Teresa de Jesús Rodríguez Lara - Foto © Institute Id of Christ the Redeemer Idente Missionaries Fondazione Idente di Studi e di Ricerca

Teresa de Jesús Rodríguez (Spagna) vince il 39° Premio Mondiale Fernando Rielo di Poesia Mistica

Il panamense Javier Alvarado ha ricevuto una menzione di onore – Comunicato stampa della “Fundación Fernando Rielo”

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Con l’opera Tu clara presencia (La tua chiara presenza), Teresa de Jesús Rodríguez Lara (La Laguna, Tenerife, España) ha vinto il XXXIX Premio Mondiale Fernando Rielo di Poesia Mistica, celebratosi il 12 dicembre 2019 nell’Aula Magna dell’Università Pontificia di Salamanca. Il panamense Javier Alvarado ha ricevuto una menzione di onore. Il premio è di 7.000 €,  e prevede la pubblicazione dell’opera ed una medaglia commemorativa. L’opera è stata scelta tra 248, provenienti da 25 paesi. Teresa de Jesús Rodríguez ha ricevuto diversi riconoscimenti e le sue poesie sono state pubblicate in alcune riviste letterarie e antologie.

Su Tu clara presencia la giuria ha detto che è un poemario che si sviluppa dalla sicurezza data dalla coscienza filiale, nel quale impera tanto la dolcezza quanto la passione amorosa. Sono presenti echi della mistica classica: “castello interiore”, “musica silenziosa”, “silenzio sonoro”… così come risonanze bibliche: “figliol prodigo”, “buon pastore”, “acqua viva”. Una veemenza sostenuta nutre i versi, in egual modo che la lucida visione del celeste vissuto come primizia già in un contesto terreno. La visione si rende tangibile: “enciendes en mi alma / serenas claridades / que bullen en mí / como lluvia de besos melodiosos” (accendi nella mia anima/serene chiarezze/che ribollono in me/come pioggia di baci melodiosi); l’io lirico arde nel desiderio di inabissarsi nel celeste, di rimanere inondato dall’acqua viva che è Dio. Nè la certezza della precaria condizione umana fa titubare la voce lirica; la poetessa sà di essere incorporata nel canale dell’amore divino, e brama di ubriacarsi del sentimento amoroso: “Quién bebiera y bebiera hasta hartarse / del torrente vivo / que rueda por tu pecho” (Chi ha bevuto e bevuto fino ad esserne sazio/dal torrente vivo/che rotola giù dal tuo petto).

Ha ricevuto la menzione d’onore il panamense Javier Alvarado per la sua opera El pastor resplandeciente (Il pastore splendente). In questo libro, composto esclusivamente da sonetti, si esprime con gioia un profondo sentimento religioso. C’è un vigore nell’espressione che si coniuga armoniosamente con la forma estrofica scelta: le poesie sono canti, celebrazioni dell’anima, che vaga gioiosamente nella certezza di essere ancorati all’amore divino: “E la mia parola è argilla rustica / si illumina in stecche di stelle / quando scendo a terra con la bocca // e attingo l’acqua divina dal ciottolo / e il pozzo trabocca nelle bottiglie; / il tuo oratorio di Dio che trabocca”.

Il presidente della Fondazione Fernando Rielo, P. Jesús Fernández Hernández Hernández, nel suo messaggio ha affermato che “si parte da un fatto certo. La poesia mistica è un’arte fatta di parole che, oltre a ricapitolare tutto ciò che si può dire della poesia lirica in generale, ci trasporta nel luogo dove si concentra il mistero più caro dell’essere umano: il suo destino trascendente, che dà unità, direzione e senso a tutto il vivere autentico. Se la poesia mistica dispiega nel tempo la sua prosodia e la sua trama lessicale, essa accende, d’altra parte, per il lettore lo splendore dell’eterno, perché sonda nel profondo dell’anima e scopre in essa la verità fondamentale che è chiamata a culminare il cammino di pienezza.

