Profezia e conversione

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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Lettura

La liturgia comincia con un brano del profeta Giona. La profezia, e quindi la testimonianza del cristiano, del nuovo popolo di Dio, non è un messaggio su ciò che deve ancora accadere, come nel caso dell’antico profetismo biblico; il nuovo profetismo cristiano è la testimonianza che ciò che doveva avvenire è accaduto, quindi che i tempi in cui viviamo sono i tempi definitivi, escatologici. 

Meditazione

Giona nella sua profezia insegna anche a noi testimoni di Cristo. Egli va in una città duramente segnata dalla lontananza da Dio, dall’immoralità conclamata e vissuta, dall’ingiustizia praticata, e al suo annunzio, inaspettatamente e imprevedibilmente, questa città si converte. Dobbiamo comprendere due cose, ed è importante comprenderle in un momento complesso e difficile come quello in cui viviamo. La prima è che non esiste testimonianza che non tenda a provocare la conversione. Noi parliamo agli uomini perché si convertano, perché riconoscano il mistero di Cristo che viene da noi testimoniato, e incontrando questo mistero di Cristo, attraverso la nostra testimonianza, se vogliono, accettino di convertirsi. La seconda cosa è che la nostra testimonianza non è un’opinione che convive con le altre opinioni senza presentare il volto della definitività. Giona che grida al popolo di Ninive di convertirsi è l’immagine ineludibile di ogni presenza cristiana. Tuttavia, il profeta e il testimone non possiedono i modi e i tempi della risposta degli uomini, e non debbono neanche pensare di potere predeterminare, monitorare, governare, provocare artificiosamente la conversione. La profezia, cioè la conversione, sta di fronte a Cristo, lo testimonia con decisione e con umiltà, e aspetta l’esprimersi della libertà umana, che è imprevedibilmente consegnata al cuore e alla coscienza dell’uomo e sta di fronte a Dio con la sua terribile possibilità di affermare o di negare. Questa grandezza del piano di Dio, e questa terribile grandezza dell’uomo, stabilisce anche la grande responsabilità che ogni uomo, ogni generazione, ogni cultura e ogni società si prendono di fronte al mistero di Cristo. Nel rifiuto di Lui o nell’accettazione di Lui si giocano la verità e il bene, oppure la menzogna e il male. 

Preghiera

Signore Gesù, tu ci inviti a seguirti abbracciando la nostra croce tutti giorni. Donaci il coraggio di annunciarti con gioia e perseveranza affinché possiamo essere testimoni autentici della tua venuta, testimoni della salvezza che ci hai donato col tuo sacrificio. Amen. 

Agire

Testimonierò con coraggio, con fiducia in Dio e con passione, la verità della fede in Gesù: Egli è il nostro Salvatore! 

Meditazione del giorno a cura di monsignor Luigi Negri, arcivescovo di Ferrara-Comacchio, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti  info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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