sociale dei migranti”, come ad esempio la “stesura di Carte sui diritti e doveri” per coloro che vogliono integrarsi, fornendo loro “uno status giuridico sicuro, con diritti e responsabilità chiari e specifici”.

Anche i paesi di provenienza possono fare la loro parte creando posti lavoro “dignitosi e di qualità” e promuovendo lo sviluppo economico e l’innovazione tecnologica necessari per rendere “la migrazione una scelta e non una necessità compulsiva”.

Da parte loro i media sarebbero tenuti ad utilizzare un linguaggio che diffonda “un’immagine positiva dei nuovi arrivati”, per “evitare ambiguità, demagogia e istigazione di razzismo, discriminazione, sfruttamento da parte di politici senza scrupoli”.

Tali misure non sono “una mera concessione ai migranti” ma qualcosa “nell’interesse dei migranti, delle società che accolgono, della comunità internazionale nel suo complesso”, ha sottolineato monsignor Tomasi.

“Promuovere e rispettare i diritti umani dei migranti e la loro dignità assicura che i diritti e la dignità di tutti siano pienamente rispettati nella società”, ha poi concluso.

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ZENIT Staff

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