Celebrazione dai forti richiami simbolici in apertura del Convegno nazionale di Verona

VERONA, lunedì, 16 ottobre 2006 (ZENIT.org).- Si è aperto a Verona questo lunedì pomeriggio il 4° Convegno Ecclesiale Nazionale, i cui lavori dureranno fino al 20 ottobre.

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L’evento è iniziato alle 16.00 con una celebrazione liturgica presieduta da monsignor Flavio Roberto Carraro, Vescovo di Verona. La cerimonia d’apertura si è svolta nell’Arena con una liturgia arricchita da numerosi significati ed elementi simbolici come la centralità del Crocifisso-Risorto, la Chiesa come edificio di pietre vive, la memoria del Battesimo, la Parola di Dio affidata alle Scritture.

“Nell’Arena, che in questo contesto assume il significato di ‘pietra che è anche vasca dell’acqua memoriale del Battesimo’, è piantata la Croce con il Crocifisso-Risorto. Davanti alla Croce, accanto alla vasca, sta il Libro delle Scritture (AT/NT) aperto alla 1 Lettera Pietro, e una lampada sempre accesa. L’Assemblea radunata attorno alla Parola di Dio si stringe come ‘pietre vive alla Pietra Viva’”, spiega un comunicato.

La celebrazione si è aperta con una preghiera litanica distinta in sette parti, quattro delle quali sono le cosiddette rogazioni professionali, cioè la litania dei santi.

Dopo il saluto del sindaco di Verona, Paolo Zanotto, c’è stata la prolusione dell’Arcivescovo di Milano e Presidente del Comitato preparatorio del Convegno Ecclesiale, il Cardinale Dionigi Tettamanzi. E’ seguito un momento musicale a cura dell’Orchestra e Coro della Fondazione Arena di Verona.

Al centro dell’emiciclo assembleare in cui si svolgono i lavori del Convegno ci sarà un’opera d’arte dedicata al “Cristo Risorto”, realizzata appositamente da Claudio Parmiggiani.

“Il tema della Croce e la raffigurazione di Cristo Risorto – spiega un comunicato – si inseriscono nella tradizione artistica e morale che, ponendo al centro il mistero pasquale sottolinea al tempo stesso la centralità dell’Uomo, la sua eterna tragedia, il suo doloroso calvario terreno e quella sua instancabile tensione verso l’Assoluto. Una riproduzione ingrandita dell’opera di 3 metri di larghezza per 5 metri di altezza sarà collocata sul palco”.

“Nell’interpretare la figura del Cristo ho voluto di proposito escludere qualsiasi forma oleografica – ha spiegato Parmiggiani –. Ho cercato invece, all’opposto, la materia per la mia opera nell’immateriale e di pormi con la mente davanti alla grande domanda e quindi alla grande astrazione poiché raffigurare il Cristo e il motivo della Risurrezione può solo raffigurare il non visibile”.

“Il non visibile come Resurrezione e Resurrezione come trasmutazione, mistica circolarità tra Terra e Cielo. Il Cristo crocifisso non rappresenta solo la carne ma indica l’invisibile che è dentro la carne; materia che si corrompe e materia che si sublima. Vita in morte e morte in vita”, ha continuato.

Per questo motivo, si legge, “nell’opera che l’artista ha presentato in forma di icona, Crocifissione e Risurrezione sono espresse come figura luminosa, unico, inscindibile momento, emblema della duplice essenza materiale e spirituale che abita l’umano”.

“L’aspirazione dell’Icona – ha aggiunto l’autore – è rappresentare il metafisico, dare forma visiva alla Parola, partecipare con l’occhio della mente all’ascesi dell’Immagine, dare un’immagine al divino. Un’icona, quindi, che aspiri a rappresentare ciò che è trasfigurato dalla risurrezione di Cristo, in cui sia la luce che narra Dio. Luce come parola e immagine assolute, come pura manifestazione del divino”.

Per ospitare l’iniziativa, alla quale parteciperanno 2.700 delegati, sono stati allestiti nello spazio di Veronafiere quattro padiglioni e 30 sale congressi. Più di mille sono i tecnici e gli addetti delle imprese coinvolti nei servizi.

Veronafiere – il cui Presidente è Luigi Castelletti – è il terzo centro espositivo italiano per fatturato e metri quadrati venduti, il primo come organizzatore diretto di rassegne e il 12° assoluto in Europa.

La struttura ha messo a disposizione del Convegno più di un quinto del suo quartiere, che occupa una superficie complessiva di 350.000 metri quadrati.

Ogni dettaglio dell’evento è stato curato con grande attenzione. La sala per gli incontri plenari è stata prevista nel padiglione 6, all’interno del quale si svolge la cerimonia di saluto e benedizione con Papa Benedetto XVI. Il padiglione 4 è stato invece adibito a sala stampa (con 300 postazioni completamente attrezzate) e ad area espositiva per l’associazionismo cattolico.

Nella sala stampa tradizionale di Veronafiere, situata tra i padiglioni 4 e 5, sono state collocate le redazioni di “Avvenire”, “Sat 2000” e “Radio Inblu”.

Per l’iniziativa sono stati attivati complessivamente 170 collegamenti telefonici, 12 connessioni satellitari e 400 linee Internet.

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ZENIT Staff

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