Gli altri finalisti furono Antonio Bocanegra Padilla (Cadice, Spagna), Miguel Sánchez Robles (Murcia, Spagna); Theresia Maria Bothe (Sicilia, Italia); Carlos García González (Fresnedillas de la Oliva, Madrid, Spagna); Luis García Pérez (Ciudad Real, Spagna); Lucrecio Serrano Pedroche (Albacete, Spagna); Iván Cabrera Cartaya (Taraconte, Tenerife, Spagna) e Beatriz Villacañas Palomo (Boadilla del Monte, Spagna).

La Giuria era formata da Jesús Fernández Hernández Hernández, Presidente della Fondazione e della Giuria; Jaime Siles Ruiz, professore di latino all’Università di Valencia e poeta; Mª Jesús Mancho Duque, professore di lingua spagnola all’Università di Salamanca; David Gregory Murray, critico letterario; José Mª López Sevillano, Segretario permanente del Premio.

L’atto ebbe un concerto di chitarra di dieci corde realizzato dal maestro Alfredo Vicent, professore all’Università Autonoma di Madrid ed allievo, tra altri, di Lopátegui, Brouwer e Narciso Yepes.

Il premio, per opere inedite sia in spagnolo che in inglese, è stato celebrato in posti come l’ ONU, l’ UNESCO, il Senato francese e il Campidoglio romano. Il comitato d’onore è stato formato da vari membri della Reale Accademia Spagnola, tra cui il suo direttore, Darío Villanueva; rettori universitari, poeti e professori di letteratura.

Il carattere ecumenico del premio ha fatto sì che lo abbiano ottenuto poeti di diverse confessioni cristiane, in realtà la maggioranza, ma anche non cristiane, dimostrando la capacità della poesia mistica di unire le culture e le religioni.

Brevi cenni biografici su Teresa de Jesús Rodríguez Lara (La Laguna, Tenerife, Spagna)

Teresa de Jesús Rodríguez Lara è originaria di San Cristóbal de La Laguna, (Tenerife) Spagna. Ha studiato filologia ispanica all’Università di La Laguna, Santa Cruz de Tenerife. Ha il iploma di perizia calligrafica, documentazione e grafologia del Centro Studi Socrates (Madrid). Ha pubblicato nove poesie e il suo lavoro è stato premiato o riconosciuto in una dozzina di concorsi in Spagna, Cile e Messico. È presente in diverse antologie di poesie in Spagna, Argentina, Messico e Stati Uniti ed è un’attiva collaboratrice di riviste e programmi culturali.

 

Frammenti dell’opera Tu clara prersencia 

No tengo más consuelo

que tu mirada afable y sonriente

que me infunde confianza

desde ese silencio tuyo

tan sonoro,

que circunda mi vida

de cercano afecto.

¡Qué gran amor, tu Amor!,

dulce venero

que me entregas puro

para abrigar la pequeñez mortal

que el alma siente.

Y yo, humildemente,

me acurruco a tus plantas

y te entrego

mi minúscula existencia. 

DIOS: UNO Y TRINO

Creo en Ti, Señor, profundamente

y te quiero y te sigo con locura;

tu Misterio me habita con holgura

y me abraza tu Amor como un torrente.

Haz que sea mi fe la voz candente

que esparza tu Verdad por la espesura,

apremiante fulgor y don de altura

que reúne tu Ser enteramente.

¡OH Padre bondadoso que me cuida!

¡Oh Hijo, que me salva de la muerte!

¡Oh Espíritu de Amor, dador de vida!….

Que siempre viva en mí tu Trina esencia…

¡Qué grata algarabía da tenerte!

¡Cuánta gloria me infunde tu Presencia!

EL PADRE 

“Él me invocó: Tú eres mi Padre”

(Sal 88,27)

 

Padre mío, hoy te hablo

desde este castillo interior

donde anida el alma,

con la palabra sencilla

del hijo que clama por su Padre,

porque tu Amor me arropa

con tanta suavidad

que solo anhelo su música callada.

Qué gozo llamarte… ¡Padre!,

¡Padre mío!, te digo quedamente…

Mi alma clama por Ti

y yo dejo en tus manos

mi corazón, desnudo y transparente

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ZENIT Staff

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