Olimpiadi di Sochi: oltre 100 religiosi a disposizione degli atleti

Il patriarca Kirill benedirà oggi i partecipanti ai Giochi invernali che prenderanno il via il 7 febbraio. Intanto cresce l’allerta e il Cremlino mette in campo 40mila uomini e 1400 telecamere di sorveglianza

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Mancano poche ore all’apertura delle Olimpiadi di Sochi, località russa sul Mar Nero, fissate dal 7 al 23 febbraio. Saranno un centinaio i religiosi delle cinque principali religioni mondiali che lavoreranno durante i Giochi invernali, ‘dispiegati’ tra i due cluster in cui si concentrano le gare sportive: quello “costiero” ad Adler e quello “montano” a Krasnaya Polyana. Secondo quanto riferito dall’ufficio stampa del comune di Sochi, “oltre 100 persone sono in servizio per fornire aiuto psicologico e spirituale ai partecipanti, agli ospiti e agli spettatori dei Giochi (7-23 febbraio) e delle Paraolimpiadi (7-16 marzo)”.

Per la comunità ebraica sono a disposizione 12 rabbini provenienti da tutto il mondo e che parlano spagnolo, francese, inglese ed ebraico. La Federazione delle comunità ebraiche di Russia – informa l’agenzia AsiaNews – ha inoltre assicurato che le mense del Villaggio olimpico serviranno anche cibo kosher. Tre, inoltre, i Centri interreligiosi in funzione nel cluster costiero, mentre ci sono alcune stanze di preghiera in quello montano.

Grande attesa oggi a Sochi per l’arrivo del patriarca di Mosca Kirill che benedirà gli atleti della nazionale russa. Una nota dell’agenzia russa Ria Novosti, ripresa dalla Radio Vaticana, informa che il primate ortodosso celebrerà un moleben (servizio di intercessione) nella chiesa “più olimpica” della regione: il Santo Volto di Cristo Salvatore, nella valle Imeretinsky. L’edificio – consacrato lo scorso 2 febbraio dal metropolita Isidore di Kuban – è stato costruito in occasione dei Giochi invernali, ma gli storici locali affermano che nel punto in cui sorge, tra il IX e il X secolo, prima del battesimo della Rus’, si trovasse già un antico tempio bizantino. 

Intanto, il presidente Putin ha chiesto la massima allerta durante i Giochi olimpici, che rischiano di attirare pericolosamente i gruppi terroristici, specialmente quelli di matrice islamica provenienti dal Caucaso, che non hanno risparmiato negli ultimi mesi minacce di ogni genere. Il Cremlino, riferisce la Radio Vaticana, ha messo in campo quindi circa 40 mila uomini tra forze di polizia e forze armate coinvolte, che avranno l’obiettivo di scongiurare qualunque tipo di attacco all’area dei Giochi e anche all’area immediatamente limitrofa. Saranno poi attivate oltre 1400 telecamere, più numerosi droni per la sorveglianza aerea, a controllare i siti della città di Sochi e dei Giochi. Anche tutto il comparto della sorveglianza elettronica sarà rinforzato, per scongiurare e anticipare qualunque tipo di azione ostile. Da questo punto di vista, si parla come delle Olimpiadi “più videosorvegliate della storia”

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ZENIT Staff

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