Beatificazione a Roma di 498 martiri della persecuzione religiosa spagnola

Annunciata per l’autunno prossimo

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MADRID, lunedì, 30 aprile 2007 (ZENIT.org).- Nell’autunno prossimo verranno beatificati a Roma 498 fedeli delle molte migliaia che diedero la propria vita per amore di Gesù Cristo in Spagna durante la persecuzione religiosa avutasi negli anni Trenta del XX secolo con la Guerra Civile.

L’annuncio è contenuto in un Messaggio intitolato “Voi siete la luce del mondo (Mt 5,14)”, approvato dall’episcopato spagnolo e pubblicato il 27 aprile al termine della celebrazione a Madrid della sua LXXXIX Assemblea Plenaria.

Come spiegano i presuli spagnoli nel documento, la beatificazione “contribuirà a far sì che non si dimentichi il grande segno di speranza che costituisce la testimonianza dei martiri”.

“Tra quelli del XX secolo in Spagna, 479 sono stati beatificati un undici cerimonie a partire dal 1987, e 11 di loro sono già santi”, ricordano.

Questi 498 martiri hanno dato la vita, in vari luoghi della Spagna, negli anni 1934, 1936 e 1937.

Fra di essi figurano i Vescovi di Cuenca e di Ciudad Real, vari sacerdoti secolari, numerosi religiosi e religiose, seminaristi e laici, giovani, sposati, uomini e donne.

Quasi cinquecento riuniti in un’unica celebrazione e, come nelle occasioni precedenti, “ogni caso è stato studiato in sé con la massima attenzione nel corso degli anni”, spiegano i Vescovi spagnoli.

I presuli ritengono che la beatificazione rappresenti “un momento di grazia per la Chiesa che peregrina in Spagna e per tutta la società”, come “nuovo stimolo per il rinnovamento della vita cristiana” soprattutto “in questi momenti in cui, mentre si diffonde la mentalità laicista, la riconciliazione sembra minacciata nella nostra società”.

”I martiri, che sono morti perdonando, sono il migliore incoraggiamento per tutti noi affinché promuoviamo lo spirito di riconciliazione”, sottolineano i membri della Conferenza Episcopale Spagnola.

“I martiri sono al di sopra delle tragiche circostanze che li hanno portati alla morte – rimarcano –. Con la loro beatificazione si cerca, in primo luogo, di glorificare Dio con la fede che vince il mondo”.

Tutti hanno in comune il fatto di essere stati “uomini e donne di fede e preghiera, concentrati particolarmente sull’Eucaristia e sulla devozione alla Santissima Vergine”; “erano apostoli e sono stati coraggiosi quando hanno dovuto confessare la propria condizione di credenti; disponibili a confortare e sostenere i propri compagni di prigionia; hanno rifiutato le proposte che significavano sminuire o rinunciare alla propria identità cristiana”.

I futuri beati “sono stati forti quando erano maltrattati e torturati – ricorda l’episcopato spagnolo –; hanno perdonato i loro assassini e hanno pregato per loro; nel momento del sacrificio, hanno mostrato serenità e profonda pace, hanno lodato Dio e hanno proclamato Cristo unico Signore”.

[Le biografie e le fotografie dei prossimi beati, così come il loro rapporto con le diocesi attuali, si possono consultare sul libro “Quiénes son y de dónde vienen. 498 mártires del siglo XX en España” (Edice, Madrid 2007)]

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ZENIT Staff

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