Testimone dell'amore di Gesù per gli ammalati

Monsignor Luigi Novarese, proclamato beato l’11 maggio scorso, è stato “un autentico innovatore nell’accoglienza ospedaliera”

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“Apostolo degli ammalati” è stato definito dal Papa Giovanni Paolo II il santo sacerdote Mons. Luigi Novarese. Ed ora il Papa Francesco ha stabilito che fosse proclamato “beato” il giorno 11 maggio 2013 nella Basilica di San Paolo fuori le Mura: “Mi unisco al rendimento di grazie per questo prete esemplare, che ha saputo rinnovare la pastorale dei malati rendendoli soggetti attivi nella Chiesa”.

Questo “buon Samaritano” del nostro tempo ha mostrato che “lo spirito può diventare cura per il corpo”, ha affermato il Card. Tarcisio Bertone, che ha presieduto la cerimonia di beatificazione. Don Luigi ha amato i sofferenti con il cuore di Cristo e spesso ha visto avverarsi il miracolo della loro guarigione, nel corpo e nello spirito. Per questo può essere additato alla imitazione di tutti gli “angeli custodi” degli ammalati, tra i quali i primi dovrebbero essere i medici e gli operatori sanitari.

Le persone sofferenti invocano la salute e il sollievo della serenità. Gli uomini si accorgono che la sofferenza può far perdere la fede, ma può anche farla crescere. La generosità di Don Luigi ha fatto scoprire a molti ammalati il volto di Dio, perché lui ha lasciato sempre trasparire nei suoi gesti d’amore la bontà di Dio. Le persone di fede debbono mostrare agli uomini la “tenerezza di Dio”, ci dice il Papa Francesco, che con il suo sorriso invita noi tutti alla “tenerezza”.

Don Luigi, nato a Casale Monferrato il 29 luglio 1914, ordinato sacerdote il 17 dicembre 1938, è morto a Rocca Priora il 20 luglio 1984. È stato un autentico innovatore nell’accoglienza ospedaliera e ha contagiato la sua affettuosa premura per gli ammalati a una grande schiera di volontari, che nel sacrificio hanno scoperto la gioia del servizio ai deboli e agli abbandonati. Per loro ha fondato il “Centro Volontari della Sofferenza” e l’Associazione dei “Silenziosi Operai della Croce”.

“La missione sacerdotale alla quale è stato chiamato da Dio è stata quella di affrontare la domanda angosciosa del mondo sul perché della malattia e della sofferenza … facendo leva sui valori dello spirito della persona sofferente”, ha scritto il Card. Tarcisio Bertone presentando il libro di Mauro Anselmo, il quale ricorda che “per tutta la vita Don Luigi ha avuto a che fare con la sofferenza. Prima come ragazzo colpito da una gravissima tubercolosi ossea … poi, dopo la guarigione definita inspiegabile dai medici, dedicando la propria esistenza agli infermi … È stato il medico della guarigione interiore. Un esploratore delle risorse dello spirito nei limiti del corpo sofferente” (Luigi Novarese. Lo spirito che cura il corpo, Roma 2011, Ed. Centro Volontari della Sofferenza).

I santi sono il faro della luce di Dio che illumina tutti gli uomini affinché – come dice il decreto sul servo di Dio Luigi Novarese – possano irradiare sui fratelli, e in modo speciale sui sofferenti, lo spirito dell’amore con “quel silenzio interiore che dà tutto lo spazio del cuore all’Amore Trinitario e al servizio del prossimo”.

+ Pietro Meloni
Vescovo Emerito di Nuoro

(Articolo tratto dal sito della FIAMC – Federazione Internazionale delle Associazioni dei Medici Cattolici)

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ZENIT Staff

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