Mostra a Milano per conoscere il sito archeologico di Sabastiya

Sarà inaugurata il 25 febbraio all’Università Cattolica del Sacro Cuore

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ROMA, martedì, 22 febbraio 2011 (ZENIT.org).- Ha l’obiettivo di far conoscere in Italia il sito archeologico di Sabastiya (antica Samaria), localizzato nei Territori palestinesi, la mostra che sarà inaugurata il 25 febbraio all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, per iniziativa dell’ATS Pro Terra Sancta, la ONG nata per sostenere i progetti sociali e culturali della Custodia francescana di Terra Santa.

Ad aprire la mostra (dalle ore 10.00) il convegno “Sabastiya, i frutti della storia e la memoria di Giovanni il Battista” a cui parteciperanno il magnifico rettore dell’Università Cattolica, Lorenzo Ornaghi, e il Custode di Terra Santa, fra Pierbattista Pizzaballa ofm, che metteranno in evidenza gli importanti ritrovamenti in campo archeologico conseguenti agli interventi della ong francescana.

L’attuale cittadina palestinese di Sabastiya prende il nome da Sebastia, la città fondata nel 25 a.C. da Erode il Grande sul sito dell’antica Samaria, capitale del regno israelita del nord. Gli scavi archeologici hanno riportato alla luce spettacolari vestigia, ancora oggi visitabili sull’acropoli, tra cui la torre ellenistica ed i resti romani del tempio dedicato all’imperatore Ottaviano Augusto, il foro, la basilica, il teatro, lo stadio, le mura e la strada colonnata. Nel primo periodo cristiano Sabastiya divenne tappa di pellegrinaggio, come luogo della tomba di Giovanni Battista. Una chiesa venne costruita sulla tomba nel periodo bizantino (V secolo), ricostruita nel periodo crociato (XII secolo) e trasformata subito dopo in moschea, dedicata al profeta Yahia, nome musulmano di San Giovanni Battista.

ATS pro Terra Sancta lavora con il Comune di Sabastiya già da alcuni anni portando avanti progetti di recupero del centro storico grazie al supporto della cooperazione italiana e, dal 2010, della Fondazione Cariplo e della Regione Lombardia. “L’attività si è rivelata particolarmente interessante – spiegano gli organizzatori della mostra – nel momento in cui, a seguito del lavoro di pulizia dell’area dalle macerie e dai detriti, sono emersi alla luce i resti di una imponente fortificazione, di una torre con scala a chiocciola e infine di una cappella, che risalgono con molta probabilità al periodo crociato”. Nel 2009, inoltre, “sono emersi due lacerti di mosaici pavimentali di squisita fattura, probabili resti del monastero bizantino adiacente alla chiesa”.

L’impiego nel cantiere di artigiani e manodopera locale è stato uno dei modi che hanno consentito di sostenere l’economia della cittadina. Al di là delle attività di conservazione e messa in valore, il progetto sostiene, infatti, una serie di attività di formazione della popolazione locale, in particolare donne e giovani. E’ stata istituita una foresteria, che offre il servizio di ospitalità ai turisti e pellegrini sia negli edifici ristrutturati che nelle famiglie del villaggio. Sono stati organizzati corsi di formazione per guide turistiche locali e per la produzione di prodotti tipici che sono commercializzati nella bottega artigianale attrezzata in uno degli edifici restaurati del centro storico.

La mostra, che comprende 29 pannelli fotografici e due filmati, realizzati per ATS pro Terra Sancta dalla giornalista Alessandra Buzzetti – “I Frutti della Storia – Viaggio a Sebaste ” e “L’Ultimo Profeta – sulle Tracce di San Giovanni Battista”, rimarrà aperta fino al 4 marzo.

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ZENIT Staff

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