Dialogo “aperto" e "trasparente” delle Chiese con l'Unione Europea

Alla vigilia di un decennio cruciale per il continente

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di Nieves San Martín

BRUXELLES, lunedì, 23 novembre 2009 (ZENIT.org).- Durante la loro Assemblea Plenaria, celebrata a Bruxelles (Belgio), i Vescovi della Commissione degli Episcopati della Comunità Europea (COMECE) hanno emesso un comunicato in cui parlano del “dialogo aperto, trasparente e regolare” che le istituzioni europee manterranno con le Chiese.

Riuniti dal 18 al 20 novembre, i Vescovi della COMECE hanno porto le proprie congratulazioni a Herman Van Rompuy per la sua nomina a primo presidente del Consiglio Europeo e a Catherine Ashton, nominata alto rappresentante per gli Affari Esteri dell’UE.

I Vescovi sperano che le due personalità “promuovano un’Unione Europea consapevole della sua vocazione storica per la pace e la giustizia nel mondo intero e determinata a incarnare una comunione nella diversità”.

Allo stesso modo, invitano i due nuovi responsabili “a fondare la loro azione politica alla guida dell’UE sulla cura del bene comune e sul rispetto della dignità umana”.

“Con l’elezione di un nuovo Parlamento a giugno – aggiungono i presuli –, l’avvio di questo nuovo Esecutivo europeo e l’entrata in vigore del Trattato di Lisbona il 1° dicembre, l’Unione Europea ha gli strumenti per affrontare le urgenti sfide del prossimo decennio”.

La COMECE, aggiungono, “vuole più che mai accompagnare l’UE in questo compito sulla base di un dialogo aperto, trasparente e regolare che le istituzioni dell’UE manterranno con le Chiese in base all’articolo 17 del Trattato”.

Con questo articolo, l’UE riconosce l’identità e l’apporto specifico delle Chiese e mantiene su questa base un dialogo con loro. La COMECE “si sente confortata dalla pratica del dialogo con le istituzioni dell’UE, già fruttuoso, e che potrà essere intensificato”.

La libertà religiosa è un diritto fondamentale che la COMECE promuove da anni. Il Consiglio dell’UE ha adottato il 16 novembre una risoluzione che ribadisce l’intenzione dell’Unione di “continuare a dare priorità a tali questioni (della libertà di religione e di credo) come parte integrante della politica dei diritti umani dell’Unione Europea”, soprattutto a livello bilaterale e multilaterale.

I Vescovi della COMECE si congratulano per questa priorità data alla libertà religiosa. Per chiarire questo concetto e le sue implicazioni, il Segretariato della COMECE pubblicherà nei prossimi mesi un apporto sulla promozione della libertà religiosa nelle politiche dell’UE.

Tra le sfide urgenti che aspettano l’Unione alla fine del 2009, i Vescovi si sono soffermati nella loro Plenaria sul Vertice di Copenhagen, rivolgendo un appello ai dirigenti europei ad assumersi le proprie responsabilità nei negoziati, perché i cambiamenti climatici rappresentano una minaccia per il futuro del creato.

Di fronte a questa sfida storica, segnalano, l’UE deve assumere impegni chiari e ambiziosi di riduzione delle emissioni di gas serra e di sostegno ai Paesi in via di sviluppo, gravemente colpiti da questo fenomeno.

I Vescovi si sono infine interessati all’iniziativa del movimento cattolico internazionale per la pace “Pax Christi”, relativa alla rinegoziazione del Trattato sulla non proliferazione delle armi nucleari, e hanno chiesto al Segretariato della COMECE di redigere un apporto per accompagnare il processo politico per giungere a una soppressione totale delle armi nucleari.

[Traduzione dallo spagnolo di Roberta Sciamplicotti]

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ZENIT Staff

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