Cardinal Luis Antonio Tagle in Manila Cathedral

WIKIMEDIA COMMONS

Tagle alla Caritas: "Tutti chiamati alla 'rivoluzione ecologica' a cui invita Francesco"

Nel messaggio all’organizzazione di cui è presidente, l’arcivescovo di Manila esorta all’impegno per diffondere l’enciclica Laudato Si’ “sino ai confini della società”

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

“In diverse parti del mondo i bambini nascono, i giovani crescono e gli adulti muoiono vivendo e lavorando tra rifiuti tossici creati e scaricati da altre persone. In altre parti le persone vivono in condizioni precarie tra alluvioni e siccità e gravi ingiustizie. In questi luoghi l’esistenza è strangolata in modo lento fin dall’inizio. Questo non è il disegno di Dio per l’umanità e la terra”.

È uno scenario a dir poco inquietante quello che descrive il cardinale Luis Antonio Tagle, arcivescovo di Manila e nuovo presidente di Caritas Internationalis, nel messaggio inviato alla organizzazione. Nel testo – di cui una traduzione integrale è pubblicata dall’agenzia AsiaNews – il porporato cita ampiamente l’enciclica di Papa Francesco Laudato Si’. Sulla cura della casa comune, pubblicata lo scorso 18 giugno, per descrivere il disorientamento e la frenesia che caratterizzano la vita di oggi, facendo crescere “il consumo e lo spreco” e allontanando sempre più “da Dio e dai poveri”.

Il Papa – sottolinea Tagle – “ci ha ricordato di ‘eliminare i rifiuti dalle nostre vite’ e fare pulizia anche in quelle degli altri in modo che possiamo vivere come un’unica famiglia umana in dignità e unità”. L’enciclica lancia dunque l’appello ad “una ‘conversione ecologica’ globale”, che il cardinale estende in particolare all’intera famiglia della Caritas.

“Nella Laudato Sì – afferma – Papa Francesco ci ricorda di sostituire il consumo con un senso di sacrificio, l’avidità con la generosità e lo sperpero con lo spirito di condivisione. Noi dobbiamo imparare a dare e non semplicemente a rinunciare’. Noi siamo chiamati a liberarci da tutto ciò che è pesante, negativo e dispendioso e a entrare in dialogo con la nostra famiglia mondiale”.

Ciò – spiega l’arcivescovo di Manila – richiede “un processo di comunicazione universale e ascolto”, oltre che “un esame di coscienza a livello globale, un riconoscimento dei fallimenti e delle colpe e una determinazione globale a correggere i danni che sono stati fatti”. “Abbiamo bisogno di recuperare la dimensione di dono e grazia all’interno della quale ogni creatura trova la sua pace”, scrive, “abbiamo bisogno di considerare la nostra vocazione umana a vivere con la famiglia del creato in qualità di assistente e non proprietario. Per fare ciò dobbiamo essere vitali, motivati e creativi, ma mai prepotenti e violenti”.

Soffermandosi sul lavoro di Caritas, il cardinale sottolinea l’ampio contributo dell’organizzazione in mezzo a questa crisi ecologica globale: “I lavoratori Caritas costruiscono legami di solidarietà con coloro che vivono tra i cumuli di spazzatura – scrive il porporato -. Essi rafforzano la dignità dei più poveri maltrattati dal cambiamento climatico. I volontari della Caritas assistono le persone in tutto il mondo negli sforzi per costruire le loro vite, le loro case e dare un’istruzione ai loro figli”.

La Caritas è dunque, secondo il suo presidente, “la testimonianza vivente della parola di Dio nelle comunità povere del mondo”, “un fiume a ruota libera di amore e speranza che nutre e possiede un enorme potere naturale di portare cambiamento”. Pertanto, “tutti – evidenzia – abbiamo un ruolo da giocare in questa rivoluzione ecologica a cui papa Francesco ci ha invitato”, rafforzando “i legami tra le nostre organizzazioni in modo da lavorare meglio insieme”, e “mettendo in comune le nostre risorse, condividendo le informazioni e sostenendoci l’un l’altro”.

“Dobbiamo – prosegue inoltre il card. Tagle – usare tutta la nostra conoscenza ed esperienza per produrre iniziative ‘a poco a poco’ che consentano a noi e ai membri della società di intraprendere i necessari cambi nello stile di vita per arrivare alla conversione personale. Dobbiamo pensare tanto a come fare per assicurare che il messaggio dell’enciclica raggiunga gli estremi della società: i più poveri che soffrono in modo ingiusto a causa delle scelte di altri e le elite che hanno un enorme potere nel portare a un cambiamento globale, ma ancora rifuggono da questa responsabilità”.

Ringraziando ancora il Pontefice per aver raccolto le voci delle Conferenze Episcopali del mondo in “un coro di lodi, pianti e appelli”, il cardinale ribadisce la convinzione “che i leader ecclesiali, in particolare i vescovi della Caritas, possano giocare un ruolo determinante per portare nei cuori delle persone il messaggio della lettera di papa Francesco, insistendo su una spiritualità cristiana di integrità ecologica”.

Spiritualità che “include il recupero di un atteggiamento contemplativo che ammira e apprezza la bellezza del creato”. Spiritualità che “inviti politici, economisti, artisti, educatori, scienziati e imprenditori a lavorare per il bene comune, rispettare la dignità di ogni persona, in particolare i poveri e i più vulnerabili”. La Caritas è in prima linea in quest’opera, conclude Tagle, quale “manifestazione di quell’amore che traduce il ‘riscaldamento globale’ in riscaldamento mondiale dei nostri cuori in favore dei poveri”.

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

ZENIT Staff

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione