Felicità è aprire le porte e non chiuderle

Presentato a Roma, l’ultimo libro di E. Fizzotti su V. Frankl

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di Giuseppe Brienza

ROMA, sabato, 17 dicembre 2011 (ZENIT.org).- «Se il messaggio della logoterapia, così opportunamente messo in risalto in questo straordinario libro di Eugenio Fizzotti, consiste in “una fede incondizionata nel significato incondizionato della vita”, è evidente che è rivolto a tutti e non solo ad alcuni e coinvolge chi, aperto alla novità e orientato verso il mondo dei valori e dei compiti, ha il coraggio di “dire di sì alla vita, nonostante tutto”».

Così ha concluso il suo intervento il card. Oscar Andrés Rodríguez Maradiaga, presidente della Caritas Internationalis, tenuto in occasione della presentazione di un libro, appena pubblicato da una piccola ma interessante casa editrice cattolica, la D’Ettoris Editori, intitolato “La porta della felicità. L’esistenza umana alla luce del pensiero di Viktor E. Frankl” (Crotone 2011). Il volume, scritto da don Eugenio Fizzotti, docente all’Università Pontificia Salesiana e presidente dell’Associazione di Logoterapia e Analisi Esistenziale Frankliana, è stato presentato a Roma il 6 dicembre nella Sala Marconi della Radio Vaticana e, oltre al porporato ed all’Autore, ha visto fra i relatori, moderati dal Caporedattore del TG2 Enzo Romeo, il prof. Nino Dazzi, Presidente del Comitato di supporto strategico e valutazione dell’Università “La Sapienza” e il Dott. Antonio Agostini, direttore generale della ricerca nel Ministero dell’Istruzione e dell’Università.

Il cardinale dell’Honduras, che ha firmato anche un Messaggio al Prof. Eugenio Fizzotti, riprodotto in Appendice al libro (pp. 120- 121), ha definito durante il convegno la logoterapia di Frankl «un’autentica rivoluzione copernicana che può verificarsi a due condizioni: da un lato, l’esperienza di incontri che siano segnati dall’autenticità e dalla trasparenza, e, dall’altro, un iter formativo che richiede l’educazione allo spirito critico attraverso una ridefinizione delle regole della convivenza civile e una coraggiosa presa di posizione nei confronti di situazioni particolarmente pressanti dell’attuale emergenza educativa, quali il conformismo o il fatalismo, il riconoscimento che la libertà non sta nel “fare ciò che si vuole”, ma nel “volere ciò che si deve fare”, l’illuminazione degli ambiti nei quali si snoda lentamente, e spesso intricatamente, la quotidianità».

Per comprendere il senso del libro curato dal salesiano Fizzotti, si può partire dall’azzeccato titolo prescelto, a dire quindi che la porta della felicità dell’uomo può aprirsi solo orientandola verso l’esterno, poiché tentare di forzarla in senso contrario, come insegna Viktor Frankl (1905-1997), significa solo finire per chiuderla sempre di più definitvamente. L’auto-trascendenza, quindi, secondo l’insegnamento dello psichiatra e psicoterapeuta viennese, rappresenta una delle caratteristiche principali dell’essere umano: «L’uomo – scrive al proposito Fizzotti in uno dei capitoli più significativi dei dieci che compongono l’intero libro, intitolato “Come uscire dal vuoto esistenziale” (pp. 39-46) – può veramente realizzare se stesso e sperimentare un senso di pienezza esistenziale solo se vive impostando la propria vita in funzione di uno scopo da realizzare» (p. 38).

A questo fine Frankl, fondatore della scuola di psicologia e psicoterapia Analisi esistenziale e Logoterapia, ha elaborato un approccio psicologico nettamente differente dal riduzionismo delle più importanti scuole psicologiche del XX secolo, che costituisce, ad avviso dello psichiatra e docente di psicologia Ermanno Pavesi, autore per il libro di Fizzotti di una articolata Presentazione, «uno dei contributi più importanti per inserire la psicologia in una concezione personalistica dell’uomo» (p. 7).

Il prof. Fizzotti, che è stato uno dei più stretti collaboratori di Frankl ed ha contribuito considerevolmente alla diffusione dell’Analisi esistenziale e della Logoterapia in Italia e all’estero, nel suo intervento al convegno, ha svolto una esposizione del pensiero dello psichiatra viennese, tratteggiando con precisione il panorama della psicologia del secolo scorso e descrivendone le più importanti correnti. Un panorama caratterizzato dal confronto – e dallo scontro – di alcuni indirizzi che hanno egemonizzato la psicologia e la psicoterapia accademica, come quello biologico, psicoanalitico, comportamentale e sociale. Tra le correnti psicologiche del secolo scorso l’approccio personalistico ha avuto un ruolo solamente secondario, con scarsa attenzione da parte della psicologia accademica, e venendo talvolta discriminato nei programmi di formazione in psicologia clinica e psicoterapia. Il libro ed il convegno meritano quindi, come ha rilevato il Segretario di Stato

Card. Tarcisio Bertone in un suo Messaggio anch’esso pubblicato in Appendice al libro di don Fizzotti (pp. 115-116), di essere segnalati in quanto capaci di porre «all’attenzione della pubblica opinione la figura di un’illustre personalità del mondo scientifico, che ha svolto un ruolo di fondamentale importanza nel secolo scorso segnato da eventi drammatici da lui stesso vissuti» (p. 115).

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ZENIT Staff

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