Gerusalemme / Pixabay CC0 - IrinaUzv, Public Domain

Terra Santa: la Santa Sede sostiene la soluzione dei due Stati

Mons. Kassas: “Una soluzione completa, giusta e duratura”

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Preoccupata per il deteriorarsi della situazione in Terra Santa, la Santa Sede ha reiterato il suo sostegno alla soluzione detta “dei due Stati”, cioè uno Stato ebraico accanto a quello palestinese all’interno di confini concordati e internazionalmente riconosciuti.
Lo ha sottolineato ieri, martedì 25 luglio 2017, l’incaricato d’affari presso la Missione dell’Osservatore permanente della Santa Sede alle Nazioni Unite, monsignor Simon Kassas, al dibattito organizzato dal Consiglio di sicurezza, con un focus speciale sulla situazione mediorientale e sulla questione palestinese. Lo riferisce oggi la Radio Vaticana.
La strada da seguire è quella di trattative dirette tra israeliani e palestinesi, con il sostegno della comunità internazionale, così ha affermato il diplomatico vaticano. Per portare a compimento questo processo, le parti in causa devono ridurre le tensioni e le violenze, e inoltre astenersi da mosse che contraddicono l’impegno per una soluzione negoziata, così scrive la RV.
Serve inoltre un fronte palestinese “unito”, un elemento che mons. Kassas ritiene “fondamentale” non solo per la stabilità politica di uno Stato palestinese, ma anche per la sua coesione sociale e il suo benessere economico.
Ricordando gli appelli di papa Francesco per promuovere la “cultura del dialogo”, il diplomatico libanese si è soffermato in particolare sulla delicatissima questione Gerusalemme, auspicando una “soluzione completa, giusta e duratura” e uno “status speciale” per la città santa per le tre religioni abramitiche.
Parlando poi della situazione generale in Medio Oriente, ha ribadito il sostegno della Santa Sede agli sforzi per cercare una soluzione politica per il conflitto siriano, la quale permetterà anche il ritorno “sicuro” dei rifugiati e degli sfollati.
Concludendo il suo intervento, mons. Kassas ha invitato la comunità internazionale a non dimenticare le comunità cristiane che da duemila anni abitano nella regione e a garantire inoltre lo stato di diritto nonché il rispetto della libertà religiosa, “fondamentale per il conseguimento e il mantenimento della convivenza pacifica”. (pdm)

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Marina Droujinina

Giornalismo (Mosca & Bruxelles). Teologia (Bruxelles, IET).

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